TOSCANA, Ville e giardini medicei

Dodici ville e due giardini sparsi nel paesaggio toscano compongono questo sito che testimonia l’influenza esercitata dalla famiglia Medici sulla cultura europea moderna attraverso il suo mecenatismo. Costruite tra il XV e il XVII secolo, rappresentano un innovativo sistema di costruzione in armonia con la natura e dedicato al tempo libero, alle arti e al sapere. Le ville incarnano una forma e una funzione innovativa, un nuovo tipo di residenza principesca che differiva sia dalle masserie di proprietà dei ricchi fiorentini dell’epoca sia dalla potenza militare dei castelli baronali. Le ville medicee costituiscono il primo esempio del legame tra architettura, giardini e ambiente e divennero un riferimento indelebile per le residenze principesche in tutta Italia e in Europa. I loro giardini e l’integrazione nell’ambiente naturale hanno contribuito a sviluppare l’apprezzamento del paesaggio caratteristico dell’Umanesimo e del Rinascimento.

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ALPI, Siti palafitticoli preistorici

In considerazione delle possibilità di datazione esatta di elementi architettonici in legno mediante dendrocronologia, i siti hanno fornito eccezionali fonti archeologiche che consentono una comprensione di interi villaggi preistorici e delle loro dettagliate tecniche di costruzione e sviluppo spaziale per periodi di tempo molto lunghi. Rivelano anche dettagli delle rotte commerciali per selce, conchiglie, oro, ambra e ceramiche attraverso le Alpi e all’interno delle pianure, prove di trasporto da piroghe e ruote di legno, alcune complete di assi per due carri a ruote risalenti al 3.400 a.C. circa, altre dei primi tessuti conservati al mondo e i tessuti più antichi d’Europa risalenti al 3000 aC. Questa prova cumulativa ha fornito una visione unica della vita domestica e degli insediamenti di una trentina di diversi gruppi culturali nel paesaggio lacustre alpino che ha permesso alle palafitte di prosperare.

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Sant’Eugenio di Milano

A lui venne attribuito il merito di aver difeso, durante un concilio a Roma, il Rito ambrosiano, contro i tentativi di abolirlo fatti da papa Adriano I e dallo stesso Carlo Magno. Per dirimere la questione i padri riuniti in concilio decisero di posare sull’altare della basilica di San Pietro i due messali romano e ambrosiano, dopo le porte della basilica furono chiuse e sorvegliate, e tutti pregarono e digiunarono per tre giorni. Quando furono riaperte le porte della basilica, i due messali erano ancora chiusi, ma miracolosamente si spalancarono tutti e due, ciò fu interpretato come un segno del Cielo che ambedue i riti avevano pari dignità.

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Longobardi in Italia. Luoghi del potere (568-774 d.C.)

I Longobardi in Italia, Luoghi del Potere, 568-774 d.C. comprende sette gruppi di importanti edifici (tra cui fortezze, chiese e monasteri) in tutta la penisola italiana. Testimoniano l’elevato successo dei Longobardi, che emigrarono dal nord Europa e svilupparono una propria cultura specifica in Italia dove governarono vasti territori dal VI all’VIII secolo. La sintesi longobarda degli stili architettonici segnò il passaggio dall’antichità al medioevo europeo, attingendo all’eredità dell’antica Roma, alla spiritualità cristiana, all’influenza bizantina e al nord Europa germanico. La proprietà seriale testimonia il ruolo principale dei Longobardi nello sviluppo spirituale e culturale del cristianesimo europeo medievale, in particolare rafforzando il movimento monastico.

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Ferrovia retica nei paesaggi dell’Albula / Bernina

Tra i più spettacolari al mondo, il percorso della Ferrovia Retica offre ai viaggiatori paesaggi ed emozioni mozzafiato.Inizialmente era stata proposta per la nomina solo la tratta ferroviaria da Thusis fino a Campocologno. La candidatura e la seguente iscrizione hanno poi esteso il sito tutelato fino al capolinea di Tirano, in Lombardia (provincia di Sondrio), comprendendo così interamente la linea del Bernina (Sankt Moritz–Tirano).

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Finocchio selvatico, Foeniculum vulgare Miller

Il finocchio selvatico predilige luoghi asciutti ed esposti al sole. Si può trovare nelle zone costiere e sub-montane del Centro e Sud Italia, raramente nel Nord Italia.
La raccolta dei frutti avviene in agosto e settembre. Viene raccolta l’intera pianta, successivamente essiccata e sottoposta a battitura. Dopodichè i frutti vengono conservati in sacchetti di carta per alimenti in ambiente asciutto e lontano da fonti di calore.

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Fico comune, Ficus carica

Il fico è una pianta xerofila ed eliofila, è longevo e può diventare secolare, anche se è di legno debole e può essere soggetto ad infezioni fatali; è caducifoglia e latifoglia. È un albero dal fusto corto e ramoso che può raggiungere altezze di 6-10 m; la corteccia è finemente rugosa e di colore grigio-cenerino; la linfa è di un bianco latte; i rami sono ricchi di midollo con gemme terminali acuminate coperte da due squame verdi, o brunastre. Le foglie sono grandi, scabre, oblunghe, grossolanamente lobate a 3-5 lobi, di colore verde scuro sulla parte superiore, più chiare ed ugualmente scabre sulla parte inferiore.

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Vini d’Abruzzo
COLLI DEL SANGRO IGP

Il bianco (titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,00% vol.) e il bianco frizzante sono di color giallo paglierino ed emanano un profumo fruttato con un gusto secco, sapido; il bianco passito (16,00% vol.) si differenzia per il colore tendente all’ambra con l’invecchiamento. La versione rosso (10,50% vol.), anche frizzante, ha un color rosso rubino, un odore fruttato e un sapore armonico; nella variante novello (11,00% vol.) il colore ha riflessi violacei e sapore è fresco, vellutato; il rosso passito (16,00% vol.), invece, tende al color granato e ad un gusto dolce. Il rosato (10,50% vol.), anche frizzante, presenta un color rosa più o meno carico, profumo persistente e sapore tipico, secco; il rosato novello (11,00% vol.) si distingue per l’odore fruttato e il sapore fresco, vellutato.

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COLLI DEL SANGRO IGP