Come coltivare lo zenzero in maniera biologica
Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe) è una specie officinale coltivata nei paesi esteri. Coltivarlo in Italia, nel nostro orto o balcone avrebbe un grande valore ecologico. Alcune aziende agricole italiane si stanno attrezzando per introdurne la coltivazione, e finora tra i paesi europei che già la praticano in modo significativo c’è ad esempio l’Inghilterra dove questa specie viene chiamata “ginger”.
Piantare lo zenzero
Lo zenzero è una pianta di origine tropicale e anche se può essere coltivato in Italia necessita caldo e umido e non si presta ovviamente alla stagione invernale. Per piantarlo si utilizzano direttamente i rizomi che fortunatamente si trovano abbastanza facilmente anche in commercio.
Clima e terreno adatti
Date le sue origini tropicali e subtropicali, per inserire lo zenzero nel nostro spazio di coltivazione bisogna cercare di ricreare le condizioni migliori, ovvero caldo ed umidità. La pianta deve vivere a temperature non inferiori a 15 °C e come si può intuire, se viene esposta al gelo muore. Nelle sue zone di origine viene coltivato fino ad altitudini di 1500 metri ma da noi in montagna potrebbe essere tenuto solo in serra.
Il terreno prima della messa a dimora deve essere accuratamente lavorato e non deve presentare il rischio di ristagni idrici: bisogna che alla pianta sia garantito il drenaggio e se la tessitura del suolo è molto argillosa è importante piantarlo su aiuole rialzate, tali da far defluire l’acqua eccedente.
Dal punto di vista della concimazione lo zenzero desidera un buon tenore di sostanza organica del terreno, da soddisfare con tanto compost maturo, da incorporare nei primi 20 cm di terra nelle quantità di circa 3-4 kg/mq. La specie richiede un ph del suolo leggermente acido (6-6,5) e quindi conviene fare prima una semplice analisi dell’estratto acquoso del terreno che abbiamo e verificare che rispetti questo requisito. In caso contrario potremo aggiungere del terriccio per acidofile all’aiuola miscelandolo bene ai primi strati di terreno.
Considerato il ciclo colturale lungo di questa specie conviene aggiungere anche cornunghia o altro concime naturale a lenta cessione, così come polveri di roccia. Per quanto riguarda l’esposizione, va bene scegliere un luogo a mezz’ombra per la semina dello zenzero, dato che non è una specie che vuole il sole diretto come altre colture.
La semina del rizoma
Per la messa a dimora dello zenzero si usano i rizomi di una pianta che abbia almeno 3 anni e che abbia già gli “occhi”, ovvero cenni di gemme ben sviluppate. Se non si intravedono gli occhi, è possibile stimolarne l’emissione lasciando i rizomi in acqua per 12 ore prima della semina.
In Italia la semina si realizza nel periodo primaverile, quando le temperature ambientali sono di almeno 15 °C, indicativamente quindi negli stessi periodi in cui si seminano fagioli e fagiolini. Si procede interrando i rizomi a circa 5 cm di profondità, con le gemme rivolte verso l’alto e tenendoli distanti 20-25 cm gli uni dagli altri.
Il ciclo della pianta, come anticipavamo, è piuttosto lungo, arriva fino all’autunno e si sviluppa lentamente, emettendo lunghe foglie di colore verde brillante, poi fiorellini bianchi e infine piccoli frutti a forma di capsula.
Lavori di coltivazione per lo zenzero
Durante il periodo che va dalla primavera all’autunno, per garantire la buona riuscita della coltura, bisogna provvedere a tenere lo spazio pulito dalle erbe spontanee. Tra le file possiamo zappare, facendo però attenzione a non andare troppo a ridosso delle piante per non rischiare di ferire i rizomi che si stanno sviluppando sotto terra.
IRRIGAZIONE
Le irrigazioni devono essere regolari ma senza mai eccedere, e ogni tanto si può irrigare con un macerato di ortica diluito, che apporta azoto e ferro. Nelle coltivazioni professionali, circa un mese prima della raccolta le irrigazioni vengono interrotte per garantire una buona qualità del prodotto e la stessa procedura può essere adottata nelle coltivazioni private.
AVVERSITÀ
Per prevenire le malattie, le precauzioni migliori sono le rotazioni, l’attenzione al drenaggio e alle irrigazioni, da non praticare mai per aspersione ma solo sotto chioma. Dato che non ci sono ancora molte testimonianze sulle più probabili malattie che lo zenzero potrebbe subire dalle nostre parti, in via preventiva e generica è possibile trattare il terreno con un fungo buono del ceppo Thricoderma, che previene molti funghi dannosi, o con prodotti a base di Microrganismi Effettivi, che in ogni caso hanno un effetto positivo sulla composizione microbica del suolo e quindi sulla salute delle piante coltivate.
Raccolta ed utilizzo del rizoma
Dopo la fruttificazione la pianta comincia a perdere le foglie e il fusto inizia a seccarsi prendendo il colore giallo: questi sintomi indicano che il rizoma sotto terra è pronto per essere raccolto e ciò di norma avviene in autunno, specialmente nel mese di ottobre Per la raccolta possiamo procedere come per la raccolta delle patate, dato che bisogna estrarre i rizomi dalla terra, quindi gli attrezzi adatti sono la vanga e il forcone.
Con raccolte precoci si ottengono rizomi con un gusto più delicato, leggero e aromatico, mentre con le raccolte successive il rizoma di zenzero avrà un sapore forte e pungente.
PRONTUARIO MEDICINA NATURALE