Antonio Allegri, più comunemente noto come il Correggio (1489–1534), è stato uno dei più grandi pittori del Rinascimento italiano. Nato a Correggio, una piccola città in Emilia-Romagna da cui deriva il suo soprannome, il Correggio è celebre per le sue opere di grande raffinatezza, caratterizzate da un uso innovativo della luce e della prospettiva, che anticipano lo stile barocco.
Antonio Allegri nacque a Correggio intorno al 1489. Si formò probabilmente nella bottega di un pittore locale, ma ebbe anche contatti con i grandi centri artistici dell’epoca, come Mantova, Ferrara e Parma, che influenzarono il suo stile. Tra i suoi primi maestri vi sarebbe stato Andrea Mantegna, anche se non ci sono prove certe di un loro diretto contatto. Tuttavia, l’influenza di Mantegna, soprattutto nel trattamento dello spazio e nella resa scultorea delle figure, è evidente nelle prime opere di Correggio. Correggio subì l’influenza di altri grandi artisti del Rinascimento, come Leonardo da Vinci, Raffaello e Michelangelo. Da Leonardo derivò il suo interesse per il chiaroscuro, mentre da Raffaello e Michelangelo assimilò il senso della monumentalità e dell’espressione dinamica.
Opere Principali e Caratteristiche Stilistiche
- Cupola del Duomo di Parma Una delle opere più celebri di Correggio è la decorazione della cupola del Duomo di Parma (1526-1530), dove realizzò l’affresco dell’Assunzione della Vergine. Quest’opera è famosa per l’effetto illusionistico della prospettiva, che sembra sfondare la cupola verso il cielo, con una dinamica composizione di figure che ascendono in un turbinio di nubi e angeli.
- San Giovanni Evangelista a Parma Un’altra importante opera è la decorazione della cupola di San Giovanni Evangelista a Parma (1520-1524). In questo ciclo di affreschi, Correggio raffigurò una visione del Paradiso con un uso rivoluzionario della prospettiva e della luce, creando un effetto drammatico e coinvolgente.
- Madonne e Dipinti Religiosi Correggio è anche noto per le sue rappresentazioni di Madonne, come la Madonna di San Gerolamo (1523-1524), anche conosciuta come “Il Giorno,” un dipinto famoso per il delicato chiaroscuro e l’armoniosa disposizione delle figure. Un’altra opera iconica è la Madonna della Scodella (1525), che mostra la sua abilità nel combinare dolcezza e serenità con un’innovativa composizione spaziale.
- Mitologia e Allegorie Correggio dipinse anche opere a tema mitologico, tra cui il ciclo di Amori di Giove, composto da dipinti come Leda e il Cigno e Giove e Io, che esprimono un sensualismo raffinato e una straordinaria capacità di rendere la morbidezza dei corpi e la luminosità della pelle.
Eredità e Influenza
Correggio è spesso considerato un precursore del Barocco per il suo uso audace della luce, del movimento e della prospettiva. La sua capacità di creare profondità illusionistica e di dare vita a scene dinamiche e coinvolgenti ha influenzato artisti successivi come il Parmigianino e il giovane Caravaggio. Anche se la sua fama fu in qualche modo offuscata da quella di altri grandi maestri del Rinascimento, il Correggio è oggi riconosciuto come uno dei più grandi pittori della sua epoca. Le sue opere continuano a essere studiate per la loro innovatività e bellezza, rappresentando uno dei vertici della pittura rinascimentale italiana.
Antonio Allegri, detto il Correggio, è stato un innovatore straordinario che ha saputo fondere armoniosamente tradizione e sperimentazione. Le sue opere, caratterizzate da un uso magistrale della luce e della prospettiva, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte, influenzando profondamente il corso della pittura europea.
Ritratto di Agnolo Doni del Raffaello
Il ritratto venne commissionato dallo stesso Agnolo Doni, ricco mercante e mecenate fiorentino, assieme a un ritratto della moglie Maddalena Strozzi, dopo il matrimonio nel 1503. Lo stesso Doni aveva commissionato a Michelangelo il famoso Tondo Doni, oggi agli Uffizi.
Il buon pastore scultura marmorea del IV secolo d.C.
La Statua di Gesù Cristo Buon Pastore fa parte di un gruppo d’opere acquisite per la liberalità di papa Clemente XIII (1758 – 1769), che le destinò alla collezione d’antichità cristiane contenute nel Museo Sacro o Cristiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, fondato nel 1756 per volontà di papa Benedetto XIV (1740 – 1758), suo predecessore.