Fonte @Raggruppamento Carabinieri Biodiversità
La Riserva è costituita da 5 sezioni disgiunte: Galeone, Gorgofreddo, Parchi di Mottola, Trasconi e Signorella. Presso la sezione Galeone della Riserva, sono fruibili i seguenti percorsi pedonali, che possono essere seguiti, esclusivamente, con la guida del personale del Reparto, previo appuntamento:
Natura e storia (ripercorre, attraverso il bosco, la storia del territorio e della piccola impresa a conduzione familiare nella struttura masserizia). All’interno del percorso natura e storia sono presenti i seguenti punti di interesse, che indicano la valenza storico-economica dei boschi di fragno della Riserva, utilizzati in passato come fonte di reddito
LA CARBONAIA.
E’ il primo elemento d’ interesse che si incontra lungo il percorso. Questa struttura veniva realizzata dai boscaioli che, nel periodo invernale, erano impegnati nelle attività selvicolturali dalle quali ricavavano legna da ardere utilizzata, in parte, per la trasformazione in carbone. Una squadra di boscaioli gestiva questa grande catasta conica di legno, realizzata in una parte di bosco pianeggiante e poco ventilata, che sorvegliavano sul lento processo di trasformazione del legno in carbone vegetale che rappresentava una fonte di guadagno molto importante.
LA GROTTA
La grotta, sita tra la carbonaia e la calcara, veniva utilizzata come ricovero notturno dalle squadre di operai che si occupavano delle attività selvicolturali e della gestione delle due strutture. La grotta è accessibile ed è tuttora conservata in buone condizioni. All’interno si possono notare dei lucernai naturali e delle porzioni in pietra ampliate dall’uomo per renderla più funzionale.
LA CALCARA
La calcara fungeva da fornace adibita alla cottura delle pietre calcaree, materia prima estratta dai terreni agricoli durante le attività di coltivazione. Dalla cottura delle pietre calcaree si ricavava la calce utilizzata per imbiancare le abitazioni o come legante nelle costruzioni. La calcara scavata a circa 3 metri di profondità e per un diametro di 4 metri veniva ricoperta da una cupola, il processo di combustione durava circa 15 giorni e la temperatura all’interno raggiungeva anche i 1.000 gradi. Per estrarre le pietre pronte per l’utilizzo bisognava attendere ancora 24 ore dalla fine della combustione
- MuMur e scuderie (visita al Museo del cavallo murgese ed alle scuderie del Centro Equestre dei Carabinieri)
- Acqua gocce di vita (percorso in bosco alla scoperta di elementi tipici del paesaggio rurale della Murgia, utilizzate in passato per l’approvvigionamento e la conservazione della risorsa idrica, bene essenziale e prezioso).
- Energie sostenibili (La struttura del Centro Equestre si “alimenta” autonomamente per quasi il 90%; alla scoperta delle fonti rinnovabili per un consumo sostenibile).
Habitat
Habitat protetti dalla Direttiva Habitat: percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-brachypodietea); grotte non ancora sfruttate a livello turistico. Altri habitat presenti: querceti di Quercus trojana e querceti di Quercus ilex.
Flora
I complessi forestali della Riserva sono ricchi di querce con prevalenza assoluta di Fragno (Quercus trojana). A queste si consociano Quercus pubescens e Quercus ilex. Nelle zone più soleggiate è il leccio (Quercus ilex) che prevale sul fragno; in questi ambienti le associazioni arboree spesso degradano verso formazioni di macchia mediterranea o addirittura garighe. Sono anche presenti comunità vegetali tipicamente steppiche dove, tra l’altro, vive la Stipa austroitalica, detta anche lino delle fate, pianta tutelata dalla Direttiva UE Habitat.
Su alcune pareti calcaree vive la rara Campanula versicolor. Fra le piante endemiche si ricordano: Carduus micropterus subsp. perspinosus, Centaurea centaurium, Centaurea deusta subsp. deusta, Crepis apula, Crepis corimbosa, Crocus thomasii, Echinops siculus, Iris pseudopumila, Linaria purpurea, Ophrys celiensis, Ophrys oxyrrhincos, Ophrys tarentina, Ornithogalum adalgisae, Stipa austroitalica, Teucrium siculum e Thymus spinulosus.
Inoltre la Riserva è ricca di orchidee (fino ad ora ne sono state individuate ben 30 specie) ed ospita pochi esemplari di Crambe hispanica e Jonopsidium albiflorum, iscritte nelle liste rosse entrambe come specie minacciate di estinzione in Puglia.
Fauna
L’ambiente delle Murge da secoli è stato trasformato dalla mano dell’uomo, che ha sostituito ai boschi o ad altri ambienti naturali l’attività agricola. La Riserva Naturale, proprio perché tutela il territorio nella sua antica integrità, ospita diversi mammiferi, quali il lupo, il cinghiale, la volpe, il riccio, la faina e la lepre.
Fra gli uccelli si segnala la presenza del pettirosso, del rigogolo, del cardellino e dell’upupa, che trova nei diffusi muri a secco il luogo ideale per la sua nidificazione. Sono anche presenti specie rigorosamente protette sia dalla convenzione di Berna che dalla Direttiva UE Habitat: Bombina variegata, che è un anfibio anuro appartenente alla famiglia delle Bombinatoridae, la Testudo hermanni anch’essa in forte regressione negli ambienti fortemente antropizzati. Più frequentemente si incontra il cervone (Elaphe quatuorlineata), serpente della famiglia dei colubridi, che si nutre di piccoli mammiferi, di nidiacei di uccelli e di uova. È anche presente il raro colubro leopardino (Elaphe situla) che, insieme al precedente, trovano un sicuro rifugio nei muri a secco. Infine fra le specie protette si segnala la farfalla Melanargia arge, che è specie endemica dell’Italia centro-meridionale.
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Per ulteriori informazioni riguardo le norme di fruizione della riserva, il centro visita e le attività in corso visita rgpbio.it Riserva naturale orientata Murge orientali – Puglia
Vedi Classificazione Aree Naturali Protette
Riserva Naturale Biogenetica Poverella – Villaggio Mancuso. Calabria
Fra i mammiferi la specie più importante è certamente il lupo appenninico (Canis lupus) che ha caratteristiche morfologiche che lo differenziano dal lupo europeo, che sono comunque della stessa specie e strettamente protetti anche a livello europeo. Fino a qualche anno fa in pericolo di estinzione, oggi la popolazione di lupi è in aumento.
Riserva Naturale Orientata Biogenetica Sacca Di Bellocchio III – Emilia Romagna
L’area è ubicata a cavallo del confine tra le province di Ferrara e Ravenna, immediatamente a nord della foce del fiume Reno. Si estende tra le retrostanti Valli di Comacchio ed il mare, rappresentando un collegamento ecologico sia in senso nord-sud (durante le migrazioni) che in senso est-ovest, consentendo all’avifauna di spostarsi secondo le esigenze…
Riserva Naturale Biogenetica Trenta Coste. Calabria
La Riserva ricade nel Comune di Corigliano Calabro ed è stata istituita con DM 13 luglio 1977. Si localizza nella parte settentrionale dell’altopiano Silano (Sila Greca) ad una altitudine compresa tra 900-1.103 m, ricoprendo una estensione di 295 ha. Il territorio della riserva è quasi pianeggiante e degrada sul versante sinistro del torrente Cino. Geologicamente…