Vini di Liguria
GOLFO DEL TIGULLIO o PORTOFINO DOP

Il Portofino bianco è vinificato a partire da uve provenienti da vigneti composti, per almeno il 60%, da vitigni Vermentino e Bianchetta genovese, da soli o congiuntamente. Il rosso, invece, richiede una base, sempre di almeno il 60%, di Ciliegiolo o Dolcetto. In entrambe i casi, il restante 40% (massimo) può essere composto da altri vitigni a bacca di colore analogo, idonei ala coltivazione in Liguria. I vini con indicazione di vitigno, invece, devono avere una quota di uve corrispondenti pari almeno all’85%. Fanno eccezione il Moscato e il Moscato passito, che vengono prodotti in purezza con solo uve da Moscato bianco.

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GOLFO DEL TIGULLIO o PORTOFINO DOP

TED TALKs – Perché il cambiamento climatico è una minaccia per i diritti umani

Il cambiamento climatico è ingiusto. Mentre i paesi ricchi possono combattere contro gli oceani in aumento e i campi agricoli in via di estinzione, i poveri di tutto il mondo stanno già subendo le conseguenze sulle loro vite – i loro diritti umani sono minacciati – da tempeste assassine, fame e perdita delle loro terre.

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Parco Nazionale del Gargano

Il territorio del Parco del Gargano si può ben identificare con quello della ”Daunia paleolitica”, uno dei quadri più complessi che si conoscano in Italia. Come descritto da numerosi autori latini, il promontorio del Gargano era dotato di una fitta ed estesa copertura boschiva. La ricchezza di legname, unita alla disponibilità di selce, ebbero un ruolo fondamentale nel favorire il popolamento nel neolitico. Gli abitati, costituiti in genere da piccoli agglomerati di capanne, occuparono per lo più la fascia costiera a partire dalle coste del Lago di Varano fino a Peschici, Vieste ed anche più a Sud di Mattinata, interessando alcune cavità che si aprono nei profondi valloni che sbucano nel Tavoliere.

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Cerfoglio
Coltivazione BIO

Il Cerfoglio comune è una pianta annua di origine asiatica presente come avventizia in molte regioni d’Italia.
La pianta fu importata in Europa dai Romani dalla Russia meridionale, dal Caucaso o dal Medio Oriente; si è ormai naturalizzata nella flora americana, nordafricana ed europea, cresce infatti spontaneamente nei boschi e nei prati.
Il suo habitat è quello degli ambienti molto disturbati e antropizzati come orti e campi coltivati, dal livello del mare a 1000 m circa.

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Coltivazione BIO

Catalpa, Catalpa bignonioides

Per lo più alberi a foglia caduca, che in genere crescono fino a 12-18 m di altezza e 6-12 m di larghezza. Un alberello di 10 anni sarà di circa 6 m di altezza. Possono essere riconosciuti per le grandi dimensioni, per la forma trilobata a cuore delle foglie, per i vistosi fiori bianchi o gialli a larghe pannocchie e, durante l’autunno, per i frutti lunghi 20-50 cm, che ricordano un fagiolo sottile, e contengono numerosi piccoli semi piatti; ogni seme rivela due “ali” sottili per la dispersione anemocora.

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Vini del Lazio
CESANESE DEL PIGLIO o PIGLIO DOP

Rosso rubino con riflessi violacei, il Cesanese del Piglio è un vino dalla struttura buona e dal corpo pieno, che rilascia un intenso odore con sentori floreali e fruttati. Il sapore è secco e armonico. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 12,00% vol. La variante Superiore, invece, si presenta rosso rubino, virando al granato con l’invecchiamento. Buona struttura e corpo pieno, senza ruvidezza. L’odore è intenso e ampio, con note floreali e fruttate mentre il sapore è secco e armonico, con un gradevole retrogusto amarognolo. Il titolo alcolometrico volumico totale minimo è di 13,00% vol. Infine, la variante Riserva, invecchiata almeno 20 mesi, aggiunge alle caratteristiche già elencate un leggero sentore di legno e raggiunge i 14,00% vol. di titolo alcolometrico.

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CESANESE DEL PIGLIO o PIGLIO DOP

Vini del Friuli Venezia Giulia
CARSO – KRAS DOP

Al di là delle peculiarità di ogni tipologia, che riflettono le caratteristiche del vitigno prevalente, si rintracciano elementi ricorrenti che accomunano i vini Carso-Kras, a seconda che siano bianchi o rossi. I bianchi presentano una colorazione giallo paglierino, con possibili riflessi dorati di diversa intensità. Al palato risultano gradevolmente morbidi e liberano profumi intensi e netti di fruttato e speziato. I rossi, invece, sono di una profonda tonalità rubino, che talvolta si fa violacea. L’odore evidenza una personalità netta, caratterizzata da decise note erbacee, mentre il sapore è di corpo, con buona acidità. Il titolo alcolometrico è 11,5% vol. (12% vol. nelle varianti Riserva). Fanno eccezione il Glera (10,5% vol.), il Terrano (10,5% vol.) e il Terrano riserva (11% vol.)

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CARSO – KRAS DOP