Vernazza
La Spezia – LIGURIA

Unico porto naturale delle Cinque Terre, il borgo di Vernazza si sviluppa lungo il torrente Vernazzola (ora coperto), per risalire sulle pendici di uno sperone roccioso che nasconde l’abitato a chi proviene dal mare. Ripidi e strettissimi percorsi scendono verso la strada principale che sfocia in una piazzetta situata di fronte al porticciolo. Alla stessa tipologia delle case torri, presenti anche a Riomaggiore, Manarola e Monterosso, si aggiungono forme architettoniche più elaborate e raffinate quali portali decorati e porticati, testimonianza della prosperità di cui godette il paese durante la dominazione genovese. Molto ben conservate le strutture del castello, nota caratteristica delle Cinque Terre e di Vernazza in particolare.

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La Spezia – LIGURIA

Cucina casalinga
“Maionese fatta in casa”

Maionese fatta in casa in 3 minuti ! N.B. Tutti gli ingredienti devono essere alla stessa temperatura altrimenti non si amalgano Mettiamo tutti gli ingredienti all’interno di una boule. Mettiamo un uovo intero, aggiungiamo del sale e poi i 3 cucchiai di aceto. Aggiungete il succo di un quarto di limone, un poco di olio EVO Adesso aggiungiamo l’olio di semi in quantità tre volte il volume che ricopre l’uovo Immergiamo il nostro mixer e delicatamente piano piano veniamo su e giù fino a che non viene formata la maionese.

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“Maionese fatta in casa”

Biancospino selvatico, Crataegus oxyacantha

Il Biancospino viene utilizzato per placare il senso di angoscia e di oppressione e l’inquietudine.
L’uso terapeutico della pianta è attestato sin dal XIII secolo, ma nei vecchi manuali si trova trattato il Biancospino ancora accanto ai digitaloidi e, questa originaria interpretazione, ha portato a confusione: glicosidi simildigitalici o ulteriori principi attivi, con cui viene compensato un cuore insufficiente, nel Biancospino non sono presenti. Oggi è invece provato, che il Biancospino è realmente una vera e propria pianta medicinale per il distretto cardiaco e per le patologie circolatorie.
Viene chiamata la “valeriana” del cuore, in quanto è un ottimo tonico stimolante cardiaco, dilata le arterie coronariche migliorando l’afflusso del sangue, elimina le aritmie e riduce i livelli di colesterolo.
In Olanda e Belgio la polpa del frutto, veniva mescolata con farina per la produzione di pane, mentre i semi tostati, durante la seconda guerra mondiale erano utilizzati come succedaneo del caffè.
In cucina i frutti del biancospino vengono usati per bevande fermentate e per confezionare una delicata marmellata lievemente astringente, mentre in campo cosmetico il bagno di biancospino è apprezzato per le proprietà rilassanti; foglie e fiori hanno azione normalizzante e astringente sulle pelli grasse.
Il legno di colore rossastro, molto duro e compatto, viene impiegato per lavori al tornio e per la produzione di ottima carbonella.
I frutti sono molto apprezzati dai passeracei, merli, tordi , cornacchie e dai piccoli mammiferi che contribuiscono così a disseminarli. I semi hanno una dormienza accentuata, che in natura viene eliminata proprio dal passaggio nello stomaco delle creature che se ne nutrono.
Specie sovente impiegata come ornamentale, grazie alla notevole adattabilità alle differenti zone climatiche e ai diversi tipi di terreno, che le permette di essere largamente utilizzata nei giardini, soprattutto nella formazione di siepi.

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Willaerla, Glechoma hederacea

Apprezzata già nella storia, in particolar modo da Galeno che la usava per lenire le infiammazioni agli occhi. Nel 1500 questa pianta era utilizzata per curare ferite e piaghe e come rimedio per combattere la pazzia. Nell’ottocento i ricercatori confermarono le sue proprietà diuretiche ed espettoranti. Fa parte, insieme ad altre piante, della composizione del “Thé svizzero”, particolarmente indicato per ogni tipo di trauma, ma in particolare per le cadute.

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Lombardia
FORMAI DE MUT DOP dell’Alta Val Brembana

Il termine “Mut” deriva dal dialetto locale e sta a significare proprio “monte”. Il disciplinare del Formai de Mut cita svariati riferimenti storici a comprova del forte legame tra il prodotto e il territorio. Fonti storiche parlano di prime produzioni già a partire dal 1500. Il metodo di trasformazione, tramandato da varie generazioni, è l’esempio di come gli elementi territoriali abbiamo influito sulla continuità di questo prodotto.

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FORMAI DE MUT DOP dell’Alta Val Brembana