Sentiero Italia CAI PIEMONTE 60° Alpe Veglia – Alpe Devero

Alpe Veglia – Alpe Devero Una tappa di lunghezza media e medio dislivello unisce i due centri principali del Parco Naturale Veglia Devero. Dal Rifugio Città di Arona si risale il vallone solcato dal Rio Frua fino al Passo di Valtendra a 2431 metri di quota. Si lascia a sinistra la traccia ormai abbandonata per scendere nella Valle Bondolero per poi risalire  alla Scatta d’Orogna a quota 2460. Da qui in discesa per l’Alpe Buscagna si raggiunge la splendida conca dell’Alpe Devero. La località è chiusa al traffico veicolare sin da quando era collegata con il fondovalle da una funivia. Anche dopo la costruzione della strada carrozzabile, si decise di fermare le automobili all’ingresso del paese e riservare l’accesso alla località ai pedoni.

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Sentiero Italia CAI PIEMONTE 59° Varzo – Alpe Veglia

Varzo – Alpe Veglia Con questa tappa di discreta lunghezza e dislivello, esclusivamente in salita, si entra nel Parco Naturale Veglia Devero istituito nel 1995 per proteggere la particolare conformazione geologica di origine glaciale e mineralogica della zona. Da Varzo parte un sentiero che segue l’andamento della valle a mezzacosta al di sopra della strada provinciale. Si raggiunge così la stazione sciistica di San Domenico di Varzo da qui si raggiugne Ponta Campo su strada per poi prendere una mulattiera che seguendo il solvo vallivo si insinua attraverso gole e balze rocciose fino alla piana di Veglia dove sorge l’accogliente Rifugio Città di Arona. A breve distanza arrivando al rifugio si può ammirare la bella cascata della Frua. Questa tappa può essere alleggerita percorrendo da Varzo il tratto del GTA che porta al Rifugio Crosta e da qui al Veglia.

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Mela zitella PAT Campania

Nelle aree collinari e montane di Avellino e Benevento troviamo, nei frutteti misti di tipo familiare, ancora degli alberi molto vigorosi di mela “Zitella”, una cultivar un tempo largamente diffusa, assieme ad altre varietà tradizionali. Il suo frutto è piccolo, dalla forma appiattita ed asimmetrica e presenta una buccia di spessore medio sottile caratterizzata da un colore giallo chiaro sfumato di rosso su parte della superficie. La sua polpa bianca, compatta e croccante, è molto succosa e ha un sapore dolce e aromatico.

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Mela tubbiona PAT Campania

La “Tubbiona” è una mela coltivata da secoli nei pressi di Agerola, in provincia di Napoli. Ha un frutto di medie dimensioni che matura d’estate e si presenta di forma tronco conica, leggermente asimmetrica. La buccia è sottile, di colore verde tendente al giallo paglierino a maturazione piena; la polpa è di colore bianco crema, di consistenza compatta e succosa e caratterizzata da un sapore particolare e molto aromatico. Per la sua elevata serbevolezza si conserva a lungo dopo la raccolta. Per le sue buone caratteristiche qualitative è tuttora coltivata e richiesta dal mercato locale.

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Mela sergente PAT Campania

La mela “Sergente” è tuttora diffusa nelle province di Caserta, Avellino, Napoli e Benevento. è molto simile ad una altra varietà campana, l’Annurca, anche se è lievemente più grande e vagamente più aromatica; la sua pianta è molto vigorosa, e quindi impone sesti d’impianto ampi. La Sergente, insieme alla più nota Annurca, era alla base della melicoltura campana fino all’immediato dopoguerra; successivamente è stata via via soppiantata, nonostante le ottime qualità organolettiche dei frutti, dalla stessa Annurca, certamente più pregiata e più richiesta dal punto di vista commerciale. In molti frutteti tradizionali di Annurca, la Sergente è tuttora presente come impollinatore.

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Mela San Giovanni PAT Campania

La mela “San Giovanni” si chiama così perchè matura molto precocemente, intorno al giorno di San Giovanni, il 24 giugno. è coltivata in provincia di Avellino, nell’Alta Ufita, nell’area tra Grottaminarda ed Ariano Irpino. I frutti hanno una dimensione media e una forma tondeggiante, la buccia sottilissima è giallo-verdastra, leggermente colorata di rosso nella parte esposta al sole, la polpa di color crema è molto profumata, soda, croccante e succosa, con un retrogusto lievemente acidulo. Per la sua epoca di maturazione è tra le più precoci varietà di melo in assoluto.

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Mela limoncella e limoncellona PAT Campania

La mela Limoncella è tuttora diffusa un po’ in tutta la Campania. è un frutto di forma irregolare, tra l’ellissoidale ed il cilindrico di pezzatura medio-piccola; la sua buccia è gialla tendente al verde e presenta numerose lenticelle grosse e rugginose. La sua polpa è bianca, compatta, succosa e aromatica, caratterizzata da un retrogusto leggermente acidulo. Grazie all’ottimo equilibrio nel rapporto fra acidi e zuccheri presenti nella polpa, il frutto si conserva molto bene e riduce di molto il tempo di condizionamento. Una particolarità della limoncella è che è utilizzata anche per produrre un ottimo sidro. Per le sue eccezionali caratteristiche organolettiche è considerata tra le più pregevoli cultivar meridionali di mele. Nell’area Agerolese è coltivato anche un ecotipo simile, a frutto più grosso denominato “Limoncellona”. Si distingue dalla cultivar madre, oltre che per le dimensioni del frutto, anche per il sapore più dolce e aromatico che la rende particolarmente ricercata sul mercato.

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Mela chichedda PAT Campania

La mela “Chichedda” è tuttora coltivata nell’Avellinese, nella zona dell’Alta Valle del Calore e nell’Ofanto. è una varietà che matura in autunno, ma che per la sua serbevolezza si conserva molto bene fino a tutto l’inverno. I suoi frutti sono piccoli e rotondi, di colore giallo-verde con aree rosse e con la polpa bianca di consistenza croccante; il sapore è tendenzialmente dolce, con retrogusto leggermente acidulo, che tende ad attenuarsi quando raggiunge la completa maturazione. Come le altre varietà locali di melo è stata progressivamente sostituita da altre cultivar non autoctone.

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Mela chianella PAT Campania

La mela “Chianella” è una varietà tipica dell’area collinare dell’Irpinia e in parte del Sannio ed è presente ancora, a livello di piante sparse, nella azienda di frutticole locali. Presenta un frutto di medie dimensioni, a polpa e buccia giallo-paglierino a maturazione, dal sapore dolce e aromatico. Matura nella seconda decade di settembre.

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Mela capodiciuccio PAT Campania

La mela “Capodiciuccio”, o “cap’e ciucce”, tipica delle aree interne delle province di Avellino e Salerno è chiamata così per le sue grosse dimensioni. Il frutto è, infatti, piuttosto grande, ha una forma tendente al cono e il colore della buccia tendente al giallo. è particolarmente apprezzata per il suo gusto molto particolare e raffinato, preservato dal rispetto del metodo di coltivazione tradizionale, a vaso classico. Matura intorno alla terza decade di settembre. Oggi, purtroppo, la mela capodiciuccio, nonostante le sue ottime qualità organolettiche è stata progressivamente sostituita, assieme ad altre varietà locali, da cultivar del tipo Golden.

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