Sentiero Italia CAI PIEMONTE 33° Tappa Balme – Pialpetta

Balme – Pialpetta Ancora una tappa di media lunghezza e notevole dislivello che conduce dalla Val d’Ala di Stura all’ultima delle Valli di Lanzo: la Val Grande di Lanzo. Da Balme si scende verso valle lungo la strada carrozzabile che passa da Chialambertetto imboccando il sentiero della GTA poco prima della frazione Molera. Si cammina sotto le pendici dell’imponente Uja di Mondrone anche ribattezzata il Cervino delle Valli di Lanzo. Il sentiero sale con decisione in direzione del Colle del Trione (2486 m) superando alcuni alpeggi e il Lago Vasuero. Dal colle si scende lungo un versante selvaggio passando dai Laghi del Trione e attraversando nuovamente alpeggi, pascoli e boschi fino a giungere nell’abitato di Griscavallo da cui si procede alla frazione di Pialpetta.

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Castagna di Trevico PAT Campania

Nei boschi di Trevico dominano gli alberi di castagno. Tale frutto per il passato ha rappresentato l’alimento essenziale per il sostentamento della popolazione. Tale frutto è stato definito “pane dei poveri” proprio perché era l’unico alimento in disponibilità d’interi nuclei familiari. Immediatamente  dopo la prima guerra mondiale, e prima   del fenomeno dell’emigrazione le famiglie di trevico erano del tipo patriarcale,  la raccolta delle castagne era affidata ai bambini e  alle donne, mentre la selezione veniva effettuata in casa ad opera degli anziani, invece il capo  famiglia si occupava dello smercio.

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Castagne di Acerno PAT Campania

Il paesaggio dei territori circostanti il comune di Acerno e in parte di Montecorvino Rovella e Campagna, in provincia di Salerno, è caratterizzato da numerosi alberi di castagno secolari. La coltivazione del castagno interessa, infatti, in quest’area, circa 1000 ettari che producono un tipo di castagna detta “nzerta” o “enzerta”, commercialmente nota come “castagna di Acerno”

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Castagne del prete – Castagne “infornate” o “nvornate” – Castagne mosce o tenerelle PAT Campania

Le castagne del prete sono un prodotto tipico delle feste natalizie; anticamente venivano preparate solamente in Irpinia, nell’Avellinese, zona nota per la coltivazione castanicola, utilizzando i forni presenti nelle abitazioni rurali. Oggi sono conosciute anche nel resto della Campania, ma la loro tecnica di produzione è rimasta invariata: in locali detti “gratali”, le castagne fresche ancora con il guscio, vengono disposte su graticci di legno, al di sotto dei quali si accendono i fuochi alimentati da legna di castagno.

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Castagna o marrone del Partenio PAT Campania

nel suo luogo d’elezione è comunemente denominata “Jonna del Partenio”. la pianta è molto diffusa e il legame del castagno con le popolazioni dell’entroterra è stato negli anni passati molto forte, tanto da identificarlo come l’albero per eccellenza, i vecchi e maestosi alberi presenti nella composizione dei boschi, i materiali di costruzione delle dimore confermano una consolidata e lunga tradizione con questa pianta.

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Cardone PAT Campania

Il cardone è un ortaggio simile al carciofo, le cui foglie sono leggermente più grandi e tenere, caratterizzate da un sapore molto delicato. Si raccoglie in inverno, a partire dal mese di dicembre e si trova, allo stato selvatico, in tutte le aree interne delle province di Caserta, Avellino e Salerno, ma la sua area tipica di produzione è la provincia di Benevento. è, infatti, molto presente nella tradizione gastronomica beneventana, tanto che costituisce uno degli ingredienti principali di una zuppa fatta con polpettine di carne, uova e pinoli, immancabile su tutte le tavole beneventane il giorno della vigilia di Natale.

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Cardillo PAT Campania

Il Cardillo è un’erba spontanea, vivace, corrispondente alle specie del genere Sonchus asper (nel Sannio) o oleraceus (Irpinia); vengono anche consumate le specie tenerrimus, maritimus ed arvensis. si sviluppa su terreni lavorati con una rosetta di foglie lanceolate, con spine ai margini, con fittone sviluppato. si consumano le foglie giovani.

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