Pirenei – Mont Perdu – Francia

Patrimonio Universale dell’Umanità UNESCO

Fonte whc.unesco.org

Questo eccezionale paesaggio montano, che si irradia su entrambi i lati degli attuali confini nazionali di Francia e Spagna, è incentrato sulla vetta del Mont Perdu, un massiccio calcareo che culmina a 3.352 m. Il sito, con una superficie totale di 30.639 ettari, comprende due dei canyon più grandi e profondi d’Europa sul versante meridionale, sul versante spagnolo, e tre importanti circhi glaciali sul versante settentrionale più ripido, sul terreno geologico classico francese. forme. Questo sito è anche un paesaggio pastorale che riflette uno stile di vita agricolo un tempo comune nelle regioni montuose d’Europa. È rimasto immutato nel XX secolo in questa unica località dei Pirenei e presenta testimonianze inestimabili dell’antica società europea attraverso il suo paesaggio di villaggi, fattorie, campi, alti pascoli e strade di montagna.

Valore universale eccezionale

Il massiccio calcareo dei Pirenei – Mont Perdu, situato al confine tra Francia e Spagna, è costituito da formazioni geologiche classiche, in particolare profondi canyon sul versante meridionale, sul versante spagnolo, e spettacolari circhi glaciali sul versante settentrionale, sul versante francese. lato. Incentrata sulla vetta del Monte Perdido, che sale a 3.348 m, e coprendo una superficie totale di 30.639 ettari, la proprietà offre un paesaggio eccezionale con prati, laghi, grotte e boschi sui pendii della montagna. Il versante settentrionale ha un clima marittimo umido, mentre sul versante meridionale il clima è mediterraneo e più secco.

L’insediamento dell’uomo in questa regione risale al Paleolitico superiore (40.000 – 10.000 a.C.), come testimoniano siti come le grotte di Añisclo ed Escuain, i cerchi di pietre di Gavarnie e il dolmen di Tella. Documenti del Medioevo hanno portato questi stabilimenti sedentari alla storia. Erano situati sulle pendici del massiccio e delle valli circostanti, formati dalla rete idrografica dei fiumi che irrigavano i campi lungo le valli settentrionali, nonché da sentieri e strade, ponti, case e ospizi (come gli espitau/ospizi di Gavarnie, Boucharo, Aragnouet, Parzan, Héas e Pinet).

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Sistema agropastorale

Questi insediamenti erano al centro di un sistema agropastorale basato sullo spostamento di bestiame, pecore, mucche e cavalli verso i pascoli d’alta quota durante i mesi estivi, che si distingue nettamente dall’uso del territorio nelle pianure circostanti. Le valli del Monte Perdido e i relativi valichi fungevano da collegamento tra le due comunità, che avevano più cose in comune tra loro che con le rispettive comunità di pianura. Di conseguenza, il sistema giuridico e politico specifico della regione, da tempo consolidato, è da tempo indipendente dai governi centrali.

Lo sfruttamento degli alpeggi come quelli di Gaulis o di Ossoue costituiscono una preziosa testimonianza di questo sistema di transumanza. È uno dei rari luoghi in Europa in cui la transumanza è stata mantenuta per secoli. Per accordi ancestrali, gli agricoltori spagnoli pascolano le loro mandrie anche sul versante francese. Questa pratica rafforza la natura transfrontaliera di questa proprietà del Patrimonio Mondiale.

Criteri

Criterio (iii): I pascoli e i prati dei Pirenei – Mont Perdu, con i loro villaggi e i sentieri che li collegano, sono una notevole testimonianza di un sistema di transumanza oggi molto raro in Europa, ancora praticato da sette comunità che vivono principalmente vicino i confini della proprietà.

Criterio (iv): Le alte valli e le vette calcaree dei Pirenei – Mont Perdu sono un esempio eccezionale di paesaggio modellato da un sistema di transumanza pastorale sviluppatosi nel Medioevo e tuttora persistente.

Criterio (v): Il modello di habitat Pirenei – Mont Perdu con i suoi villaggi, campi e prati, che è alla base di una migrazione stagionale di uomini e animali verso i pascoli d’alta quota durante la stagione estiva, è un esempio eccezionale di un tipo di transumanza un tempo diffuso nelle regioni montuose d’Europa, ma oggi divenuto raro.

Criterio (vii): il sito costituisce un paesaggio eccezionale con praterie, laghi, grotte, montagne e foreste. La regione, inoltre, riveste un grande interesse scientifico e conservazionistico, possedendo tutta una serie di elementi geologici, panoramici, faunistici e floristici che la rendono una delle aree protette alpine più importanti d’Europa.

Criterio (viii): Il massiccio calcareo del Monte Perdido presenta una serie di formazioni geologiche classiche come canyon profondamente scavati e circhi spettacolari. La regione è nota per essere una zona di collisione tettonica tra la placca iberica e la placca dell’Europa occidentale. La proprietà presenta un’unità geologica eccezionale, perché è un massiccio calcareo con al centro il Mont Perdu. Il paesaggio risultante è notevolmente diverso sul versante settentrionale (Francia) e su quello meridionale (Spagna).

Integrità

Per quanto riguarda l’impatto antropico, i Pirenei fanno parte del continente europeo, abitato dall’uomo da diverse migliaia di anni e all’interno del quale pochissime regioni conservano ancora la loro integrità naturale. Nonostante i numerosi cambiamenti avvenuti nel corso dei secoli, lo sviluppo non ha intaccato né la geologia del sito né la sua topografia, mentre la trasformazione dell’ambiente biologico è rimasta armonica. Gran parte della regione, in particolare quella spagnola, ha visto pochi cambiamenti. Sul versante francese troviamo ancora attività pastorali e forestali. La transumanza continua nella regione con frequenti spostamenti di greggi su entrambi i lati della frontiera franco-spagnola. Molti progetti di sviluppo (linee ferroviarie, linee ad alta tensione, comprensori sciistici) sono stati esclusi da decenni e la caccia è stata vietata nei parchi nazionali nel 1918 in Spagna e nel 1967 in Francia.

I confini del bene classificato come Patrimonio dell’Umanità sono stati fissati secondo l’unità paesaggistica che ha come fulcro il massiccio calcareo del Mont Perdu, e non secondo i limiti amministrativi delle aree protette di ciascun paese, il che potrebbe causare alcune difficoltà dal punto di vista nell’ottica della gestione e presentazione del sito. Nel 1999 è stata adottata un’estensione della proprietà su una piccola parte del territorio francese, principalmente per criteri culturali.

Autenticità

L’autenticità dell’immobile è nel complesso molto forte da due punti di vista strettamente legati: la sua destinazione d’uso e il suo aspetto. Se l’utilizzo è più significativo in termini di “paesaggio culturale”, l’aspetto fisico si rivela determinante nel distinguere la regione interessata dai Pirenei. Il paesaggio ha conservato in modo notevole la sua autenticità: predominano gli elementi naturali (geologia, altitudine e clima), e il pascolo praticato in modo regolare limita la flora, tanto che il paesaggio montano è del tutto privo di alberi e cespugli, soprattutto nelle zone soprastanti 2.000 metri di altitudine. Gli allevatori continuano ad assicurare una pastorizia estensiva che si adatta perfettamente allo stile di vita tradizionale dei Pirenei centrali.

Il sito costituisce una preziosa testimonianza della società montana di un tempo, attraverso i suoi paesaggi e i suoi borghi, fattorie, campi, alpeggi e sentieri di montagna. L’attuale paesaggio agropastorale riflette oggi la storia del sito. La qualità dell’immobile rimane invariata dalla sua registrazione.

Elementi necessari per la protezione e la gestione

Da parte spagnola, il “Plan Rector de Uso y de Gestión” o Piano di Gestione del Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido viene aggiornato periodicamente, così come il “Plan Director de la Red de Parques Nacionales” (Piano Generale della Rete dei Parchi Nazionali).

La parte spagnola del sito corrisponde a circa due terzi del sito Patrimonio dell’Umanità e coincide con i confini del Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido che è stato creato nel 1918 e ampliato nel 1982, così come la sua zona periferica di protezione, che offre il massimo grado di conservazione possibile del patrimonio naturale e umano. Il Parque Nacional de Ordesa y Monte Perdido è incluso nella Rete Natura 2000, che comprende le reti di Aree di Protezione degli Uccelli e Siti di Interesse Comunitario. Inoltre, è un sito Riserva della Biosfera, Geoparco titolare del Diploma Europeo rilasciato dal Consiglio d’Europa e assegnato ininterrottamente dal 1988. Fa parte della Rete degli Spazi Naturali dell’Aragona e della Rete dei Parchi Nazionali Spagnoli. Sono otto gli itinerari pastorali o vías pecuarias tutelati come patrimonio dalle leggi nazionali e regionali. Sono in corso di attuazione piani per la conservazione di due specie minacciate (Gypaetus barbatus e Cypripendium calceolus). Il personale del parco si occupa di diversi compiti quali guardiania, informazione, manutenzione, pulizia e gestione amministrativa.

Monitorazione

Il sito è monitorato attraverso diversi studi scientifici, tra cui l’attuazione di progetti di ricerca legati ai parchi nazionali, la creazione di una specifica unità di ricerca per il monitoraggio ambientale dei diversi habitat del Parco Nazionale, l’effettuazione di controlli di qualità attraverso indagini rivolte ad entrambi i visitatori e gente del posto, e realizzando un inventario del patrimonio culturale, come le mallatas (tradizionali capanne di pastori).

Sul versante francese, gran parte della proprietà (60%) si trova nella zona centrale del Parco Nazionale dei Pirenei, soggetta a protezione specifica, mentre il resto è coperto dall’area ottimale di appartenenza al Parco. Il Parco Nazionale svolge una missione di gestione e tutela del patrimonio ambientale nonché di sensibilizzazione del pubblico. Dispone di documenti quadro per la gestione del suo spazio.

Il sito rientra inoltre in un complesso di aree della Rete Natura 2000, che mira a preservare la biodiversità cercando di conciliare le esigenze degli habitat e delle specie naturali con le attività economiche, sociali e culturali svolte sui territori. Ad esempio, il sito Natura 2000 “Estaubé, Gavarnie, Troumouse, Barroude” consente l’istituzione di una gestione concertata assunta da tutte le parti interessate coinvolte nelle aree naturali.

Il sito è inoltre soggetto a diverse normative dello Stato francese che disciplinano l’intero territorio interessato (conosciuta in Francia come Legge del 2 maggio 1930 sui siti classificati, e oggi codificata nel Codice dell’ambiente).

Attualmente il sito presenta il più alto grado di conservazione della biodiversità rispetto agli attuali standard europei.

Carta di Cooperazione

La Carta di cooperazione congiunta (2010-2020) tra i due parchi e la creazione di un comitato tecnico transfrontaliero, che sviluppa un programma di azioni ammissibili al finanziamento europeo nel quadro del programma Interreg IV (POCTEFA), potrebbero migliorare il sito gestione.

Sin dall’iscrizione del bene, diversi punti necessitavano di essere chiariti, come il rafforzamento della cooperazione transfrontaliera, la fruizione non virtuosa di alcune aree del sito, le pratiche turistiche, il miglioramento dei sistemi di trasporto, il basso livello di consapevolezza ed educazione ai valori del luogo, nonché sostegno agli stili di vita tradizionali. Per aiutare la popolazione locale e migliorare il suo tenore di vita, il governo della Regione Aragona e lo Stato spagnolo concedono annualmente sussidi a progetti di sviluppo sostenibile guidati da individui, gruppi locali, imprese familiari, comuni o ONG.

Anche lo Stato francese investe in questo tipo di azioni consentendo il riconoscimento da parte delle popolazioni locali dell’eccezionale valore universale dei Pirenei – Mont Perdu. Tale appropriazione, rispettosa della tutela dell’eccezionale valore universale e di tutte le caratteristiche del bene, è l’unica garanzia del suo coinvolgimento duraturo nella conservazione e promozione del sito, a condizione naturalmente che non generino alcun attacco all’integrità fisica e l’autenticità del sito.

Pastorizia e suoi valori culturali

La pastorizia e i suoi valori culturali sono sostenuti grazie a importanti aiuti finanziari da parte degli stati francese e spagnolo e di fondi europei: aiuti per i lavori (riabilitazione di capanne pastorali, sentieri, gradini canadesi, punti d’acqua), aiuti diretti e sussidi agli allevatori praticando la transumanza. Lì è favorito anche l’allevamento del bestiame grazie all’utilizzo di elicotteri da parte delle amministrazioni francese e spagnola per consentire il trasporto in luoghi di difficile accesso (sale, materiali da costruzione, risorse di emergenza).

Sebbene la sopravvivenza dell’allevamento transumante sia determinata dai prezzi della carne sui mercati internazionali e dagli aiuti derivanti dalla Politica Agricola Comune, i due Stati sostengono e continueranno a sostenere il settore dell’allevamento transumante nel sito Pirenei – Mont Perdu.

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