Mela sergente PAT Campania

La mela “Sergente” è tuttora diffusa nelle province di Caserta, Avellino, Napoli e Benevento. è molto simile ad una altra varietà campana, l’Annurca, anche se è lievemente più grande e vagamente più aromatica; la sua pianta è molto vigorosa, e quindi impone sesti d’impianto ampi. La Sergente, insieme alla più nota Annurca, era alla base della melicoltura campana fino all’immediato dopoguerra; successivamente è stata via via soppiantata, nonostante le ottime qualità organolettiche dei frutti, dalla stessa Annurca, certamente più pregiata e più richiesta dal punto di vista commerciale. In molti frutteti tradizionali di Annurca, la Sergente è tuttora presente come impollinatore.

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Mela San Giovanni PAT Campania

La mela “San Giovanni” si chiama così perchè matura molto precocemente, intorno al giorno di San Giovanni, il 24 giugno. è coltivata in provincia di Avellino, nell’Alta Ufita, nell’area tra Grottaminarda ed Ariano Irpino. I frutti hanno una dimensione media e una forma tondeggiante, la buccia sottilissima è giallo-verdastra, leggermente colorata di rosso nella parte esposta al sole, la polpa di color crema è molto profumata, soda, croccante e succosa, con un retrogusto lievemente acidulo. Per la sua epoca di maturazione è tra le più precoci varietà di melo in assoluto.

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Mela limoncella e limoncellona PAT Campania

La mela Limoncella è tuttora diffusa un po’ in tutta la Campania. è un frutto di forma irregolare, tra l’ellissoidale ed il cilindrico di pezzatura medio-piccola; la sua buccia è gialla tendente al verde e presenta numerose lenticelle grosse e rugginose. La sua polpa è bianca, compatta, succosa e aromatica, caratterizzata da un retrogusto leggermente acidulo. Grazie all’ottimo equilibrio nel rapporto fra acidi e zuccheri presenti nella polpa, il frutto si conserva molto bene e riduce di molto il tempo di condizionamento. Una particolarità della limoncella è che è utilizzata anche per produrre un ottimo sidro. Per le sue eccezionali caratteristiche organolettiche è considerata tra le più pregevoli cultivar meridionali di mele. Nell’area Agerolese è coltivato anche un ecotipo simile, a frutto più grosso denominato “Limoncellona”. Si distingue dalla cultivar madre, oltre che per le dimensioni del frutto, anche per il sapore più dolce e aromatico che la rende particolarmente ricercata sul mercato.

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Mela chichedda PAT Campania

La mela “Chichedda” è tuttora coltivata nell’Avellinese, nella zona dell’Alta Valle del Calore e nell’Ofanto. è una varietà che matura in autunno, ma che per la sua serbevolezza si conserva molto bene fino a tutto l’inverno. I suoi frutti sono piccoli e rotondi, di colore giallo-verde con aree rosse e con la polpa bianca di consistenza croccante; il sapore è tendenzialmente dolce, con retrogusto leggermente acidulo, che tende ad attenuarsi quando raggiunge la completa maturazione. Come le altre varietà locali di melo è stata progressivamente sostituita da altre cultivar non autoctone.

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Mela chianella PAT Campania

La mela “Chianella” è una varietà tipica dell’area collinare dell’Irpinia e in parte del Sannio ed è presente ancora, a livello di piante sparse, nella azienda di frutticole locali. Presenta un frutto di medie dimensioni, a polpa e buccia giallo-paglierino a maturazione, dal sapore dolce e aromatico. Matura nella seconda decade di settembre.

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Mela capodiciuccio PAT Campania

La mela “Capodiciuccio”, o “cap’e ciucce”, tipica delle aree interne delle province di Avellino e Salerno è chiamata così per le sue grosse dimensioni. Il frutto è, infatti, piuttosto grande, ha una forma tendente al cono e il colore della buccia tendente al giallo. è particolarmente apprezzata per il suo gusto molto particolare e raffinato, preservato dal rispetto del metodo di coltivazione tradizionale, a vaso classico. Matura intorno alla terza decade di settembre. Oggi, purtroppo, la mela capodiciuccio, nonostante le sue ottime qualità organolettiche è stata progressivamente sostituita, assieme ad altre varietà locali, da cultivar del tipo Golden.

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Mela bianca di Grottolella – Mela renetta champagne PAT Campania

Pianta di dimensioni medio-grande con impalcatura a 1,5-2 metri dal terreno, allevata a vaso o in forma libera, a fioritura medio-tardiva; Mela di pezzatura media, di colore giallo-champagne con punteggiature scure, evidenti, omogeneamente distribuite; pasta bianca, compatta, molto dolce, aromatica e serbevole. La raccolta viene effettuata dopo la prima quindicina di ottobre.

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Marrone di Scala PAT Campania

Il comune di Scala, arroccato sulla parte montana della Costiera Amalfitana è rinomato per la coltivazione di una particolare varietà di castagno a cui dà il nome. I frutti, benché chiamati marroni, sono più propriamente castagne, poiché a differenza dei marroni non sono molto grandi e sono schiacciate da un lato. La polpa è bianca e la buccia è sottile con l’episperma poco approfondito. Vengono utilizzati dai laboratori artigianali per produzioni dolciarie o venduti sul mercato del fresco, soprattutto in costiera Amalfitana e nella città di Salerno.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 58° Rifugio San Bernardo – Varzo

Rifugio San Bernardo – Varzo Dopo la tappa breve del giorno precedente, una piuttosto lunga anche se di dislivello ridotto porta il Sentiero Italia a Varzo, lungo i tracciati stradale e ferroviario che portano in Svizzera attraverso il Sempione. La prima parte del percorso presenta una salita poco ripida fino ai 2252 metri sul livello del mare del Passo di Variola. Segue una lunga discesa di oltre 1500 metri di dislivello passando per il bivacco Stefanetti e raggiungendo le prime propaggini dell’abitato di Varzo da cui si attraversa la statale e la ferrovia prima di arrivare nel centro del paese dove sorgono diverse strutture per il pernottamento.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 57° Rifugio Alpe Laghetto – Rifugio San Bernardo

Rifugio Alpe Laghetto – Rifugio San Bernardo Una tappa breve per distanza, con dislivello esclusivamente in discesa, di trasferimento attraverso la testata della Val Bognanco. Dal Rifugio Alpe Laghetto una prima discesa porta gli escursionisti all’Alpe Oriaccia dove con andamento pianeggiante e a mezzacosta di contorna il Monte del Dente e si giunge al Rifugio San Bernardo. La Val Bognanco è la più vicina alla Città di Domodossola ed è una nota meta turistica grazie alle sue acque termali. L’acqua minerale della zona fu la prima in Italia a essere imbottigliata con processo esclusivamente meccanizzato nel 1928.

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