Sentiero LIGURIA Tratta 08 Sestri Levante – Zoagli

Sestri Levante – Zoagli La tappa attraversa i territori dei comuni di Zoagli, Chiavari, Lavagna e Sestri Levante, con paesaggi e scorci quanto mai vari: dalla macchia mediterranea ai coltivi, dall’ambiente fluviale dell’Oasi dell’Entella ai caruggi di Chiavari, dalla pineta storica alle scogliere a picco sul mare. Un saliscendi lungo l’antica strada di collegamento dei borghi del Tigullio Orientale

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Sentiero LIGURIA Tratta 07 Moneglia – Sestri Levante

Moneglia – Sestri Levante La tappa si sviluppa quasi interamente all’interno di due Siti di Importanza Comunitaria, uno condiviso tra i Comuni di Moneglia, Sestri Levante e Casarza Ligure, l’altro interamente compreso nel territorio dell’antica Segesta. Il percorso si articola tra macchia mediterranea e falesie a picco sul mare, con splendide vedute che spaziano, in inverno, dalle Isole dell’Arcipelago Toscano all’estremo ponente ligure, con le sue Alpi innevate, alla Corsica a Sud. Tra i due SIC, Riva Trigoso, con la sua ampia spiaggia sabbiosa e gli storici cantieri navali con oltre un secolo di vita. Un saliscendi che termina tra i caruggi del centro storico di Sestri Levante.

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Cicerchia PAT Lazio

La cicerchia è un Legume secco, coltivato nell’altopiano di Rascino a circa 1200 metri s.l.m. Presenta forma lenticolare irregolare, colore beige non uniforme. È una pianta piuttosto rustica e, quindi, non ha bisogno di cure particolari: cresce anche in condizioni difcili e resiste benissimo alla siccità. La semina avviene in primavera, la raccolta si efettua nella seconda metà di agosto.

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Sentiero LIGURIA Tratta 05 bis Monterosso – Bonassola

Monterosso – Bonassola Continuando sul lungomare di Levanto si procede per Bonassola, che può essere raggiunta in due modi: con il classico sentiero a scavalcare il promontorio che separa le due baie, oppure attraverso la pista ciclabile ricavata dalla ex linea ferroviaria (Tratta 05: variante Levanto- Bonassola).

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Sentiero LIGURIA Tratta 05 Monterosso – Bonassola

Monterosso – Bonassola Il territorio attraversato in questa tappa rappresenta un connubio tra i paesaggi più aspri delle Cinque Terre e quelli più dolci ed “addomesticati” di Levanto e Bonassola; elemento unificante gli affioramenti di “rocce verdi” con il loro peculiare corredo vegetazionale.

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Cece del solco dritto di Valentano PAT Lazio

La tradizione orale più leggendaria è quella che vede nel solco il passaggio creato da un bifolco per agevolare il transito della Vergine e del Bambino, in fuga verso l’Egitto o quella che vi individua il viaggio percorso dalla Vergine per ascendere al cielo. L’accezione più accreditata è, invece, quella che individua nel tracciato rettilineo l’auspicio per la successiva annata agraria, sotto la protezione della Vergine, di cui si festeggia l’Ascensione il giorno successivo (15 agosto). Più il solco risulta dritto, più viva è la speranza per un futuro cospicuo raccolto. La manifestazione è legata alla denominazione dei Ceci di Valentano la cui presenza, un tempo, era di grande rilevanza per la popolazione. Poter disporre di un abbondante accolto di ceci significava per gli abitanti di questo paese poter disporre di una delle poche fonti di proteine disponibili. La presenza di questo legume, all’interno dell’areale in esame è molto antica. La vocazione alla produzione di leguminose dei comuni distribuiti in prossimità del Lago di Bolsena è dimostrata sin dal tempo degli Etruschi ed è confermata, in seguito, da documenti medievali. Nel XIII-XIV secolo, in particolare, nella Val di Lago, la coltura dei ceci risulta molto diffusa, tanto che alcuni statuti dedicano apposite rubriche a “de pena colligentium cicera et alia legumina”.

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Castagna rossa del Cicolano PAT Lazio

La Castagna Rossa del Cicolano si ottiene da fustaie di castagno da frutto appartenente alla specie Castanea Sativa Mill. varietà conosciuta come “Rossa del Cicolano”. Di taglia superiore rispetto ai marroni e alle altre castagne, la Rossa del Cicolano presenta numero di frutti per riccio non più di tre; forma rotondeggiante e globosa, apice provvisto di tomento, con torcia anch’essa tomentosa; cicatrice ilare di forma rettangolare, generalmente convessa e di colore più chiaro del pericarpo. Il pericarpo è di colore marrone rossiccio che si scurisce dopo la curatura, ilo rettangolare color nocciola, episperma con introflessioni più o meno estese all’interno della polpa, seme di colore bianco, croccante, sapore delicato e dolce. La Castagna Rossa del Cicolano può essere commercializzata fresca o trasformata: secca in guscio; sgusciata, intera o sfarinata; in marmellata e crema di castagne, ottenute con la tecnica tradizionale locale.

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Castagna di Terelle PAT Lazio

La Castagna di Terelle presenta, a seconda dell’ecotipo, colore marrone chiaro (Primutica, così chiamata perché si raccoglie prima delle altre, ossia a metà settembre), marrone cupo (Pelosella, così chiamata per l’abbondanza di peli bianchi intorno al picciolo) o rossiccio (Pizzutella, riconoscibile dalla forma arcuata ed appuntita). La pezzatura che va da piccola (Pelosella e Pizzutella) a grande (Primutica). Il sapore è dolciastro più o meno intenso. Le piante presentano, generalmente, un’impalcatura molto alta, dalla quale si diparte un “candelabro” costituito da grosse branche eccessivamente verticali, a causa della estrema competizione per la ricerca della luce. La raccolta delle castagne avviene manualmente, dalla metà di settembre alla fine di ottobre.

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