1.2 L’Italia crocevia di migrazioni frutticole – ViVi Green

In Italia c’è un numero elevatissimo di specie distribuite tra le regioni del Nord, del Centro, del Sud e delle isole (Sicilia e Sardegna), anche se quelle coltivate oggi costituiscono non più del 10% di una lunga lista. La forte vocazione agricola italiana ha alle spalle un lungo e lento percorso di selezioni e coltivazioni. A partire da 8 mila anni fa, a un nutrito gruppo di specie indigene si sono sommate numerose specie esotiche, e già nel IV millennio a.C. si documenta la coltivazione dei fruttiferi più emblematici del nostro Mediterraneo, quali olivo, vite e fico, mentre ciliegio, susino e melo, raccolti per lungo tempo allo stato spontaneo, avranno la loro massima diffusione solo quando si sarà affermato l’innesto (anno mille a.C.).

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Sentiero Italia CAI LIGURIA 03° Tappa Passo Cento Croci – Colla Craiolo

Passo Cento Croci – Colla Craiolo Una tappa di lunghezza di dislivello medi che segue ancora il confine regionale con l’Emilia Romagna. Il percorso è ancora caratterizzato dai numerosi saliscendi ma sempre con andamento prevalentemente in discesa dominando dall’alto l’ampio bacino di raccolta delle acque che scorrono verso valle alimentando il fiume Vara. Dopo il passaggio al Passo del Sericiotto si transita nei pressi della cima del Monte la Crocetta e si scende a Colla Craiolo dove è situato l’accogliente agriturismo Colle del Faggio per il pernottamento.

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Pane di Riso di Novara PAT Piemonte

Il Pane di Riso di Novara ha una forma lunga o arrotondata ed una crosta dorata. Le pezzature sono a piacere ed in base al tipo di stampo usato. Gli ingredienti necessari sono farina di riso, farina di frumento, acqua, strutto, lievito naturale e sale. Si produce tutto l’anno.

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Pane di Mais di Novara PAT

Il pane di mais di Novara è chiamato anche pane di meliga o pan malgon (meligone), ed è prodotto con farina di mais che può anche essere macinata grossolana. Il gusto è rustico, e per molto tempo ha accompagnato i pasti dei contadini piemontesi del secolo scorso. Alla base della preparazione c’è la farina di mais, accompagnata da una piccola percentuale di farina bianca. È venduto in grandi pagnotte, un po’ schiacciate, con la mollica del colore giallo del mais, di solito “spartite” sulla superficie, ovvero con un taglio sulla superficie con crosta croccante e dall’interno spugnoso.

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Pane di Chianocco PAT Piemonte

Il Pane di Chianocco (Pan ‘d cianuc) è un pane tipico della media Val Susa, nei comuni di Chianocco e Bussoleno. Ha un formato parecchio grande ed è a forma di filone (grescia) del peso di circa 600-700 g. La caratteristica principale è la mancanza di qualsiasi condimento. La mollica è compatta, l’alveolatura piccola e irregolare. La crosta è friabile e questo pane si conserva molto bene per parecchi giorni. Non è raro che sia scelto dai margari come pane da portare in alpeggio o dai gestori di rifugi.

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Pan robi PAT

Il pan robi è un pane caratteristico, diffuso nel biellese. Alla base della preparazione c’è la farina di mais, che accompagna la farina bianca in proporzione leggermente maggiore, più o meno 10 kg di farina di mais per 8 kg di farina bianca. Si presenta come un pane di colore giallo, con crosta croccante, alto e dall’interno spugnoso. È venduto in pagnotte da circa 400-500 g, con una caratteristica “spartitura” a forma di croce sulla superficie.

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IL ROSMARINO E I POTENZIALI BENEFICI PER LA SALUTE

Il rosmarino è una pianta sempreverde che viene comunemente utilizzata in una vasta gamma di piatti culinari. Tuttavia, ha anche una lunga storia come una potente erba magica con un’ampia varietà di usi tra cui la purificazione, il miglioramento della memoria e l’attrazione dell’amore. Il rosmarino è un simbolo universale legato al ricordo e all’amore. Nel famoso drammaturgo di Shakespeare Amleto, Ofelia menzionò il rosmarino in relazione al ricordo: “C’è il rosmarino, questo è per il ricordo.Pregate, amate, ricordate”.

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Pan dolce di Cannobio PAT

Il Pan dolce di Cannobio, tipico di questa cittadina del Verbano-Cusio-Ossola sulla riva del lago Maggiore, è un dolce da forno di forma rettangolare, dorato e spolverato di zucchero a velo. Gli ingredienti utilizzati per la preparazione sono: farina di nocciole, farina di mandorle, zucchero, farina di grano tenero, burro, tuorlo d’uovo, albume e vaniglia. Si produce tutto l’anno, ma è un dolce nato per la celebrazione della festa di Pentecoste fin dal 1840. La sua forma ricorda molto quella di un plum cake.

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Pan della Marchesa PAT

Il pan della marchesa è una torta vera e propria, di forma circolare, spessa alcuni centimetri e che si taglia e serve a fette. La consistenza è morbida, e ha la caratteristica di essere molto ricco. Troviamo in questa torta tutti gli ingredienti più caratteristici della pasticceria piemontese: farina, zucchero, miele, burro, uova, nocciole, mandorle, latte, rhum e gocce di cioccolato. Si taglia a fette e si consuma come dolce da fine pasto o da merenda,è consigliabile gustarla sola, essendo molto ricca di gusti e di carattere.

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1.1 I frutti antichi nella letteratura – ViVi Green

Il nome dei frutti antichi è spesso collegato all’epoca di maturazione (Fico d’Agosto) e alla località di provenienza (Pero Marchisciano), mentre altre volte il frutto riporta il nome del contadino (Pero Marcantonio) che lo trova e lo coltiva. Plinio elencava 39 tipi di pero e parlava di Pere Picentine, Pere Alessandrine, Pere Pompeiane per evidenziarne la provenienza, nonché Pere Cucurbitine, per sottolinearne la pezzatura grossa o globosa. In una sintetica ricostruzione storico-letteraria è fondamentale l’opera del botanico Pier Antonio Mattioli che, in una traduzione in volgare de “I Discorsi” di Pedacio Dioscoride Anazarbeo, attualizza argomentazioni sulla materia medicinale, Commentarii in Pedacii Dioscoridis Anazarbei de Materia Medica (1554), e tratta sia le piante di Dioscoride che quelle conosciute nei tempi in cui egli stesso visse.

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