Marroni della Valrovina PAT Veneto

 Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto

Marroni della Valrovina.

Il marrone di Valrovina è un frutto di forma ovoidale a buccia striata di colore bruno scuro. Il frutto si trova protetto da un riccio ricoperto di aculei all’interno del quale si possono trovare 2 o 3 marroni. La parte commestibile del frutto è soda, farinosa, zuccherina, saporita, consistente, resistente alla cottura, croccante e molto dolce, di colore biancastro all’interno e giallastro all’esterno, avvolta da una sottile pellicola chiamata episperma. La pezzatura è grossa e di norma varia dai 48 ai 65 frutti per kg.

Il marrone di Valrovina è innestato su pianta selvatica e l’innesto si effettua quando la pianta, in avanzato germogliamento, è in succhio (si scorteccia agevolmente). La pianta fiorisce in primavera e si feconda in luglio. Durante la fase vegetativa l’attenzione del produttore è rivolta alle cure e gestione del sottobosco. La raccolta avviene in ottobre raccogliendo i marroni privi di riccio, caduti al suolo autonomamente o a seguito di una bacchiatura effettuata per mezzo di lunghe pertiche. Per facilitare la conservazione i marroni vengono messi in una vasca contenente acqua per otto o dieci giorni, vengono poi tolti e posti in locali ben arieggiati dove avviene l’asciugatura (in tre – cinque giorni). Successivamente vengono ammassati e conservati. Il prodotto può anche essere conservato in frigo subito dopo la raccolta, facendo attenzione che sia ben asciutto.
I marroni sono generalmente consumati arrostiti ma sono ottimi anche lessati e trovano largo impiego in pasticceria.

Tradizionalità

La selezione del castagno da frutto dalla specie selvatica si deve ai Romani, che lo diffusero sulle montagne di tutta la penisola. Questo frutto ha da sempre rappresentato un pilastro dell’economia montana, sia come fonte alimentare sia per la produzione di ottimo legname. La castanicoltura ha tuttavia subito un certo declino a causa dello spopolamento delle montagne nel corso dell’ultimo secolo, ma nei luoghi dove i montanari hanno continuato a curare le piante, controllando il proliferare del sottobosco e potando i castagni, la produzione di questo frutto è continuata conservando inalterate le sue caratteristiche tradizionali. Nel vicentino, la zona della Valrovina attorno a Bassano è, a tutt’oggi, una delle più famose per la castanicoltura e la produzione di marroni molto apprezzati e ricercati.

Territorio interessato alla produzione Valrovina, San Michele, Privà, Sarson, frazioni del comune di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza

Germoglio di radicchio bianco nostrano di Bassano PAT Veneto

Il germoglio di radicchio bianco nostrano è coltivato nel territorio bassanese dall’ottocento e sembra derivare da una selezione della varietà “variegato di Castelfranco”, attuata dagli agricoltori bassanesi. La coltivazione del “radicchio bianco di Bassano” è favorita dal microclima mite, ventilato e non umido caratteristico della zona, che ostacola la formazione di muffe e di marcescenze,…

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Soprèssa co la brazòla del basso vicentino PAT Veneto

La “sopressa con la braciola” fa parte della tradizione culinaria del basso vicentino che ha portato all’elaborazione di altre varianti con l’utilizzo di diverse carni inserite all’interno del classico impasto per impreziosire l’insaccato e creare un prodotto apprezzato e gustoso.

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Aglio del Medio Adige PAT Veneto

Nella zona di produzione dell’aglio del Medio Adige esso è coltivato dall’inizio del secolo scorso e ha trovato ampia diffusione grazie ai terreni e al microclima particolarmente favorevoli. I bulbi sono molto utilizzati per le proprietà antisettiche e rinfrescanti e trovano ampio uso in cucina per insaporire e aromatizzare salse, zuppe e arrosti.

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