Cipresso comune, Cupressus sempervirens

Testimone del tempo e riferimento per i viandanti. Solitario sulla cima di una rotonda collina o in lunghi filari che spartiscono la proprietà. E’ il cipresso, il Cupressus sempervirens, che da tempo immemore connota le colline dell’Italia centrale, il soggetto dei nostri pensieri di oggi; è il protagonista di un paesaggio davvero unico al mondo, dolce e armonioso e articolato in lunghe prospettive, sottolineate dalle sue chiome scure, che il vento non piega se non appena all’apice, con le forme a fiamma, alte, diritte, statuarie, quale una naturale scultura di arte topiaria. Si incontrano, talora, vere e proprie cipressete che si alternano agli argentei uliveti; nei campi segnalano un limite poderale, lungo le strade indicano un bivio, mentre gli esemplari più antichi, i pochi sopravvissuti, sono ancora un punto certo di orientamento per il viaggiatore moderno.

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Carta di Venezia Climate Change

L’”acqua granda” che ha colpito Venezia a novembre 2019, con danni ingenti sofferti dalle persone, dalle cose e dal territorio, ben rappresenta la metafora del futuro che attende l’umanità nei prossimi decenni, una volta rotto un equilibrio essenziale. Mentre invece è tutta la storia di Venezia, caratterizzata per un millennio dal perseguimento lucido, razionale, modernissimo, di una accurata e consapevole gestione dell’equilibrio fra governo e territorio, a indicare quel che l’umanità dovrebbe fare oggi per garantirsi la sopravvivenza.

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Cucina d’Eccellenza
Crema al Mascarpone

Per prima cosa preparate tutti gli ingredienti. Ricordate che per montare correttamente l’albume non deve essere freddo, va portato a temperatura ambiente togliendolo dal frigorifero almeno 1 h prima di utilizzarlo. Per prima cosa con uno sbattitore montate gli albumi a neve ferma. In una terrina montate i tuorli con lo zucchero fino a ottenere un composto denso e spumoso. Aggiungete il rum e il mascarpone ai tuorli e amalgamate bene il tutto. In ultimo aggiungete, con delicatezza, l’albume montato a neve. Lasciate riposare la crema al mascarpone in frigorifero 1 h circa prima di servirla. Potete spolverizzarla un del cacao amaro in polvere se lo gradite.

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Crema al Mascarpone

Campania
COLATURA DI ALICI DI CETARA DOP

Le alici per la produzione della Colatura di Alici di Cetara DOP, devono essere pescate con il metodo tradizionale, ovvero con il cianciolo o pesca a circuizione. Le alici vengono decapitate ed eviscerate manualmente, cioè “scapezzate” manualmente; è ammessa la incruscatura, che consiste nel lasciare, per massimo 24 ore, le alici già decapitate ed eviscerate, in salamoia. La salagione delle alici avviene sistemandole a mano, a strati alterni con sale marino, in contenitori di legno, detti “terzigni”, da 20 kg o botti di legno, fino ad un massimo di 200 kg di contenuto.

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COLATURA DI ALICI DI CETARA DOP

Il calore atomico in piccoli impianti offre alla grande industria un’opzione climatica

I primi operatori di reattori nucleari in miniatura descrissero il loro lavoro come “solleticare la coda di un drago addormentato” a causa del pericolo connesso allo sbloccare l’energia negli atomi.

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Toscana
FARINA DI CASTAGNE DELLA LUNIGIANA DOP

Per ottenere la farina è necessario un lungo ed elaborato processo di lavorazione. I castagni sono coltivati secondo le regole stabilite dal disciplinare. Dopo la raccolta, le castagne vengono essiccate in contenitori detti “gradili” per un minimo di 25 giorni. Le castagne sono macinate con i tradizionali mulini in pietra. Per garantire la qualità della farina non è possibile macinare più di 5 quintali di castagne al giorno. La molitura deve essere effettuata entro il 30 gennaio dell’anno in cui è stata effettuata la raccolta.

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FARINA DI CASTAGNE DELLA LUNIGIANA DOP

Urbanizzazione, deforestazione e sovrasfruttamento delle risorse

Urbanizzazione, deforestazione e sovrasfruttamento delle risorse stanno modificando i territori ed è sempre più evidente la necessità di invertire questa tendenza, prima che sia troppo tardi. Punto di partenza deve essere la tutela del suolo, risorsa strategica per l’Europa, fondamentale per rigenerare i territori, conservare la biodiversità, dare un maggiore sostegno all’agricoltura, lottare contro la desertificazione e i cambiamenti climatici.

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Fieno Greco, Trigonella foenum-graecum L.

Fieno Greco: Il nome Trigonella deriva dal greco triganos=triangolare in riferimento alla forma a triangolo dei suoi semi. Foenum graecum si riferisce invece al suo uso nell’antichità per l’alimentazione del bestiame ed alla sua origine orientale. Un tempo era utilizzato dalle giovani donne africane nel periodo precedente alle nozze per aumentare il seno.

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