Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Veneto
Bigoi, bigoli.
I bigoli sono una pasta alimentare tipo spaghetti freschi di grosse dimensioni (il diametro non deve essere inferiore a 2,5 mm e lunghi 25-30 cm) preparati con farina bianca, burro, latte e uova di anatra o di gallina. Un tempo le famiglie più modeste omettevano l’aggiunta di uova e burro, oggi usati per rendere l’impasto più morbido. La variante “bigoli mori” o “bigoi neri” viene ottenuta con farina integrale o aggiungendo all’impasto del nero di seppia.
L’impasto ottenuto amalgamando e lavorando per circa 20 minuti gli ingredienti (farina con uova, acqua e sale), viene immesso in un apposito torchio di bronzo chiamato “bigolaro” e pigiato; da questa operazione si ricavano spaghetti ruvidi e grossolani, i “bigoi”. Il prodotto viene quindi messo a riposare ed asciugare su appositi teli infarinati per circa 24 ore o disteso su un tavolo cosparso di farina di mais; hanno una durata di 3- 4 giorni. I “bigoi” vanno consumati, dopo una breve cottura in acqua. Il condimento tradizionale dei bigoli è quello a base di frattaglie di anatra cotte con burro, olio, sale e un’aggiunta del brodo di anatra nel quale viene fatta bollire la pasta. Sono molto famosi anche i bigoli “in salsa”, conditi con un sugo a base di cipolle soffritte, olio e acciughe.
Tradizionalità
I “bigoi” sono probabilmente la pasta più tradizionale del Veneto, un prodotto di origine contadina in uso fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia. La leggenda vuole che nel 1604 un pastaio di Padova, detto “Abbondanza”, venne autorizzato dall’allora Consiglio del Comune a godere del brevetto di un macchinario per lavorare la pasta, usando frumento padovano. Il signor Abbondanza riuscì a produrre con questo macchinario anche vermicelli ed altri tipi di pasta lunga. La predilezione dei padovani cadde sui “bigoli” una sorta di spaghettoni, tutti tondi, divenuti appunto la pasta tipica veneta. Da oltre trent’anni si svolge a Zanè (VI), la sagra dei “bigoi co l’arna” cioè bigoli con il sugo d’anitra. Esiste anche la variante “bigoi neri” prodotta nel comune di Mogliano Veneto (Treviso)
Territorio interessato alla produzione Regione del Veneto, in particolare nelle province di Padova, Treviso e Vicenza.
Salado fresco del basso vicentino PAT Veneto
Il “salado” fresco rientra a pieno titolo nell’ambito dell’antica tradizione culinaria. Questo particolare insaccato, caratterizzato dall’essere più grasso degli altri, meno stagionato e quindi più morbido, può essere usato in maniera diversa rispetto agli altri salami ed è adatto ad essere quasi spalmato o a condire minestre e sughi.