Pera lardara PAT Campania

Frutto autoctono, colore giallo oro, a maturazione avvenuta (dopo raccolta) la polpa interna si presenta di colore marrone scuro. Il diametro massimo del frutto raggiunge i 6-7 cm. Gli albero, quasi sempre ereditati nelle proprietà familiari non subiscono nessun trattamento di coltivazione ma crescono in modo spontaneo. Le condizioni pedoclimatiche (coltivazione oltre 750 mt/slm) rendono i terreni montani del Comune di Monte San Giacomo l’unico habitat in cui l’albero porta a maturazione i propri frutti. Prove fatte in passato di coltivazione in terreni di altri Comuni limitrofi hanno evidenziato che i frutti non raggiungevano la maturazione e cadevano dall’albero in modo prematuro.

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Pera del rosario PAT Campania

La pera del Rosario viene prodotta nelle aree interne dell’Irpinia, nell’Avellinese. è una pera di colore verde scuro, rugginosa, di forma abbastanza allungata, di sapore acidulo, a grana evidente. La pianta è molto vigorosa ed è presente soprattutto negli orti-frutteti o in piante isolate. La pera del Rosario è un ecotipo a diffusione fortemente localizzata, che ancora oggi viene portata raramente al di fuori del mercato strettamente locale, e, nella maggior parte dei casi, viene consumata dagli stessi produttori.

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Pera carmosina PAT Campania

Frutto autoctono, di pezzatura media (50-60 gr), a forma piriforme poco allungata, con buccia liscia di colore giallo-verde, rossastro nelle parti espsote al sole. La polpa è bianca, granulosa, zuccherina profumata, fondente e acidula, di ottime qualità gustative. Matura da metà luglio a tutto Agosto.

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Peperoni quagliettani PAT Campania

I cosiddetti peperoni quagliettani si presentano in due differenti tipologie: la prima è quella di un peperone detto “papaiola” o “papazzo” di colore rosso, una varietà i cui esemplari più grandi sono per lo più conservati sotto aceto ed utilizzati per preparare i peperoni imbottiti, tipici della cucina delle aree interne della Campania, fatti con mollica di pane, olio, alici, aglio, e altri ortaggi, mentre i più piccoli sono sfruttati sotto aceto come ingrediente per le insalate di peperoni e per i sott’oli. La seconda varietà è quella del peperoncino lungo, detto anche “spungulicchio”, della grandezza di un dito pollice, arrotondato all’apice, piccantissimo, utilizzato fresco come condimento oppure essiccato per la produzione di polvere da aggiungere agli insaccati.

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Peperone sassaniello PAT Campania

E’ un peperone con frutti a forma di parallelepipedo di colore verde (frutto immaturo), rosso o giallo a maturazione con l’estremità plurilobata. Appartiene alla famiglia delle Solanacee genere Capsicum, pianta erbacea annuale, con fusto eretto e ramificazioni dicotomiche più o meno numerose; le foglie sono alterne, il colore verde più o meno intense, lisce e glabre, di forma cordata. I fiori, bianchi, sono solitari. Il frutto è una bacca consistente di dimensioni variabili tra 8-14 cm di lunghezza, tri-quadrilobato, con la polpa spessa (tra i 6.0 e 8,5 mm) di sapore dolce e dal profumo intenso.

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Peperone quarantino di San Salvatore PAT Campania

Peperone di dimensioni medie, sapore dolce, usato soprattutto per peperoni ripieni, di forma grossolanamente conica , dimensioni solitamente non superiori ai 10 cm di lunghezza, con base di 3-4 cm al picciolo. ha polpa piuttosto sottile, di colore rosso a piena maturazione, emana intenso profumo durante la cottura e conserva un sapore deciso e caratteristico, che trasmette al ripieno.

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Peperone papaccella PAT Campania

Le papaccelle, chiamate anche “paprecchie” o “pupaccelle” sono piccoli peperoni di forma globosa coltivati in tutta la Campania. tondi, di un intenso colore rosso o verde, schiacciati ai poli ed estremamente costoluti, con una polpa dalla consistenza piena e croccante e un sapore molto aromatico e caratteristico. Alcuni ecotipi sono più o meno piccanti, e vengono per lo più utilizzati per essere conservati sotto aceto. In ogni zona, però, esistono varianti culinarie per la preparazione delle papaccelle: condite con il sugo di pomodoro o farcite e servite come contorno, utilizzate fresche o conservate, sono, insomma, ingrediente molto caratteristico di numerose ricette tipiche.

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Peperone cazzone PAT Campania

Il peperone è stato introdotto in Europa da Cristoforo Colombo che lo portò dalle Americhe col suo secondo viaggio, nel 1493. A seguito dell’opera di selezione da parte degli agricoltori probabilmente furono selezionati peperoni privi di piccantezza, da cui si è originato l’ecotipo “cazzone rosso e giallo” nell’agro nocerino sarnese. Il peperone “Cazzone rosso e giallo” fino a 40-50 anni fa era tra le principali varietà di peperone che veniva coltivata prevalentemente nell’agro nocerino-sarnese.

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Sentiero Italia CAI Umbria Marche 01 San Martino – Colle d’Arquata

San Martino – Colle d’Arquata Da poco entrati nel territorio marchigiano, precisamente nella provincia Ascolana, inizieremo con una tappa lunga e caratterizzata da notevole dislivello. Dall’abitato di San Martino (790 m) si prende subito quota raggiungendo la cresta di San Paolo sotto la rocca di Montecalvo (960 m). Da qui si segue il crinale per la totale durata del percorso in salita passando sotto il Colle dell’Araglione (1092 m) ed il Monte Libretti (1.216 m). Si prosegue sempre in salita toccando la Fonte della Scentella (1.220 m), Colle Pidocchi (1.469 m), Monte Cesarotta (1.800 m) e la Cima Fonteguidone (1.863 m), per raggiungere poco dopo il Termine di Macera della Morte (2.022 m). Da questo punto in poi il tratto di crinale che si percorre in direzione nord ovest avanza in discesa fino all’altezza di Passo del Chino (1.581 m). Si prosegue in direzione ovest nel bosco fino alla strada bianca (1.290 m), si svolta verso est per 400 metri, si abbandona la strada bianca e si continua su sentiero in direzione sud/ovest, raggiungendo l’abitato di Colle d’Arquata (983 m).

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Triilli PAT Campania

Tipo di pasta fresca corta, di colore giallo paglierino, si presenta con la forma a conchiglia molto affusolata, con tre incavature caratteristiche che rappresentano l’impronta di tre polpastrelli allineati, da cui il nome. L’impasto morbido ed omogeneo viene realizzato utilizzando uova fresche, semola ed acqua.

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