La Villa Imperiale di Pesaro è considerata una delle opere più sorprendenti del Rinascimento italiano. Composta da due costruzioni molto differenti tra loro, collegate da un corridoio pensile: la vecchia villa quattrocentesca degli Sforza, ex signori di Pesaro, custodisce un ciclo di affreschi realizzati nel 1500 dai duchi Della Rovere. Questa sontuosa dimora, situata a Pesaro, è stata costruita e decorata da artisti del tardo Rinascimento o periodo Manierista. Attualmente, è una residenza privata, ma le stanze affrescate e i giardini elaborati sono aperti per le visite turistiche.
La villa fu inizialmente costruita come castello a partire dal 1452 da Alessandro Sforza, mentre era in visita all’imperatore del Sacro Romano Impero Federico III. La costruzione continuò fino al 1469. Successivamente, nel 1521, Pesaro fu conquistata da Francesco Maria I Della Rovere, che incaricò il pittore e architetto Girolamo Genga di trasformare il castello in una Villa di Delizia elegante. La moglie di Francesco Maria, Eleonora Gonzaga, commissionò ulteriori lavori di ristrutturazione a Pietro Bembo, incluso il completamento del cortile d’onore. Nel 1635, la villa divenne parte dei Medici con il matrimonio di Ferdinando II con Vittoria della Rovere.
La Villa Imperiale ospita affreschi realizzati da importanti pittori Manieristi, tra cui Dosso e Battista Dossi, Camillo Mantovano, Raffaellino del Colle, Bronzino e Francesco Menzocchi. Gli affreschi raffigurano temi come le Fatiche di Ercole, la Storia della famiglia Rovere, la Sala della Calunnia e altre decorazioni. Inoltre, la villa custodisce una collezione unica di documenti appartenenti al Papa Clemente XI, tra cui documenti privati e libri di musica per liuto e altri strumenti, risalenti al periodo tra il 1576 e il 1653
Palazzo Farnese a Caprarola (VT)
Il Palazzo Farnese di Caprarola è una delle opere tardo rinascimentali più importanti d’Europa, con foto, mappe ed informazioni utili. Il primo progetto per la costruzione del Palazzo Farnese, voluto dal card. Alessandro Farnese il vecchio, fu affidato ad uno dei più importanti architetti dell’epoca, Antonio da Sangallo il giovane coadiuvato da Baldassarre Peruzzi.