Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna
Pesca di San Sperate
Il frutto è una drupa rotonda, di pasta gialla o bianca, con buccia di color giallo con sopracolore rosso più o meno intenso. La pesca di San Sperate è diffusa nel mercato locale da Maggio ad Ottobre. Vengono coltivate diverse tipologie; pesche, nettarine e pesca piatta (Prunus platicarpa).
Le varietà più diffuse nel territorio sono prevalentemente pesche a pasta gialla, raggruppate per epoca di maturazione in precocissime, precoci, medie e tardive e rappresentate dalle seguenti cultivar:
- precocissime: 15 Maggio / 15 Giugno: Francoise, Springcrest, Rich May, Early Mycrest,
Mycrest, Sagittaria, Big Bang. - precoci: 15 Giugno / 15 Luglio: Sprigbelle, Royal Glory, Royal Gem, Rich Lady, Ruby Rich,
Atix, Summer Rich, Big Top, Flavor Gold, Azurite, White Crest, Maria Bianca, Laura, Silver of
Rome, Silver Splendid - medie: 15 Luglio / 15 Agosto: Flavorcrest, Elegant Lady, Red Top, Rome Star, Sinphony,
Marylin, Romea, Nectaross, Venus, - tardive: 15 Agosto / fine stagione: Royal Pride, Royal Estate, Royal Sweet, Lagnasco,
Padana, Fayette, O’ Henry, Red Star, Cal Red, Fayrtime, Flaminia, Guglielmina, Parade,
Morsiani 90, Caldesi 2020
Gli apprezzati risultati qualitativi si sono consolidati nel tempo grazie alla esperienza maturata dai peschicoltori locali e alle ideali condizioni pedo climatiche dell’areale peschicolo descritto. La produzione media per ettaro si aggira intorno ai 120-150 q.li/ha. Le forme più diffuse di allevamento sono il vaso basso e la ipsilon trasversale. Tutte le operazioni colturali sulla pianta vengono eseguite rigorosamente a mano (potatura, diradamento dei frutti, raccolta).
Coltivazione tradizionale
Nella coltivazione tradizionale, i frutti vengono staccati dalla pianta in prossimità della maturazione fisiologica, quando raggiungono lo stato di maturazione commerciale ideale per un consumo allo stato fresco. Tale pratica unita alla contenuta produzione per ettaro, garantisce I’optimum sia delle caratteristiche sensoriali più gradite al consumatore, sia la massima presenza delle sostanze nutritive e salutistiche. In questa fase di maturazione si formano i composti che garantiscono l’aroma caratteristico e piacevole della pesca, non presenti nel frutto precocemente raccolto o nei frutti sovramaturi. Inoltre è più elevato il contenuto di sostanze antiossidanti di grande rilevanza da un punto di vista salutistico e di vitamine A e C. La presenza degli aromi è caratteristica fondamentale della pesca fresca appena raccolta e tende a scomparire nel prodotto che ha subito lunghi periodi di refrigerazione o di trasporto. Gli aspetti caratterizzanti il metodo di produzione consolidato, fra i peschicoltori dell’area di San Sperate, a partire dagli anni ’60, è incentrato fondamentalmente sui seguenti aspetti:
- limitate lavorazioni,
- ridotti apporti di concime,
- limitati interventi di difesa fitosanitaria,
- potature a mano,
- diradamento manuale dei frutti,
- raccolta a mano che avviene in maniera scalare (almeno 3 passaggi per rispettare e garantire
la maturazione fisiologica dei frutti), - selezione e confezionamento del prodotto a mano in cassette monostrato con alveolo.
Tradizionalità
La produzione peschicola Speratina risale agli anni ‘30 del secolo scorso . Alla fine degli anni ‘50, la coltivazione delle pesche nell’areale di riferimento raggiunge una estensione ragguardevole in coincidenza della prima sagra delle pesche di San Sperate (1961). La tradizionalità della “Pesca di san Sperate“ può essere anche attestata attraverso due tipologie di fonti:
- la prima attiene alla “storia orale” supportata da una corposa documentazione fotografica,
attestante l’organizzazione fin dal 1962 della Sagra della Pesca di San Sperate. - la seconda, storiografica, si fonda sul corredo documentario scritto generato a seguito dei
danni da maltempo che ha porto le amministrazioni locali e gli agricoltori a chiedere l’intervento
pubblico per avere un ristoro dei danni subiti, dichiarando le superfici investite nelle varie
colture.
Territorio di produzione: La Pesca di San Sperate viene coltivata nel territorio del Comune di San Sperate e zone limitrofe (Monastir, Decimomannu, Assemini, Villasor e Sestu).
Granoturco bianco – Triguxianu PAT Sardegna
Questa antica varietà di granturco, tipica di Fluminimaggiore, è stata favorita dalla disponibilità d’acqua negli “orti” intorno al rio Mannu. Sono stati ritrovati degli appunti nel Registro del conferimento del granturco presso un mulino idraulico della zona; questi appunti riportano annotazioni sulle date e quantità macinate negli anni 1955-56.
Cardi selvatici sott’olio PAT Sardegna
Grano cotto, trigu cottu PAT Sardegna
La preparazione è un rito di buon auspicio e si consuma quale primo pasto dopo la mezzanotte del 31 dicembre. Nelle famiglie, inoltre, è usanza distribuirne una manciata nel cortile per gli animali domestici, sul tetto per i volatili ed una sui campi come auspicio di un buon raccolto.