Antonello da Messina (1430 circa – 1479)
Antonello da Messina, pseudonimo di Antonello di Giovanni d’Antonio, è uno dei più grandi maestri del Rinascimento italiano, noto per aver introdotto in Italia le tecniche pittoriche fiamminghe, come l’uso dell’olio, e per aver creato opere di straordinario realismo e profondità psicologica. Nato a Messina, in Sicilia, intorno al 1430, è ricordato per la sua capacità di fondere la tradizione pittorica italiana con quella nordica, dando vita a capolavori di grande eleganza e intensità emotiva.
Antonello nacque a Messina, città culturalmente vibrante e crocevia di scambi tra l’Italia e il Mediterraneo. Si formò nella bottega di un pittore locale, probabilmente avviando la sua carriera lavorando su commissioni religiose. Fu fortemente influenzato dall’arte fiamminga, in particolare dai lavori di Jan van Eyck e Rogier van der Weyden. È possibile che abbia viaggiato nei Paesi Bassi, o che abbia studiato opere fiamminghe importate in Sicilia
Antonello fu uno dei primi pittori italiani a usare la tecnica della pittura a olio, che permetteva di ottenere dettagli finissimi e tonalità cromatiche brillanti.
Il realismo delle sue figure sono caratterizzate da un’intensa espressività e profondità psicologica e da una straordinaria attenzione ai dettagli.Fu un maestro nella costruzione prospettica, creando ambientazioni che armonizzano lo spazio architettonico e naturale. Le sue opere combinano la luminosità e il rigore della pittura nordica con la monumentalità e il calore della tradizione italiana.
Opere Principali
- San Gerolamo nello Studio (1474 ca., National Gallery, Londra):
Celebre per la complessa architettura e il simbolismo, rappresenta San Gerolamo immerso nella contemplazione e nello studio, in un ambiente realistico e spirituale al tempo stesso. - Ritratto d’Uomo (1475 ca., Louvre, Parigi):
Un esempio di straordinario realismo psicologico, probabilmente un ritratto commissionato da un membro dell’élite. - Annunciazione (1475 ca., Palazzo Abatellis, Palermo):
L’opera mostra la Vergine colta in un momento di intima riflessione, con un uso della luce che enfatizza il senso di sacralità. - Cristo alla Colonna (1476 ca., Louvre, Parigi):
Rappresenta il Cristo flagellato con un’intensità emotiva straordinaria, capace di evocare pietà e introspezione. - Pala di San Cassiano (1475-1476 ca., Frammenti al Kunsthistorisches Museum, Vienna):
Un’opera incompiuta, innovativa per la composizione e l’uso della luce. - Annunziata (1476 Galleria Regionale della Sicilia Palermo) La Vergine Maria nel momento intimo subito dopo l’Annunciazione
Antonello contribuì a introdurre e diffondere la tecnica fiamminga della pittura a olio nell’Italia meridionale e settentrionale, influenzando artisti come Giovanni Bellini e la scuola veneziana. I suoi ritratti, caratterizzati da un realismo psicologico profondo, aprirono la strada alla ritrattistica rinascimentale italiana. La sua capacità di unire la tradizione artistica italiana e nordica lo rese una figura chiave nel Rinascimento europeo.
Antonello morì a Messina nel 1479, probabilmente a causa di una peste. Nonostante la sua morte prematura, il suo lavoro ebbe un impatto duraturo sull’arte italiana ed europea. Antonello da Messina è ricordato come un innovatore capace di creare un linguaggio pittorico unico, che combinava precisione tecnica e introspezione umana, lasciando un’eredità che attraversa i confini del tempo e dello spazio.
Abildgaard, Nicolai Abraham
Nicolai Abraham Abildgaard (1743-1809) è stato uno dei più importanti pittori e architetti danesi del tardo XVIII secolo, noto per il suo contributo allo stile neoclassico.
Il buon pastore scultura marmorea del IV secolo d.C.
La Statua di Gesù Cristo Buon Pastore fa parte di un gruppo d’opere acquisite per la liberalità di papa Clemente XIII (1758 – 1769), che le destinò alla collezione d’antichità cristiane contenute nel Museo Sacro o Cristiano della Biblioteca Apostolica Vaticana, fondato nel 1756 per volontà di papa Benedetto XIV (1740 – 1758), suo predecessore.