Una storia a sé, sebbene la preparazione sia la stessa della Ciambella al mosto di Marino, celebrata dal 1997, nel mese di ottobre, con l’omonima sagra. In questo caso le prime tracce si ritrovano in occasione di una visita di San Francesco alla discepola marinese Jacopa dé Settesoli. Ancora prima, si racconta (Anonimo Laziale) che quando l’imprendibile castello di Marino venne assediato da Cola di Rienzo, nel 1347, i marinesi, che avevano fatto in tempo a rifornirsi di ogni ben di Dio e non si curavano del protrarsi dell’assedio, per darne prova al tribuno e farlo desistere dall’impresa, gli inviarono fuori delle mura un muletto con due bigonce colme di Ciambelle al mosto, al che «lo tribuno una dimane per tempo levao campo».
View More Ciambella al mosto PAT LazioGiorno: 19 Ottobre 2022
Castagne stampate PAT Lazio
Preparazione a base di castagne, messe in ammollo per diverse ore con foglie di alloro poi lessate col sale. Le castagne così preparate presentano una profumazione intensa data dalle foglie di alloro. Hanno sapore dolciastro, si consumano calde, a mò di minestra, subito dopo cena.
View More Castagne stampate PAT LazioCastagnaccio PAT Lazio
È usanza, nelle zone castanicole, preparare ricette a base di questo prelibato frutto. La ricetta è antichissima e tramandata oralmente da generazioni. Si tratta di un piatto “povero”, diffusissimo un tempo nelle zone appenniniche dove le castagne erano alla base dell’alimentazione delle popolazioni contadine. Dopo un periodo di oblio, iniziato nel secondo dopoguerra e dovuto al crescente benessere, è stato riscoperto e oggi è protagonista, nel periodo autunnale, di numerose feste. La prima menzione del Castagnaccio risale al XVI secolo, ad opera di Ortensio Landi il quale nel “Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia e di altri luoghi”, (Venetia, 1553), afferma che l’inventore del Castagnaccio è un lucchese, tale “Pilade da Lucca”, che fu “il primo che facesse castagnazzi e di questo ne riportò loda”. A partire dall’800 la ricetta si diffonde nel resto d’Italia e viene apprezzata e personalizzata.
View More Castagnaccio PAT LazioCasata pontecorvese PAT Lazio
Dolce particolare e interessante sia nel sapore misto fra il dolce e il salato, sia nell’aspetto tricolore. La Casata Pontecorvese al taglio presenta tre strati ben evidenti e differenziati di colore giallo, bianco e marrone.
View More Casata pontecorvese PAT LazioCanasciunetti della Ciociaria PAT Lazio
I Canasciunetti sono tra i più diffusi e noti dolci tipici ciociari. Preparati particolarmente nel periodo natalizio, si presentano con una forma simile ai ravioli, dorati in superficie, con una massa friabile e un ripieno composto da un impasto di castagne, ceci, noci, nocciole e miele; il tutto aromatizzato con noce moscata e pepe. Nella ricetta tradizionale le castagne e i ceci vengono cotti in acqua e passati, si uniscono le nocciole e le noci tritate e si amalgama il tutto con il miele, infine si aggiunge la noce moscata ed il pepe. L’impasto si mette sulla sfoglia e poi si ripiega per creare tanti ravioli.
View More Canasciunetti della Ciociaria PAT LazioL’idrogeno verde ed economico rappresenterebbe un enorme passo avanti nell’energia pulita
Quindi il potenziale dell’idrogeno pulito è allettante e la sua necessità diventa ogni giorno più chiara. Prendi la guerra della Russia in Ucraina, che ha reso l’idrogeno non solo un problema di cambiamento climatico, ma anche un problema di sicurezza energetica. L’UE ha già annunciato l’intenzione di produrre e importare 20 milioni di tonnellate di idrogeno verde entro il 2030, sufficienti per ridurre di almeno un terzo la sua dipendenza dalle importazioni russe di gas naturale.
View More L’idrogeno verde ed economico rappresenterebbe un enorme passo avanti nell’energia pulita Cucina tipica LAZIALE
Tonnarelli cozze e pecorino
Tonnarelli cozze e pecorino
View More Cucina tipica LAZIALETonnarelli cozze e pecorino
Sentiero Italia CAI PIEMONTE 16° Tappa Santuario di San Magno – Celle di Macra
Santuario di San Magno – Celle di Macra Con questa tappa di media lunghezza e dislivello ridotto prevalentemente in discesa di cambia nuovamente di valle scendendo nel paradiso degli escursionisti della Val Maira. Dal Santuario di San Magno inizia un sentiero in salita che porta l’escursionista al crinale che separa la Val Grana dalla Val Maira. Dopo un tratto a mezzacosta in cui si procede sostanzialmente in piano, inizia la discesa verso l’abitato di Celle di Macra. In Borgata Chiesa sorge il posto tappa Locanda Maraman che fa parte dei Percorsi Occitani, una proposta escursionistica fondata oltre 30 anni fa con l’obiettivo di sviluppare l’offerta turistica per gli appassionati di cammino e l’economia della Val Maira.
View More Sentiero Italia CAI PIEMONTE 16° Tappa Santuario di San Magno – Celle di MacraSentiero Italia CAI PIEMONTE 15° Tappa Sambuco – Santuario di San Magno
Sambuco – Santuario di San Magno Questa tappa lunga e di notevole dislivello segna il trasferimento dalla Valle Stura di Demonte alla Val Grana attraverso una buona parte di percorso effettuata su strade ex militari. La prima parte percorre la lunga salita all’interno del Vallone della Madonna fino al Colle Valcavera a 2416 metri da cui ci si affaccia sugli altipiani che segnano la confluenza tra il Vallone dell’Arma, la Val Grana e più avanti la Val Maira. Poco sotto il colle passa infatti la strada carrozzabile che si percorre fino ai 2481 metri del Colle Fauniera e poi in discesa lungo tratti di strada e di sentiero fino al Santuario di San Magno nel Comune di Castelmagno. Sorge in un luogo già utilizzato per culti pagani prima della cristianizzazione della zona. Siamo anche nella zona in cui si produce il pregiato formaggio Castelmagno.
View More Sentiero Italia CAI PIEMONTE 15° Tappa Sambuco – Santuario di San MagnoSentiero Italia CAI PIEMONTE 14° Tappa Bagni di Vinadio – Sambuco
Bagni di Vinadio – Sambuco Con percorso breve ma di dislivello sensibile si guadagna il fondo della Valle Stura di Demonte presso l’abitato di Sambuco. Ma prima è necessario guadagnare i 2472 metri del ricovero di Monte di Vaccia con una salita di quasi 1000 metri di dislivello. Dal posto tappa in località di Strepeis, si giunge in frazione Besmorello dove inizia la salita vera e propria. Si tratta di un sentiero che prende quota con percorso ripido e abbondanza di tornanti. Dal ricovero parte una discesa ripida e lunga che conduce a incrociare la statale del Colle della Maddalena e l’abitato di Sambuco dove è presente l’Osteria della Pace, storico posto tappa della GTA.
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