Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia
Testa di suino completa bollita ed insaccata, in friulano Cope.
La testa di suino, depilata completamente e priva dell’orecchio esterno viene posta a bollire in acqua con foglie d’alloro per circa 4 ore. Viene poi tolta e posta per la lavorazione su un piano leggermente inclinato al fine di favorire lo sgocciolamento dell’acqua di bollitura. Con un coltello si provvede alla scarnificazione della struttura ossea del cranio. Le parti carnose, lingua compresa, vengono successivamente tritate manualmente e grossolanamente avvalendosi di coltello. La massa ottenuta, ancora calda, viene speziata con sale, pepe, noce moscata (può venir aggiunta anche buccia di limone grattuggiata) e successivamente insaccata nell’ultima parte dell’intestino cieco di bovino (precedentemente lavato e pulito). L’insaccato viene poi posto su un ripiano in legno sotto leggero peso onde favorire l’uscita della gelatina contenuta nella massa. Si consuma dopo 4-5 giorni affettata e consumata con polenta o pane bianco preferibilmente caldo.
Tradizionalità
Tradizione correlata alla macellazione famigliare dei suini probabilmente legata alla necessità di non sprecare alcuna parte del suino.
Territorio: Canal del Ferro (nei comuni di Moggio, Resiutta, Chiusaforte)
Lujànie PAT Friuli Venezia Giulia
Antiche ricette della salsiccia friulana sono trovano nell’opera di Bernardino Beretta di Udine: B. Beretta. Nozioni pratiche per un possidente, agricoltore e padre di famiglia. Udine, Vendrame, 1851. Altro libro storico nel quale viene fatto riferimento alla produzione della salsiccia è libro “la Carne suina nell’alimentazione tradizionale friulana. Il folklore italiano”, pubblicato nel 1929.