Basilicata
LUCANICA DI PICERNO IGP

Quando è immessa al consumo, la Lucanica di Picerno è di colore rosso rubino con la presenza di una frazione adiposa. Il prodotto si contraddistingue per la sua tipica forma a “U” unita all’aroma di finocchio selvatico e pepe. Il disciplinare prevede anche la variante piccante per la quale si denota un sapore maggiormente intenso. Gli ingredienti, elencati nel disciplinare, sono macinati e impastati tra loro e insaccati in un budello naturale. Dopo la fase della macinatura segue quella dell’asciugatura che avviene in un ambiente con la temperatura massimo di 22° per un massimo di 7 giorni. La fase finale è quella della stagionatura la cui durata è di almeno 18 giorni. Al termine dell’ultima fase di elaborazione la Lucanica di Picerno potrà essere commercializzata non confezionata o confezionata, sottovuoto o in atmosfera protettiva, intera, in tranci o affettata.

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LUCANICA DI PICERNO IGP

Canto a tenore, canti pastorali sardi Italia

Il canto a tenore si è sviluppato all’interno della cultura pastorale della Sardegna. Rappresenta una forma di canto polifonico eseguita da un gruppo di quattro uomini utilizzando quattro voci diverse chiamate bassu, contra, boche e mesu boche. Una delle sue caratteristiche è il timbro profondo e gutturale delle voci bassu e contra.

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Basilicata
CANESTRATO DI MOLITERNO IGP

Il Canestrato di Moliterno ha un peso variabile che va dai 2,5 ai 5 kg. La crosta è di colore giallo, ma può diventare nera ardesia se trattata durante il procedimento di trasformazione con emulsione di acqua e nerofumo. La pasta al taglio è bianca con qualche sfumatura di giallo paglierino. La durata della stagionatura influenza il sapore che è più piccante quando c’è stata una maturazione più prolungata.

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CANESTRATO DI MOLITERNO IGP

Basilicata
FAGIOLI DI SARCONI IGP

Per coltivare il Cannellino e il Borlotto, il terreno è preparato in aprile e maggio con l’ausilio di trattrice. L’innesto è effettuato con la seminatrice ad una profondità di 4-7 cm e le file sono distanti da 50 a 70 cm. Per gli ecotipi locali nani e rampicanti, il terreno è preparato a giugno – luglio con un innesto ad una profondità tra 30 e 50 cm.

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FAGIOLI DI SARCONI IGP

Manna o Frassino orniello, Fraxinus ornus L.

l’etimologia della parola “manna” deriva dall’ebraico “man-hu” ovvero “questo è il dono” che ricorda molto la fuga dall’Egitto del popolo d’Israele, che fu tenuto in vita dalla manna caduta dal cielo (Esodo XVI, 13 e seg.). Ma la manna del frassino non è la manna biblica, infatti oggi si ritiene che si parli di un lichene del genere Lecanora che, essiccato e ridotto in polvere dal calore del sole del deserto, venne trasportato dal vento, cadendo poi a terra sotto forma di scaglie bianche.

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Salame di Fabriano PAT Marche

La particolarità di questo salume sta nella coesistenza, nella fetta, di una parte magra dal colore rosso rubino e di cubetti di grasso (i lardelli) di 5-7 mm di lato. Sia la frazione magra che i lardelli sono piuttosto compatti e fanno in modo che la fetta risulti poco elastica. Il magro per essere idoneo alla lavorazione del Salame di Fabriano deve provenire da carni scelte accuratamente dal prosciutto e dalla spalla del suino. Va quindi macinato molto finemente per 3 o 4 volte. I lardelli provengono ovviamente dal lardo del maiale e hanno una particolare importanza in quanto la parte grassa è quella che più risente di una buona o cattiva alimentazione del suino.

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Casoncelli Bergamaschi PAT

Ravioli, tortelli, agnolotti! sono i protagonisti di un capitolo molto antico della storia gastronomica del nostro Paese. Nelle province di Brescia e di Bergamo la pasta ripiena per eccellenza sono i casoncelli che deliziano il palato con il loro ripieno a base di formaggio durante la maggior parte delle sagre e degli eventi folkloristici della zona.

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