Tirulën PAT

Il Tirulën è un biscotto di grandi dimensioni, rotondo e moderatamente spesso, dal gusto leggermente amarognolo. Il nome ricorda la antica modalità di preparazione, poiché dopo aver preparato la pasta se ne “tirano” dei pezzetti che arrotolati e cotti costituiscono il biscotto finito. Questi biscotti hanno una forma simile a medaglie tonde e, nonostante si abbinino a tutti i vini dolci, la tradizione vuole che siano accompagnati da un ottimo Barbera. Sono biscotti che si possono usare per qualsiasi colazione o merenda, e sono tipici di Isola d’Asti (Tirulën d’Isüla).

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Tirà PAT

La Tirá è un dolce caratteristico del Comune di Rocchetta Tanaro (AT) e dei suoi dintorni. Nasce come dolce legato al rito della chiamata alla leva obbligatoria, quando si diceva che un giovane era stato “tirato” alla leva. Attualmente la forma più comune di questo dolce, preparato da artigiani della zona per la vendita, ma tuttora preparato in casa, è quella di ciambella, ma tradizionalmente era anche preparato come una specie di pagnotta oblunga di grande formato. Una ulteriore variazione dalla ricetta tradizionale, ormai comunemente accettata, consiste nel profumare la torta con scorza di limone grattugiata.

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Cucina tipica Piemontese
PERE AL VINO ROSSO

Le pere al vino rosso sono un dessert semplice e d’effetto preparato con pere Coscia cotte in uno sciroppo a base di vino rosso, zucchero e spezie. Dal bel colore rosso rubino e dal sapore delicato e speziato, le pere al vino rosso sono ottime da sole, ma sono sublimi se le accompagnate – ancora tiepide – con una pallina di gelato alla vaniglia: un dolce particolare e scenografico pronto in poche semplici mosse!

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PERE AL VINO ROSSO

Timballa o timballo di pere PAT

La Timballa o Timballo di pere è una torta a base di pasta frolla con farina di mais fine (fumetto/farina di mais da pasticceria) farcita con pere non troppo mature cotte nel vino rosso, nel vino rosso e Marsala o solo con Marsala, secondo le zone e le abitudini famigliari. A Cigliano, questo dolce viene denominato Timballa ed è prodotto da quasi tutte le panetterie e pasticcerie locali, oltre che nelle famiglie, per la festa patronale di San Emiliano.

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Sangiorgini di Piossasco PAT

I Sangiorgini di Piossasco sono biscotti prodotti da lungo tempo in Piossasco. Una volta conosciuti solamente come “biscotti di Piossasco”, sono stati battezzati “Sangiorgini” nei primi anni novanta, in seguito ad un’opera di riscoperta e promozione voluta dalle associazioni culturali e turistiche locali. Il nome è stato attribuito in onore del monte S. Giorgio, che sovrasta Piossasco. In effetti la forma curva di questi biscotti ricorda quella di una montagna.

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Rustica PAT

La rustica è una torta salata con all’esterno pasta sfoglia e all’interno formaggi vari, in genere una
combinazione di formaggi molli e duri. La ricetta, che varia un poco tra i produttori, è gelosamente custodita e, pertanto, non è possibile elencare con precisione gli ingredienti che compongono la sfoglia, tantomeno i tipi di formaggio utilizzati per il ripieno, che variano da produttore all’altro, e che nella preparazione casalinga possono essere scelti a piacere; unica avvertenza è che sia un misto di formaggi, possibilmente sia duri che molli, in rispetto della tradizione e dell’origine di questa torta.

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Rubatà PAT

I rubatà sono uno dei due tipi di grissino che sono nati secoli fa in Piemonte. Il termine “rubatà” in piemontese significa “caduto”, “ruzzolato” ed è probabilmente riferito al gesto che il fornaio compie lasciando cadere le strisce di pasta sul tavolo dove saranno arrotolate. Altra spiegazione può essere il vero e proprio arrotolamento che il fornaio esegue per allungare i grissini. Si tratta di bastoncini di pasta di pane dalla forma irregolare, lavorata con compressione manuale sul tavolo di lavoro in modo da assumere una forma allungata, dai 30 ai 60 cm. Sono prodotti quindi per arrotolamento; il termine rubatà potrebbe anche derivare da “robat”, attrezzo agricolo d’un tempo, munito di un grosso cilindro di legno che, trainato sul terreno lavorato, lo spianava per compressione.

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Praline cri cri PAT

Le praline cri-cri, anche dette impropriamente caramelle cri-cri, sono dei dolci sferici composti da una nocciola intera tostata, ricoperta da uno spesso strato di cioccolato fondente e rivestita con un velo sottile di mompariglia, termine tecnico per definire minuscole sferette di zucchero. La mompariglia può essere colorata o bianca.

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Praline al rhum o Cuneesi al rhum PAT

Sembra ormai definitivamente acclarato che le prime praline contenenti sia meringhe che crema al rhum siano state prodotte a Dronero (CN), verso la fine dell’Ottocento, da un pasticcere che le chiamò “Droneresi al rhum”. Questi particolari cioccolatini ebbero subito un grande successo e l’intuizione di utilizzare il rhum per aromatizzare una crema al cioccolato per poi racchiuderla tra due meringhette non passò certo inosservata nel panorama estremamente creativo dei pasticceri dell’epoca. Quasi tutti i pasticceri del basso Piemonte, ma soprattutto della provincia di Cuneo, iniziarono ad imitarli e, seguendo l’esempio dei “droneresi”, vennero ovunque chiamati con il nome della località in cui erano stati prodotti. Così nacquero le varianti che portarono ad una certa stabilizzazione del prodotto, che si concretizza completamente in quelli che forse sono i più rinomati: i “Cuneesi al Rhum”. Sono praline formate da una crema a base di cioccolato, rhum e crema pasticcera inserito tra due cialde di meringa, il tutto ricoperto da una lucida pellicola di cioccolato fondente.

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Polentina astigiana PAT

La polentina astigiana è una vera e propria torta, di forma rotonda, spessa pochi centimetri e che si taglia a fette. La consistenza è quella di un pandispagna, molto arricchito negli ingredienti. È caratterizzata da alcuni ingredienti particolari, quali l’uva sultanina, le mandorle, o in certe versioni le nocciole, ma soprattutto da profumo del liquore che la inzuppa, il maraschino; questo è un liquore dolce ottenuto dalle “marasche”, una varietà di ciliegie amarene.

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