Oliva Tifatina o del Tifata PAT Campania

Il colore della drupa è rosa, rossastro e nero, forma da sferoidale ad ovoidale con diametro massimo polare di 2,7 cm, longitudinale e trasversale di 2,1 cm, con superficie poco reticolata. Il peso medio di 100 olive è di circa 500,00 grammi; la lavorazione è quella tradizionale in salamoia. Il confezionamento tipico è in salamoia, in recipienti di vetro o di materiale plastico per alimenti, in vari formati.

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Oliva salella ammaccata del Cilento PAT Campania

Mezza oliva schiacciata, cultivar Salella, di forma semi-ovoidale, denocciolata, con lembi longitudinali della polpa sfrangiati. Colore da verde chiaro a scuro con leggero imbrunimento delle sezioni di spaccatura, a causa della presenza di clorofille e di ossidazione dei polifenoli dell’oliva. Pezzatura da 8 a 12 mm di diametro con lunghezza da 15 a 20 mm. Polpa soda e croccante, sapore equilibrato, non acido, con sensazioni amare e piccanti, note di mela verde e richiami di mandorla.

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Oliva marinese PAT Campania

La Marinese é una cultivar locale, diffusa in particolare nel territorio di Paternopoli e nei comuni limitrofi. La pianta ha un portamento assurgente ed una chioma espansa e folta, caratterizzata da vigoria media e produttività abbondante, costante negli anni. L’invaiatura é precoce ed i frutti di medie dimensioni. L’oliva Marinese, di dimensioni medie, ha forma ellissoidale con apice subconico, base arrotondata, talvolta leggermente rastremata ed un colore, alla raccolta, invaiato e nero violaceo; la cavità peduncolare é stretta, circolare, più o meno profonda e I’epicarpo pruinoso presenta numerose piccole lenticelle. La polpa interna é colorata di rosso vinoso intenso per cui, durante la molitura, le molazze assumono la stessa intensa colorazione.

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Oliva caiazzana PAT Campania

L’oliva Caiazzana è caratterizzata da maturazione molto precoce: l’invaiatura, cioè il passaggio del colore dei frutti dal verde al rosso vinoso, inizia già ai primi di ottobre. A maturazione completa l’oliva è di color rosso vinoso intenso, colorazione che interessa anche la polpa, fino al nocciolo. è utilizzata sia per la produzione di olio per il quale è stata chiesta la registrazione della DOP “Colline caiatine”, sia come oliva da tavola.

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Noce malizia e noce di San Martino PAT Campania

La noce “malizia” o “milizia” (in foto) è coltivata nel Napoletano e nell’Avellinese, soprattutto nelle zone del Vallo Lauro e dell’Acerrano Nolano. è un frutto di forma allungata, leggermente ellittica, dal guscio sottile, chiaro e poco rugoso; è di dimensioni medio grandi ed ha un gheriglio di colore biondo chiaro ed una polpa soda e chiara dal sapore ottimo. Viene normalmente coltivata in consociazione al noccioleto ed i suoi frutti vengono raccolti tramite bastonatura e poi essiccati. Anche la Malizia è afferente alla popolazione di ecotipi della Noce di Sorrento. In provincia di Avellino, in particolare nella zona del Vallo Lauro Baianese, nei comuni di Quindici e Moschiano si produce un’altra varietà di noce, simile alla Malizia, con frutto a pezzatura media, detta noce di San Martino, particolarmente apprezzata per le sue buone caratteristiche qualitative.

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Noce di Sorrento PAT Campania

L’antica presenza del noce in Campania è testimoniata dal ritrovamento negli scavi di Pompei di alberi di noce carbonizzati simili a quelli presenti oggi nella Regione. Il clima ed il fertile suolo campano, particolarmente favorevoli a tale coltura, ne hanno favorito l’ampia diffusione nelle aree pianeggianti e collinari. La varietà più pregiata è la “Sorrento”, originaria della Penisola Sorrentina, che col tempo ha dato vita a un’ampia gamma di biotipi tutti commercialmente noti come “noce di Sorrento” la cui produzione più pregiata è localizzata nel Napoletano, nella pianura Acerrana-Nolana, ma che è presente anche in altre aree come il Casertano, la Flegrea e i Picentini.

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Nocciola riccia di Talanico PAT Campania

Talanico è una piccola ed isolata frazione del comune di San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, situata sulle propaggini nord-occidentali dell’imponente gruppo montuoso del Partenio. In questa zona, dove confluiscono i confini delle province di Caserta, Avellino e Benevento, si coltiva una varietà tipica di nocciola detta “Riccia di Talanico”. Dotata di ottime caratteristiche organolettiche, la Riccia ha un guscio sottile di colore fulvo chiaro, forma allungata e sezione abbastanza regolare. Il seme ha dimensioni mediopiccole ma buona resa alla sgusciatura, ottimo aroma e sapore molto gradevole. Le nocciole vengono consumate dopo l’essiccazione che avviene nei cosiddetti “soppigni”, le tipiche soffitte aperte lateralmente, oppure in appositi essiccatoi.

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Nocciola Mortarella PAT Campania

Il paesaggio di ampie zone delle Campania è fortemente caratterizzato dalla coltivazione del nocciolo, coltura di antichissimo insediamento in Campania e di solida tradizione. Una varietà tipica della Campania è la Mortarella, caratterizzata da un frutto medio-piccolo, subcilindrico e compresso lateralmente. Il guscio della nocciola mortarella è abbastanza sottile, di colore marrone chiaro, con lievi striature di colore più intenso e leggermente schiacciato nella parte inferiore. Il seme è molto aromatico, consistente, di colore bianco-avorio di ottimo sapore. La Mortarella è coltivata in quasi tutte le aree corilicole campane (ad eccezione del Giffonese) per le sue pregevoli caratteristiche di idoneità alla trasformazione

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Sentiero Italia CAI Lazio 02 Sora – Prato di Campoli

Sora – Prato di Campoli La Tappa O02 del Sentiero Italia inizia in prossimità del centro di Sora, Convento dei Padri Passionisti, quota 288 m, raggiunge la località Prato di Campoli nel comune di Veroli, quota 1100 m. Sullo stesso percorso si sviluppa Il Sentiero CAI 621. Percorre per circa 4 km la strada asfaltata, fino a raggiunge il santuario Madonna della Figura, quota 400 m, dove è conservato al suo interno un affresco del 1200.  Difficoltà Tratto: T, strada asfaltata. Dal Santuario si prosegue su carrareccia in direzione del Pozzo Faito. Breve tratto in ripida salita, dove vi è l’unica sorgete di acqua di tutta la tappa, Fontana Orlando.

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Sentiero Italia CAI Lazio 01° Loc. Alvito – Sora

Loc. Alvito – Sora Il percorso laziale del Sentiero Italia inizia con questa tappa di media lunghezza e dislivello quasi esclusivamente in discesa. Da Alvito si prosegue parallelamente alla Strada Statale 666 di Sora abbandonando il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e procedendo in discesa lungo i versanti dell’Appennino Centrale. A Campoli Appennino si costeggia l’Area Faunistica dell’Orso Marsicano e si prosegue fino a Sora, lungo il fiume Liri, Provincia di Frosinone.

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