Pomodoro secco PAT Sardegna

Prodotto Agroalimentare Tradizionale della Sardegna

Pomodoro secco Tamata siccada, tomata siccada, pilarda di pomodori, pibarba, pibadra

Nome scientifico: famiglia solanaceae gen. Lycopersicon sp.esculentum. Il pomodoro, diviso a metà nel senso della lunghezza, si presenta esternamente di colore rosso scuro, morbido al tatto. Il gusto spiccatamente salato, esalta i caratteristici sapori e profumi propri del pomodoro fresco. Il prodotto, in passato destinato prevalentemente all’autoconsumo, attualmente è disponibile sul mercato, venduto in contenitori per alimenti sigillati di peso e grandezza variabile.

Preparazione casalinga: i pomodori maturi di qualsiasi varietà, sono lavati in acqua corrente, asciugati e quindi tagliati nel senso della lunghezza avendo cura di non separare totalmente le due parti. I semi possono essere rimossi. Successivamente stesi su graticci esposti al sole, sono ricoperti di sale marino preferibilmente fino o medio grosso. L’azione del sale, oltre a insaporire il prodotto, ha diverse funzioni quali accelerare l’evaporazione dei liquidi presenti e contrastare il possibile sviluppo di alterazioni dovute all’attacco di funghi e batteri. Il periodo di essicazione varia fra i 7 e i 10 giorni.

Le bacche essiccate possono essere farcite con foglie di basilico imbevute nell’olio extravergine di oliva, oppure con foglie di alloro. Dopo la farcitura le due metà sono richiuse e pressate manualmente. La conservazione del prodotto per autoconsumo avviene preferibilmente in contenitori di vetro con chiusura sigillata. Ancora, è possibile conservare il prodotto sott’olio, in particolare quando destinato all’utilizzo come antipasto. Produzione industriale: i processi produttivi per i pomodori secchi da destinare alla vendita prevedono l’utilizzo di macchine agevolatrici per il taglio, e di essiccatoi che garantiscono l’essicazione in assenza di contaminazioni e con tempi di lavorazione molto brevi di circa 24-48 ore.

Tradizionalità

Le prime testimonianze certe sull’essicazione del pomodoro e della sua conservazione risalgono alla prima metà del 700, sicuramente retaggio di una tradizione di origine spagnola. Altre notizie sul commercio del prodotto riportano alla seconda metà dell’800, dove era usanza delle donne preparare i pomodori essiccati per poi venderli nei mercati locali. E’ tuttora diffusa la preparazione casalinga per l’autoconsumo.

Territorio di produzione: Intera regione Sardegna

Grano duro Quarantino PAT Sardegna

Il Grano Quarantino viene coltivato e utilizzato nel territorio guspinese da molti decenni, così come testimoniano gli anziani del paese , tra i quali un erede di uno storico mulino di Guspini che racconta , nel dettaglio, della tradizionale coltivazione e lavorazione del Grano Quarantino, varietà dalla semina tardiva, in grado di assicurare nelle annate…
Continua a leggere

Mandorla Schina de porcu PAT Sardegna

In Sardegna il mandorlo è coltivato da antica data e, specialmente nel passato, ha costituito un’importante fonte di reddito per molti agricoltori. Le prime coltivazioni specializzate. incoraggiate dal Ministero dell’Agricoltura, risalgono ai primi del ‘900, soprattutto nel retroterra di Cagliari e nell’agro di Sanluri. Ai primi del secolo il mandorlo era il fruttifero più coltivato,…
Continua a leggere

Melone de jerru PAT Sardegna

Il melone coltivato in asciutto è sicuramente un prodotto molto antico, se non altro per la scarsità d’acqua che si è sempre registrata in Sardegna. Se quindi il processo produttivo è probabilmente arcaico, lo stesso non si può dire delle varietà di melone oggi utilizzate, in quanto provengono da un processo selettivo volto ad individuare…
Continua a leggere

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *