Carne ovina di Laticauda PAT Campania

Lata cauda, la “grande coda” è la caratteristica fisica più evidente di questa pecora, dalla quale la razza prende il nome. Soprattutto nelle province di Benevento, Avellino e Caserta, la razza laticauda è stata originata, verosimilmente, da un incrocio della pecora appenninica, tipica dell’Italia meridionale, con la pecora Nord-Africana, Berbera o Barbaresca, importata in Campania dai Borboni ai tempi di Carlo III.

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Ricotta secca PAT Lazio

La sua presenza storica nella produzione e nei mercati locali è plurisecolare e riscontrabile da documenti storici. La Ricotta secca è citata nell’Atlante dei Prodotti Tipici: “I Formaggi”, redatto dall’Istituto Nazionale di Sociologia Rurale (1991), anche se si fa riferimento solo alla ricotta secca prodotta in provincia di Rieti.

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Ricotta viterbese PAT Lazio

La ricotta veniva mangiata prevalentemente dai pecorai, che rivendevano per necessità il più ricercato formaggio e lasciavano per casa la meno pregiata ricotta. Fu chiamata, pertanto, “il formaggio dei poveri”. Oggi è considerata un alimento ottimo per i bambini e per gli adulti sia per la sua composizione nutrizionale che per la sua facile digeribilità, inoltre trova ampio impiego in pasticceria.

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Ricotta di pecora e capra dei Monti Lepini PAT del Lazio

Ricotta dolce ottenuta dal siero della lavorazione di latte ovino e caprino, con aggiunta di una minima percentuale di latte ovi-caprino al momento della coagulazione. Si presenta con una struttura grumosa, asciutta e compatta, pezzatura da 0,5 a 1 kg, forma tronco-conica, sapore dolce, mai salato.

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Ricotta di bufala (affumicata, infornata, salata) PAT Lazio

Dalla trasformazione del latte di bufala in formaggi come la mozzarella, la caciottina e cacioricotta, si ottiene il siero, che i lattari locali utilizzano per la preparazione di ottime ricotte di bufala, non soltanto consumate fresche, ma anche sottoposte a processi di affumicatura, salatura e cottura al forno. Le ricotte di bufala presentano forma tronco-conica, sono di colore bianco latte e possono avere, a seconda della tipologia, peso di 250-300 g per quelle afumicate, 150 g per quelle salate e infornate. Le ricotte di bufale salate presentano una consistenza più compatta e medio-dura.

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Miele monoflora di eucalipto della pianura pontina PAT del Lazio

Miele monoflora ottenuto dal nettare di fiori di Eucalyptus spp. Si presenta liquido o cristallizzato, coerentemente con il periodo stagionale della commercializzazione. Il colore va da ambrato chiaro ad ambrato scuro quando è liquido; tendenzialmente beige-grigiastro quando è cristallizzato. Il sapore è dolce e con un leggerissimo gusto salato. L’odore è di media intensità, netto e molto caratteristico, non molto fine, con componente “animale” (di cane bagnato, di funghi secchi, di dado da brodo, di liquirizia, di affumicato, di caramello, di asfalto bagnato, di foglie della pianta).

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Miele di Santoreggia PAT del Lazio

Ma da alcuni anni alcuni piccoli apicoltori hanno riscoperto il miele monoflora di Santoreggia, ossia miele ottenuto dal nettare dei suoi fiori, bottinato dalle api tra luglio a settembre. Si tratta di una pianta erbacea originaria dell’Asia occidentale e diffusa nell’Europa meridionale. E’ presente in Italia, spontanea o naturalizzata, al Nord e al Centro, nelle zone aride. Da secoli presente sul territorio laziale tant’è vero che i romani la utilizzavano in grande abbondanza per insaporire i cibi, salse e aceto

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