Pane nero di Coimo PAT

Il pane nero di Coimo è un pane di grande formato, di forma circolare, ottenuto da farina di segale integrale e farina di frumento. La segale è sempre stata un cereale coltivato in montagna o nei climi freddi in genere, vista la sua grande resistenza a questo tipo di clima. La tradizione Walser della zona del nord Piemonte ha favorito una larga diffusione di questo tipo di pane, ormai diventato, da povero ma fondamentale nutrimento, a vera prelibatezza della gastronomia locale.

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Pane dolce di meliga e mele PAT

Il pane dolce di meliga e mele si presenta come una pagnottina tondeggiante, dorata e profumata ed un sapore leggermente amaro. È una specie di pane dolce, ma la presenza della farina di mais, dell’uva passa e delle mele lo rende molto particolare nel panorama dei dolci piemontesi; se si aggiunge la presenza di un pizzico di semi di finocchio che insaporisce il tutto, otteniamo un gusto antico, rurale e complesso. I panifici lo preparavano di preferenza nel periodo tra Natale e Carnevale ed è quindi un prodotto legato a una certa stagionalità.

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Pane di Segale PAT

Il pane di segale, o pane nero, o “pan biava” è sicuramente il pane più tipico e tradizionale dell’Ossola. Si produce ancora in alcune famiglie, e sono molti i panifici, che, in sede di recupero culturale e sull’onda delle tendenze a recuperare i prodotti tipici, hanno reintrodotto tale pane nella produzione ordinaria. Ve ne sono di tipi diversi a seconda del procedimento adottato, e soprattutto a seconda della percentuale di frumento o crusca usati, in generale però il prodotto è abbastanza omogeneo sul territorio. Il pane più tipico dev’essere comunque fatto con farina integrale.

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Pane di San Gaudenzio PAT

Il pane di San Gaudenzio è un dolce molto caratteristico ed abbastanza elaborato. Infatti è costituito da una base di pastafrolla, che viene riempita con un impasto montato tipo “torta margherita”, il ripieno è ulteriormente arricchito da confettura o crema di marroni e uvetta. Sulla superficie troviamo granella di pinoli o di nocciole, a volte pezzi di marroni canditi, ed il tutto è spolverizzato di zucchero a velo.

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1.3 Le varietà tradizionali nella storia agronomica italiana – ViVi Green

In Italia, alla già rilevante biodiversità spontanea, si aggiunge quella ottenuta dalla selezione anche in sinergia con specifici adattamenti alla diversità ambientale. I contesti ove questi adattamenti sono stati possibili sono quelli delle agricolture tradizionali, in gran parte oggi sostituiti dalle coltivazioni industriali, concepite, invece, secondo modelli che prevedono l’adattamento dell’ambiente alla specie coltivata, con conseguente interruzione del legame tra specie e territorio.

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1.2 L’Italia crocevia di migrazioni frutticole – ViVi Green

In Italia c’è un numero elevatissimo di specie distribuite tra le regioni del Nord, del Centro, del Sud e delle isole (Sicilia e Sardegna), anche se quelle coltivate oggi costituiscono non più del 10% di una lunga lista. La forte vocazione agricola italiana ha alle spalle un lungo e lento percorso di selezioni e coltivazioni. A partire da 8 mila anni fa, a un nutrito gruppo di specie indigene si sono sommate numerose specie esotiche, e già nel IV millennio a.C. si documenta la coltivazione dei fruttiferi più emblematici del nostro Mediterraneo, quali olivo, vite e fico, mentre ciliegio, susino e melo, raccolti per lungo tempo allo stato spontaneo, avranno la loro massima diffusione solo quando si sarà affermato l’innesto (anno mille a.C.).

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Sentiero Italia CAI LIGURIA 03° Tappa Passo Cento Croci – Colla Craiolo

Passo Cento Croci – Colla Craiolo Una tappa di lunghezza di dislivello medi che segue ancora il confine regionale con l’Emilia Romagna. Il percorso è ancora caratterizzato dai numerosi saliscendi ma sempre con andamento prevalentemente in discesa dominando dall’alto l’ampio bacino di raccolta delle acque che scorrono verso valle alimentando il fiume Vara. Dopo il passaggio al Passo del Sericiotto si transita nei pressi della cima del Monte la Crocetta e si scende a Colla Craiolo dove è situato l’accogliente agriturismo Colle del Faggio per il pernottamento.

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Pane di Riso di Novara PAT Piemonte

Il Pane di Riso di Novara ha una forma lunga o arrotondata ed una crosta dorata. Le pezzature sono a piacere ed in base al tipo di stampo usato. Gli ingredienti necessari sono farina di riso, farina di frumento, acqua, strutto, lievito naturale e sale. Si produce tutto l’anno.

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Pane di Mais di Novara PAT

Il pane di mais di Novara è chiamato anche pane di meliga o pan malgon (meligone), ed è prodotto con farina di mais che può anche essere macinata grossolana. Il gusto è rustico, e per molto tempo ha accompagnato i pasti dei contadini piemontesi del secolo scorso. Alla base della preparazione c’è la farina di mais, accompagnata da una piccola percentuale di farina bianca. È venduto in grandi pagnotte, un po’ schiacciate, con la mollica del colore giallo del mais, di solito “spartite” sulla superficie, ovvero con un taglio sulla superficie con crosta croccante e dall’interno spugnoso.

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Pane di Chianocco PAT

Il Pane di Chianocco (Pan ‘d cianuc) è un pane tipico della media Val Susa, nei comuni di Chianocco e Bussoleno. Ha un formato parecchio grande ed è a forma di filone (grescia) del peso di circa 600-700 g. La caratteristica principale è la mancanza di qualsiasi condimento. La mollica è compatta, l’alveolatura piccola e irregolare. La crosta è friabile e questo pane si conserva molto bene per parecchi giorni. Non è raro che sia scelto dai margari come pane da portare in alpeggio o dai gestori di rifugi.

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