Casato del Garda PAT Veneto

Prodotto Agroalimentare tradizionale della regione Veneto

Casato del Garda, casato Gardesano.

Il “casato del Garda” è formato da cubetti di formaggio immersi in olio delle colline veronesi o del Garda, e introdotti in vasi di vetro di dimensioni variabili. Il formaggio presenta pasta di colore bianco o leggermente paglierino con occhiatura, sapore fragrante e leggermente piccante che si accompagna bene alla rotondità fruttata dell’olio extra vergine d’oliva.

Il formaggio stagionato per almeno cinque mesi, viene tagliato in dadi (cubetti), posto in vasi di vetro e coperto con olio d’oliva prodotto nel veronese (olio delle colline veronesi o del Garda). La macerazione si protrae per un minimo di tre mesi, al fine di favorirne la maturazione e l’ammorbidimento della pasta. Per la sua particolare lavorazione il “casato del Garda” si adatta bene per la preparazione di antipasti o come ripieno per involtini, verdure o pesci.

Tradizionalità

Il “casato del Garda” è un prodotto molto particolare la cui storia è legata alle tradizioni contadine della pedemontana veronese che privilegiavano alimenti calorici, in grado di sopperire al fabbisogno energetico della vita contadina, ma anche in grado di esprimere la summa di sapori e odori tipici della zona. La tecnica di produzione del casato del Garda ha origini antiche e consiste nel tagliare il formaggio a cubetti e metterlo ad ammorbidire nell’olio, al fine d’ottenere un prodotto morbido e di sapore particolarmente delicato per effetto dell’unione degli aromi del formaggio e dell’olio. Anticamente utilizzato per occasioni particolari e tipico delle tavole contadine più “ricche”, è stato riscoperto e riproposto da alcuni produttori.

Territorio interessato alla produzione Parte settentrionale della provincia di Verona, area montana della Lessinia, che comprende in tutto o in parte il territorio dei seguenti comuni: S. Bonifacio, Soave, Colognola ai Colli, Mezzana di Sotto, Monteforte d’Alpone, Illasi, Cazzano di Tramigna, Caldiero, Montecchia di Crosara, Roncà, Lavagno, S. Martino Buon Albergo, Verona, Bussolengo, Pescantina, San Pietro Incariano, Sona, Castelnuovo, Pastrengo, Peschiera del Garda, Lazise, Bardolino, Garda, Cavaion Veronese, Affi , San Giovanni Illarione, Tregnago, Badia Calavena, Vestenanuova, Selva di Progno, Velo Veronese, San Mauro di Saline, Grezzana, Cerro Veronese, Rovere Veronese, Bosco Chiesanuova, Erbezzo, S. Anna d’Alfaedo, Marano di Valpolicella, Negrar, Fumane, S. Ambrogio di Valpolicella, Dolcè, Rivoli, Costermano, Caprino Veronese, Ferrara di Monte Baldo, Brentino, Belluno Veronese, Malcesine, Brenzone, S. Zeno di Montagna, Torri del Benaco

Lardo del basso vicentino PAT Veneto

L’utilizzo del “lardo”, come condimento e/o companatico, è molto antica e legata alla tradizione dell’allevamento dei suini nella civiltà contadina. Il lardo, molto impiegato in passato, sia come alimento sia come conservante naturale per prodotti a base di carne, mantiene tutt’ora una certa importanza soprattutto nella preparazione di piatti tradizionali.

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Coppa di maiale PAT Veneto

La coppa di maiale, localmente chiamata “osocol”, è uno dei più pregiati prodotti del maiale assieme al prosciutto e allo schienale. Già nel 1632 il canonico Giovanbattista Barpo menziona il confezionamento di “prosciutti e soppressate”, tra le quali l’osocol, nel suo volume “Le delizie dell’Agricoltura e della Villa”.

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