Il nome del comune deriva dal greco στέφανος (pronuncia stéfanos), corona, in quanto coronato dai monti Sicani: fu deciso, così, di consacrare il paese a Santo Stefano Protomartire. Quisquina, invece, è il nome della zona boschiva che circonda il comune: il nome deriva dal termine arabo coschin, cioè oscurità, per via della fittezza dei suoi boschi. In passato il comune era chiamato dapprima “Santo Stefano di Melia” (attuale contrada del territorio di Castronovo di Sicilia), in seguito “Santo Stefano di Bivona” (per la notevole vicinanza con Bivona, antico ducato e capoluogo di distretto borbonico); il nome attuale, “Santo Stefano Quisquina”, fu assunto definitivamente nel 1863.
View More Comune di SANTO STEFANO QUISQUINIA Agrigento SiciliaGiorno: 21 Febbraio 2023
Marmellata di arance PAT Sicilia
Marmellata a base d’arancia. Lavare le arance (fra cui una-due amare), forare qua e là con uno spillo e metterle a macerare nell’acqua per ventiquattro ore. Scolarle e scottarle per una quindicina di minuti in acqua bollente, quindi rimetterle a bagno in acqua fresca ancora per un giorno e una notte. Sgocciolarle, tagliarle in quattro, eliminare i semi e prelevare la polpa senza gettare le bucce. Passare la polpa al setaccio di crine, mescolarla con le bucce tagliate a nastrini e passare il composto. Aggiungere una uguale quantità di zucchero e porre in una pentola sul fuoco rimescolando per qualche minuto, badando a non fare troppo restringere la marmellata perchè risulterebbe troppo dura. Versarla, ancora tiepida, nei barattoli ben puliti e asciutti e tappare ermeticamente.
View More Marmellata di arance PAT SiciliaManna PAT Sicilia
Prodotto dolcificante o lassativo che si ottiene dalla solidificazione della linfa del frassino che fuoriesce da incisioni eseguite sul tronco dell’albero. Le incisioni vengono praticate dalla prima decade di luglio fino alla seconda decade di settembre. La manna viene raccolta settimanalmente e posta ad asciugare. Quindi conservate in casse di legno in luoghi freschi ed asciutti. Le categorie merceologiche sono: cannolo, manna rottame, manna in sorte.
View More Manna PAT SiciliaLimone verdello PAT Sicilia
Esiste una vecchia mandorlicoltura, con sesti disomogenei, con tante varietà a guscio duro che prendono il nome commerciale di “Palma-Girgenti”, oggi denominata mandorla corrente; la nuova mandorlicoltura, invece, ha sesti regolari ed è basata su poche cultivar a guscio semipremice ed alta resa in sgusciato.
View More Limone verdello PAT SiciliaMandorla PAT Sicilia
Esiste una vecchia mandorlicoltura, con sesti disomogenei, con tante varietà a guscio duro che prendono il nome commerciale di “Palma-Girgenti”, oggi denominata mandorla corrente; la nuova mandorlicoltura, invece, ha sesti regolari ed è basata su poche cultivar a guscio semipremice ed alta resa in sgusciato.
View More Mandorla PAT SiciliaMandarino tardivo di Ciaculli PAT Sicilia
Il mandarino di Ciaculli si presenta con frutti di colore aranciato, di media grandezza, prevalentemente privo di semi, di sapore dolce e giustamente acidulo. L’interesse della varietà è legato soprattutto al periodo di maturazione (febbraio-marzo), che coincide con una scarsa presenza di agrumi concorrenti. La varietà è tendenzialmente apirena, di pezzatura non grande con buccia sottile che si distacca facilmente.
View More Mandarino tardivo di Ciaculli PAT SiciliaComune di SANT’ANGELO MUXARO Agrigento Sicilia
Questi ori, insieme all’incalcolabile quantitativo di materiale archeologico, la particolarità dell’architettura funeraria riscontrata nel territorio santangelese e il richiamo all’ambiente egeo ci conducono al potente popolo dei “Sicani”. Proprio in questa valle i Sicani riuscirono a rafforzare la loro presenza, controllando il traffico di merci e di prodotti di vitale importanza e riuscendo anche a vigilare sulle vie di comunicazione interne, come il fiume Platani, che dalla costa africana si spingevano verso l’interno della Sicilia assumendo, di conseguenza, un ruolo strategicamente nevralgico per gli equilibri economici e politici di quei tempi. Qui i Sicani costruirono la capitale del loro regno: la mitica e forte “Kamikos del re Kokalos”, identificata oggi in Sant’Angelo Muxaro
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