BIO – Stallatico

Lo Stallatico per orto e giardino, è un eccellente prodotto per la fertilizzazione, sia che venga utilizzato per l’impianto e la messa a dimora di piante da giardino come l’ oleandro, le magnolie, i cipressi e tutte le specie conifere ma anche alberi da frutto: olivo, giuggiolo, melograno. Questo prodotto è utile anche per terreni coltivati a fiori e a ortaggi. Infatti lo stallatico apporta le sostanze nutritive naturali necessarie per lo sviluppo di tutte le piante. Dal momento in cui è in pellet e quindi è secco, esso è utile sia per gli orti che nei vasi dei giardini o delle terrazze.

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Il percorso verso un futuro più verde inizia nelle nostre città

Le emissioni derivanti dalla gestione degli edifici hanno raggiunto il livello più alto mai raggiunto nel 2019, allontanando ulteriormente il settore dal realizzare il suo enorme potenziale di rallentare il cambiamento climatico e contribuire in modo significativo agli obiettivi dell’accordo di Parigi, secondo un nuovo rapporto pubblicato oggi.

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La Germania prende il comando nella corsa globale alle Zero Emissioni con un nuovo obiettivo

La coalizione di governo del cancelliere Angela Merkel ha dichiarato mercoledì che punterà ad eliminare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2045, cinque anni prima del suo obiettivo precedente e la tempistica più breve tra le principali economie. I responsabili politici stanno lavorando a una nuova legge sul clima che aumenterà gli obiettivi di riduzione a breve termine della Germania al di sopra dei suoi pari dell’Unione europea.

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CALABRIA IGP

I vini a Indicazione Geografica Protetta “Calabria” devono essere ottenuti da uve provenienti da vigneti composti da uno o più vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Calabria. L’Indicazione Geografica Protetta “Calabria” con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione nella Regione Calabria è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti per almeno l’85% dal corrispondente vitigno. Possono concorrere alla produzione di tali vini le uve dei vitigni, a bacca di colore analogo, idonei alla coltivazione nella Regione Calabria, fino a un massimo del 15%

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CALABRIA IGP

Vini di Calabria
CALABRIA IGP

I vini a Indicazione Geografica Protetta “Calabria” bianchi hanno un colore giallo paglierino, un odore gradevole ed un gusto fresco; il bianco passito ha un profumo intenso ed un sapore dolce; il titolo alcolometrico volumico totale minimo è pari a 10,50% vol. per il bianco e 14% vol. per il passito. La versione rosso ha un colore carico, un odore vinoso ed un sapore armonico; il novello si distingue per il colore intenso ed il profumo fruttato, mentre il rosso passito è di odore armonico e sapore dolce.

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CALABRIA IGP

Tenuta di Castel Porziano

La Tenuta Presidenziale di Castelporziano, dista circa 25 Km dal centro di Roma e si estende su una superficie di 60 Km2 (6039 ettari) comprendendo alcune storiche tenute di caccia quali “Trafusa, Trafusina, Riserve Nuove e Capocotta”. Si estende ormai quasi alla periferia della città fino al litorale romano, comprendendo circa 3,1 Km di spiaggia ancora incontaminata.

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Candidature al Patrimonio Culturale Immateriale per il ciclo 2021 da presentare al Segretariato Unesco- IHC Unesco

“Cerca e cavatura del Tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali”, candidatura che valorizza un patrimonio che da secoli caratterizza la vita rurale di ampie porzioni del territorio italiano. – I giochi tradizionali, radicati nella vita quotidiana delle comunità – allevamento del cavallo Lipizzano rappresenta un complesso patrimonio di conoscenze e pratiche tramandatesi nel corso dei secoli

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Ciliegia di Cesena, delle varietà: moretta di Cesena, durona di Cesena, durella, duroncina di Cesena, ciliegia del fiore, primaticcia PAT Emilia Romagna

E’ una varietà di ciliegia molto produttiva e di vigoria medio – elevata a portamento espanso. I frutti sono di forma medio – grossa, cordiforme; il colore è rosso nerastro, la loro consistenza è molto soda mentre la polpa è rossa e succosa, molto gradevole il sapore. Il periodo di maturazione avviene intorno alla seconda decade di giugno.

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Lardo, gras PAT

Il lardo è da epoche remote conosciuto e diffuso nella produzione locale. Nel XIV secolo si rinvengono, negli Statuti, le prime tracce del Lardo Piacentino. Infatti, la vendita delle carni conservate veniva praticata unicamente dagli aderenti alla corporazione o “Paratico dei Formaggiai” che tenevano banco stabile per la vendita in piazza Duomo a Piacenza. Successivamente, in conseguenza all’aumentato consumo delle carni suine lavorate, si costituì una specifica categoria di venditori: “I Lardaroli”, aggregati poi alla corporazione dei “Formaggiai”. La tradizione legata al consumo ed alla produzione del Lardo Piacentino era molto forte negli usi locali. In occasione dell’esposizione Universale di Parigi, nel 1878, venne esposto, fra i vari prodotti, anche il Lardo il cui produttore venne insignito di una medaglia di bronzo.

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Pecorino dell’Appennino Reggiano PAT

Sull’Appennino Reggiano correva il Limes Bizantinum, ovvero il confine che contrapponeva due culture: da una parte quella longobarda, dedita all’allevamento del maiale, e dall’altra quella delle popolazioni bizantine, che praticavano la pastorizia ovina. L’allevamento ovino sull’Appennino Reggiano è precedente all’allevamento e risale a prima dell’anno Mille. Fino al 1800 nelle aree montane della provincia di Reggio Emilia la produzione di pecorino era superiore a quella di Parmigiano. Non a caso in vari documenti storici si citano il cacio, o caseus e le giuncate, cioè il pecorino; produzioni che costavano più del formaggio di vacca.

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