Carlo Amati (1776-1852) è stato un importante architetto italiano, noto soprattutto per il suo contributo all’architettura neoclassica in Italia. Nato a Monza, Amati fu un allievo di Giuseppe Piermarini, uno dei più celebri architetti neoclassici del periodo, che influenzò profondamente il suo stile e la sua formazione.
Opere Principali
- Basilica di San Carlo al Corso, Milano Uno dei lavori più celebri di Carlo Amati è la progettazione della Basilica di San Carlo al Corso a Milano. Costruita tra il 1832 e il 1847, la basilica è un esempio classico di architettura neoclassica, caratterizzata da una facciata monumentale con colonne corinzie e una cupola maestosa. Questo edificio è uno dei simboli dell’architettura religiosa del periodo neoclassico a Milano.
- Cimitero Monumentale di Monza Amati progettò anche il cimitero monumentale della sua città natale, Monza. Sebbene meno noto rispetto alla Basilica di San Carlo, questo progetto riflette l’influenza del neoclassicismo nell’architettura funeraria, con l’uso di forme pure e simmetriche.
- Altro contributo a Milano Amati fu coinvolto anche in altri progetti a Milano, contribuendo all’evoluzione urbana della città durante il XIX secolo. La sua influenza si estese anche all’insegnamento, formando una nuova generazione di architetti che avrebbero continuato a sviluppare lo stile neoclassico in Italia.
Carlo Amati è ricordato come uno degli ultimi grandi rappresentanti del neoclassicismo in Italia. Il suo lavoro si distingue per l’eleganza formale, la simmetria e l’uso di elementi classici come colonne, timpani e cupole, che evocano l’architettura dell’antica Roma e della Grecia. Il suo stile rispecchia l’ideale neoclassico di ritorno alle forme semplici e armoniose dell’antichità, che veniva visto come un modello di perfezione estetica e morale. Amati è stato in grado di combinare queste forme classiche con le esigenze funzionali e simboliche della sua epoca, lasciando un’impronta duratura nell’architettura italiana
Il discobolo di Mirone
Il Discobolo è una scultura realizzata intorno al 455 a.C. (periodo di congiunzione tra preclassico e classico) da Mirone. La statua originale era in bronzo, oggi è nota solo da copie marmoree dell’epoca romana, tra cui la migliore è probabilmente la versione Lancellotti.