Riavulillo PAT Campania

Il “riavulillo” in dialetto campano, è un piccolo diavolo ed è anche il nome che, è stato dato a un antico formaggio, tradizionale specialità di Vico Equense e Arola, in provincia di Napoli, per via delle sue principali caratteristiche: la piccola dimensione e il cuore piccante. Si tratta un formaggio identico al caciocavallo nella lavorazione e nella forma, che prevede una testina e la chiusura con la rafia, ma molto più piccolo. La differenza sostanziale, oltre che nella dimensione, sta nel fatto che alla fine della lavorazione, prima di dargli la forma caratteristica, vengono inserite nella pasta olive nere e peperoncino, che gli conferiscono il particolare sapore piccante. Il riavulillo può essere consumato fresco o, per esaltarne il sapore, cotto sulla brace.

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Provolone del Matese PAT Campania

Formaggio a pasta filata prodotto con latte di vacca intero di animali allevati nell’area di produzione. è un prodotto ottenuto con un procedimento analogo a quello del caciocavallo si differenzia da questo per la forma e per la stagionatura . La forma è troncoconica, a spigoli arrotondati, di dimensioni maggiori del caciocavallo; la legatura è sia a metà della forma, in senso orizzontale, sia verticale, in modo da dividerla in quattro settori verticali, spesso incisi nella crosta . Il peso si aggira tra i 2 ed i 7 Kg, ma non di rado supera i 10 Kg. Alla vista si presenta con crosta liscia e lucida, giallo paglierino carico, solida al tatto; la pasta è omogenea e compatta, con rare occhiature, tendente al giallo paglierino più pronucniato ed intenso all’esterno. Il sapore è piacevole, più delicato e solo leggermente piccante rispetto al caciocavallo di pari stagionatura.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 31° Tappa Malciaussia – Usseglio (Villaretto)

Malciaussia – Usseglio (Villaretto) Dal Vulpot si prende la strada verso valle e si cammina su asfalto per alcuni minuti sino all’inizio del sentiero che scende sulla destra sotto la muraglia della diga di Malciaussia. Superato il facile guado si risale brevemente e si continua in falsopiano passando tra prati pascoli accanto alle grange Castelletto. Al termine di un pratone attraversato da alcuni ruscelletti si affronta l’unica salita del tratto. Al culmine della salita si vede sulla destra il pianoro acquitrinoso del lago Falin. Si continua attraverso un bosco con alcuni tratti di sentiero ridotto a stretta e ripida traccia. Arrivati alla borgata di Margone si lascia il sentiero per seguire la strada provinciale, circa 2,5 km di asfalto per raggiungere il posto tappa “La Furnasa” o preseguire per arrivare agli albergi di Villaretti (Usseglio)

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Primosale stagionato di Cuffiano PAT Campania

Formaggio prodotto con latte intero di vacca di animali allevati nell’area di produzione, di razza bruna o pezzata rossa. La forma è a parallelepipedo, alta 8 cm, larga 12 e lunga 25 cm; la crosta, piuttosto sottile, è di colore paglierino intenso, con evidente impronta delle fuscelle, di peso 1,2 – 1,5 Kg; consistenza della pasta, color bianco panna, cremosa, con occhiatura fine e ben distribuita di dimensioni comprese fra 1 e 2-3 mm, di forma ellittica dovuta alla consistenza molle della massa. Al palato ha sapore delicato, fondente, acidulo, fresco.

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Pecorino salaprese PAT Campania

Nelle province di Caserta, Salerno, Napoli e Avellino si produce artigianalmente una varietà di pecorino detto “salaprese” poiché, a differenza delle altre varietà di pecorino viene consumato immediatamente dopo che ha “preso il sale” ovvero subito dopo la salatura, senza il consueto periodo di stagionatura. è prodotto con latte ovino di razze autoctone e ha una crosta morbida, appena colorata, ricoperta di grasso, color nocciola chiarissima.

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Pecorino fresco e stagionato PAT Campania

Il “casu ri pecora” è il formaggio di pecora che si produce in tutte le aree interne e pianeggianti della Campania, dove si pratica la transumanza. tradizione che si perde nei secoli, sia nella sua versione fresca che soggetto a stagionatura. Si presenta di forma cilindrica, dura e rugosa, di colore giallo dorato con una pasta bianca e compatta dotata di qualche rara occhiatura di piccolo diametro. Ha un sapore persistente tendente al piccante, se ben stagionato, e un odore intenso e pungente ricco di aromi dovuti al pascolo. In particolare il pecorino stagionato in cantina per un periodo che va da tre mesi a un anno e le cui forme vengono unte con olio e aceto, viene utilizzato grattugiato come ingrediente per moltissime specialità culinarie della Campania.

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Proverbi della Lombardia

Rassegna dei più belli e famosi proverbi lombardi. A dés agn l’è ü s-cèt, a vint agn l’è ü paù, a trènt agn l’è ü leù, a quaranta l’è ü béstiù, a sinquanta l’è ü volpù, a sessanta l’è ü capù, a setanta l’è ü s-cetù, a otanta l’è ‘n del balù. (L’uomo) a 10 anni è un ragazzo, a 20 è un pavone, a 30 è un leone, a 40 è un bestione, a 50 è un volpone, a 60 è un cappone, a 70 è un ragazzone, a 80 è nel pallone.

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Pecorino di Pietraroja PAT Campania

Formaggio di pecora a pasta morbida con struttura compatta e rarissime occhiature. Si differenzia dagli altri formaggi di latte di pecora per le dimensioni maggiori, in particolare per il diametro delle forme, che può raggiungere i 35 – 40 cm, con una altezza dello scalzo di 12 – 15 cm, e per l’uso della cosiddetta “acquazizza”, sorta di caglio liquido prodotto artigianalmente. Con l’avanzare della maturazione e con l’uso di diversi metodi, il sapore passa da dolce con pasta bianca e morbida ad una pasta più elastica con colore leggermente paglierino e sapore dolce ma più marcato, fino ad acquistare consistenza compatta e frattura a scaglie di colore paglierino più marcato, sapore deciso e tendenzialmente piccante. Alla vista si presenta di colore giallo paglierino deciso, lucido per l’applicazione di olio extravergine di oliva sulla crosta, con evidenti impronte delle fascere, fino al colore bruno delle forme più stagionate.

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Pecorino di Vitulano PAT Campania

Formaggio di pecora a pasta prima morbida, di colore paglierino chiaro, poi via via più consistente con la stagionatura, fino a diventare friabile alla frattura, con colore paglierino più marcato, sapore deciso e tendenzialmente piccante. Alla vista si presenta di colore giallo paglierino deciso, lucido per l’applicazione di olio extravergine di oliva sulla crosta, con evidenti impronte delle fascere, fino al colore bruno delle forme più stagionate. Le dimensioni sono variabili, ma non superano di norma i 30 cm di diametro ed i 10 – 12 cm di altezza dello scalzo. La resa è intorno al 22-23%.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 30° Tappa Rifugio Il Truc – Malciaussia

Rifugio Il Truc – Malciaussia Lasciato alle spalle il Rifugio Il Truc, ci si addentra in un ombroso lariceto, attraverso il quale, con percorso poco faticoso, si raggiunge la quota 1850 poco sotto la Grangia Vottero. Si prosegue verso E su percorso ondulato sino ad uscire dal bosco sulla strada sterrata che conduce all’Alpe Costa Rossa (q.1940), la si segue e, con breve risalita, si giunge ad una decisa deviazione verso N. Si prosegue, nuovamente nel bosco, in discesa sino allo stretto tornante che attraversa il Rio Rocciamelone. La pista sterrata a questo punto volge in direzione SE e, nuovamente in salita, termina nei pressi dell’Alpe Arcella ( q.2000). Si procede a questo punto su sentiero seguendo le indicazioni GTA e S.I. Il percorso raggiunge e supera un breve tratto boscoso ed infine, con costante salita perviene al bivio per il Rifugio Ca d’Asti. Si prosegue a destra (NE) e, dopo una breve ma intensa risalita, si giunge al panoramico traverso a mezza costa che permette di godere di una interessante vista sulla sottostante media Valle di Susa. Dopo aver raggiunto il rifugio privato Aurelio Ravetto, si tocca infine, affacciandosi sull’alta Valle di Viù a quota 2658, il Colle della Croce di Ferro. Si prosegue con una tranquilla discesa a tratti su strada lastricata scendendo verso l’invaso del lago di Malciaussia. Proseguendo da Pietramorta lungo la strada a fianco del lago si arriva al rifugio Vulpot.

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