La Porta dell’Inferno è una delle opere più monumentali e complesse di Auguste Rodin. Iniziata nel 1880 come commissione dello Stato francese per il Museo delle Arti Decorative di Parigi, rimase incompiuta alla morte dell’artista nel 1917. Questo progetto è uno dei più significativi nella carriera di Rodin, rappresentando sia un’esplorazione delle emozioni umane che un laboratorio di idee per altre sue opere iconiche.
Rodin concepì la porta come una reinterpretazione della Divina Commedia di Dante Alighieri, in particolare dell’Inferno, e della tradizione delle porte monumentali come quelle di Lorenzo Ghiberti per il Battistero di Firenze (le cosiddette Porte del Paradiso). Tuttavia, Rodin infuse nella sua opera una dimensione personale e modernista, più vicina alla tragedia universale che a un’esegesi letterale del testo dantesco.
Struttura e Dimensioni
- Materiale: Bronzo.
- Dimensioni: Alta circa 6 metri, larga 4 metri e profonda 1 metro.
- Composizione: Comprende oltre 200 figure, ognuna con una forte carica emotiva e narrativa. Le figure sono scolpite con dinamismo e sembrano emergere o precipitare dal fondo.
La porta è un vortice di emozioni e movimenti caotici, raffigurante dannati, demoni e scene tratte dall’Inferno dantesco. Alcune delle figure più note sono:
- Il Pensatore: Originariamente posto al centro del timpano, rappresenta Dante che osserva e medita sull’Inferno. Diventerà una scultura indipendente e uno dei simboli dell’arte di Rodin.
- Il Bacio: Raffigurazione di Paolo e Francesca, amanti dannati dell’Inferno. Sebbene fosse inizialmente concepito per la porta, venne escluso dalla versione definitiva e sviluppato come opera autonoma.
- Gli Amanti Dannati: Una serie di figure tormentate da passioni inappagate e colpe.
- Ugolino e i suoi figli: Ispirato alla tragica storia del conte Ugolino narrata da Dante, rappresenta la sofferenza della fame e del tradimento.
- Le Ombre: Tre figure identiche collocate sopra la porta, con le braccia tese in un gesto di disperazione, probabilmente un richiamo alla scritta dantesca: “Lasciate ogni speranza, voi ch’entrate”.
- La Caduta: Un gruppo di figure che sembrano precipitare verso il basso, simboleggiando la discesa nell’Inferno.
Rodin utilizza la porta come una metafora dell’esperienza umana, esplorando temi di dolore, lussuria, disperazione e redenzione. Il caos apparente della composizione riflette l’inquietudine dell’epoca moderna, anticipando il simbolismo e l’esistenzialismo.
- Innovazioni stilistiche:
- La mancanza di un ordine narrativo lineare.
- L’uso di superfici ruvide e dettagliati giochi di luce e ombra.
- L’enfasi sull’emozione e sulla materia rispetto alla perfezione classica.
Sebbene La Porta dell’Inferno non sia mai stata completata, ha dato vita a molte delle sculture autonome più celebri di Rodin. Oggi, copie della porta si trovano in vari musei del mondo, tra cui:
- Il Musée Rodin a Parigi.
- Il Museo d’Arte Occidentale di Tokyo.
- Lo Stanford University Museum of Art in California.
Questa monumentale opera incarna l’essenza dell’arte di Rodin: un ponte tra il passato e la modernità, carico di tensione e vitalità emotiva.
Aelst, Willem van
Agesandro Atanodoro Polidoro
Agesandro, Atanodoro e Polidoro sono tre scultori greci dell’antichità noti soprattutto per la creazione del celebre gruppo scultoreo del “Laocoonte e i suoi figli”. Questo capolavoro, che si trova attualmente nei Musei Vaticani, è uno degli esempi più famosi della scultura ellenistica.