Sentiero Italia CAI PIEMONTE 29° Tappa Susa – Rifugio Il Truc

Susa – Rifugio Il Truc Questa tappa è molto breve come distanza lineare, ma presenta un notevole dislivello (1200 metri all’incirca) sviluppandosi esclusivamente in salita lungo le ripide pendici del Monte Rocciamelone che sovrasta la città di Susa 3000 di dislivello metri più in alto. Considerando la durata abbastanza breve del cammino si può approfittare per visitare la bella città di Susa con le sue rovine di origine Romana. Si trovano ancora i resti di un anfiteratro e dell’acquedotto oltre all’Arco di Augusto perfettamente conservato. Secondo alcune ricostruzioni Annibale potrebbe essere passato proprio da qui dopo aver valicato il Col Clapier con i suoi elefanti. Anche il Museo Diocesano di Arte Sacra merita una visita. A seguire il percorso a piedi lungo un sentiero molto ripido per boschi.

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Caffè Michelangelo e i Macchiaioli (Firenze)

In questo ambiente molto vivace si iniziò a parlare di un nuovo modo di osservare e di dipingere,  abbandonando le raffigurazioni di eventi storici, ponendo attenzione al “vero” e rappresentando soggetti di vita quotidiana e paesaggi. I contatti tra la ricerca della “Macchia” toscana e la successiva “Impressione” parigina produrranno delle analogie, sia nel rifiuto della rigidità delle Accademie sia nella tecnica rivoluzionaria dei giovani pittori, che, vittime di critiche e derisioni, furono etichettati spregiativamente all’epoca gli uni Macchiaioli e gli altri Impressionisti

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 28° Tappa Rifugio Arlaud – Susa

Rifugio Arlaud – Susa Una tappa lunga ma di dislivello ridotto, prevalentemente in discesa, di trasferimento tra l’Alta e la Bassa Valle di Susa. Dal Rifugio Arlaud si scende al paese di Salbertrand in fondovalle. Da lì si svolta in direzione est percorrendo il fianco della valle dapprima in salita fino all’abitato di Eclause e poi in discesa con alcuni saliscendi lungo le frazioni che caratterizzano i lato sinistro idrografico. Dai paesaggi di alta montagna si scende alle quote più basse caratterizzate da vigneti di vitigni autoctoni fino a giungere a una vera e propria città, Susa, capoluogo dell’intera valle con un’importante storia che risale all’epoca degli antichi Romani.

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Pecorino di Laticauda PAT Campania

Il pecorino che si ricava dal suo latte è noto da tempo antichissimo; alla fine del XIV secolo erano celebri nella tradizione locale dei comuni del Fortore Beneventano i pecorini di laticauda, la cui bontà era dovuta, così come ancora oggi, alle erbe spontanee dei pascoli montani tra queste soprattutto al trifoglio ladino.

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Pecorino bagnolese PAT Campania

La pecora bagnolese o malvizza è una particolare tipo di ovino che viene allevato in provincia di Avellino e precisamente nel territorio del comune di Bagnoli Irpino. Dal latte della pecora bagnolese, nutrita esclusivamente con pascoli naturali in piccoli allevamenti lontani dai grandi insediamenti urbani si ricava il “casu’r pecora” il cosiddetto “pecorino di bagnolese”, un formaggio a pasta grassa e dura, di colore paglierino e di gusto piccante con una crosta dura e compatta, gialla tendente al marrone.

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Pecorino del monte Marzano PAT Campania

Le forme di questo pecorino a pasta dura, di colore bianco tendente al paglierino, si presentano protette da una crosta rugosa marrone chiaro e sono ottenute dalla lavorazione del latte crudo di pecora a volte misto con latte di capre nutrite quasi esclusivamente con pascoli naturali, salvo poche integrazioni nei mesi invernali, in modo tale che le essenze variegate del pascolo forniscano al formaggio un aroma molto intenso.

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O’ Peluso PAT Campania

0’ Peluso é un formaggio ottenuto alla fine della lavorazione della caciotta con I’impiego di latte ovino, caprino o misto. Ha forma rotondeggiante o leggermente oblunga ed un colore bianco avorio a seconda del latte utilizzato. Privo di crosta esterna e in pezzature da 200 grammi, viene confezionato in larghe foglie di fico o vite oppure in carta pergamena. si mangia subito o massimo il giorno dopo

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Mozzarella nella mortella PAT Campania

La denominazione nasce dall’usanza di confezionare le mozzarelle, di forma allungata e più o meno piatta, la cosiddetta “mozzarella stracciata”, alternandole a fronde di mirto appena raccolte successivamente legate alle estremità coi rami sottili e flessibili delle ginestre.

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Mascarpone di bufala PAT Campania

Il mascarpone di bufala è un formaggio gustoso, cremoso e vellutato, e rientra in moltissime specialità pasticciere: può servire come farcitura o può essere utilizzato nella preparazione del famoso tiramisù, oppure può essere usato per condire pasta o addirittura produrre polpette da friggere. Si presenta come una delicatissima crema, morbida, densa, mantecata e omogenea con un colore che va dal bianco neve a bianco porcellanato. Il sapore è delicato, dolce e burroso con retrogusto che ricorda la panna fresca di bufala. il prodotto si conserva a temperatura di 4° C per 15- 20 giorni.

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