Pan di sorc PAT Friuli Venezia Giulia

Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia

Il “pan di sorc” è una pagnotta rotonda alta pochi centimetri, con la crosta molto scura e fragrante che fa da contrasto con la mollica gialla e dal caratteristico aroma di polenta. Viene prodotto con farina di segale, frumento tenero e soprattutto mais cinquantino (in friulano “sorc”). La versione dolce tradizionale prevede l’aggiunta all’impasto di fichi secchi o uva passa, cannella e semi di finocchio selvatico.

La materia prima impiegata consiste in farine di: mais “cinquantino” ricavata dalla macinazione di grani di varietà locali a libera impollinazione; segale ricavata dalla macinazione di grani di varietà panificabili tradizionali; frumento ricavata dalla macinazione di grani di varietà testate per la riproposizione della ricetta tradizionale. Le farine devono essere ottenute da processi di lavorazione molitori a pietra analoghi a quelli in uso nella zona di produzione del pane già nella seconda metà del 1800. L’impasto deve contenere il 25 per cento di lievito madre (rispetto al quantitativo di farina da impastare) e viene preparato con un minimo di tre rinnovi che aumentino gradualmente la massa fermentata. Dopo le fasi di puntatura, lievitazione, modellatura e marchiatura, le pagnotte vengono infornate e cotte per 25-30 minuti a 250°.

Tradizionalità

La versione dolce del pan di sorc ha radici storiche molto antiche. L’Ecomuseo delle Acque del Gemonese, nella sua campagna di recupero e valorizzazione dei saperi locali, ha raccolto varie testimonianze di signore che si tramandano da oltre quattro generazioni la ricetta famigliare, di artigiani (Anedi Basaldella mugnaio e Domenico Calligaro fornaio) e semplici consumatori (persone anziane che avevano mangiato il pane in gioventù). Le testimonianze corredate da foto, filmati e documenti sono conservate nell’Archivio della Memoria dell’ecomuseo a Gemona del Friuli (Udine). Dal 2012 il Pan di sorc è Presidio Slow Food.

Territorio di produzione: I comuni di Artegna, Buja, Gemona del Friuli, Majano, Montenars e Osoppo (provincia di Udine), che sono i comuni compresi nell’ambito territoriale dell’Ecomuseo delle acque del Gemonese.

Sardoni salati PAT Friuli Venezia Giulia

Per la preparazione dei sardoni “soto sal” vengono utilizzati quale materia prima i sardoni  “barcolani” a pasta bianca pescati nelle acque del Golfo di Trieste per mezzo delle saccaleve ( lampare). I sardoni da utilizzare per la salatura devono essere freschissimi. I sardoni di  lampara sono da preferire agli altri in quanto sono fisicamente integri…

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Favette triestine PAT Friuli Venezia Giulia

Piccolo dessert a base di mandorle bianche. Le mandorle pelate vengono macinate, cilindrate, ed impastate con zucchero, uova, miele, farina di riso e maraschino. Con l’impasto così ottenuto vengono formate delle piccole palline. Per ottenere le favette rosa all’impasto originale si aggiunge il liquore Scherry, l’estratto di rosa, il colore rosa naturale; per le favette…

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Formaggio salato PAT Friuli Venezia Giulia

Il formaggio salato appartiene ad una antichissima tradizione produttiva sviluppatasi in epoca remota su entrambe le falde dei crinali che dividono la Val Tagliamento e l’Alta Val d’Arzino. Per una popolazione di montagna, impegnata nel conflitto della sopravvivenza in un ambiente non ostile ma aspro e poco ricettivo, la possibilità di conservare il cibo “formaggio”…

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