Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 24 Passo della Cisa – Passo dei due Santi

Passo della Cisa – Passo dei Due Santi Questa è una tappa lunga e di discreto dislivello che porta il Sentiero Italia dall’Appennino Tosco-Emiliano verso l’Appennino Ligure. Per la prima volta da qualche giorno si scende al di sotto di quota 1000 metri presso il valico stradale del Passo del Brattello, ma si toccano anche un paio di cime oltre quota 1400 metri sul livello del mare. L’intera tappa si svolge sul crinale in aree fittamente boscate concludendosi presso la piccola stazione sciistica di Zum Zeri, al Passo dei Due Santi. Ci si trova in prossimità del confine tra Emilia Romagna, Toscana e Liguria che verrà toccato nella tappa successiva.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 23 Lago Santo Parmense – Passo della Cisa

Lago Santo Parmense – Passo della Cisa Dal Rifugio Mariotti si costeggia la sponda sud del Lago Santo Parmense lungo il sentiero 723, che si è percorso in discesa nella tappa precedente; raggiunta la Pineta del Lago Santo si prosegue lungo il sentiero 729 che, superato il Lago Padre, raggiunge la conca dell’alta Val Braiola in cui si trova la Capanna Roberto Schiaffino o del Braiola. Seguendo in discesa il sentiero 727, in breve si raggiunge il bivio che ci permette di agganciare il 727A che si segue in salita fino alla Foce del Fosco. Aggirato in tal modo il Monte Orsaro si prosegue in discesa e poi in quota il sentiero 725 fino alla Bocchetta del Tavola da cui si guadagna ancora il sentiero 00 che ci permette di raggiungere le inattese praterie del Monte Tavola per poi scendere al Passo del Cirone. Da qui si procede lungo lo 00 fino alla destinazione di tappa: attraversata la provinciale SP 42 si asseconda il sentiero verso il Monte Borgognone che si aggira e, continuando per sterrata, si lambisce il Monte Beccaro per poi salire in vetta al Monte Fontanini.

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Area Marina protetta del Plemmirio

La penisola della Maddalena, toponimo derivato da una chiesetta dedicata alla Maddalena, o, come più comunemente designata, contrada Isola, antico Plemmyrion cantato da Virgilio, costituisce il limite meridionale del porto grande di Siracusa su cui si affaccia con una veduta suggestiva e strategica. Come Ortigia, nel cuore della città di Siracusa, anche il Plemmirio fu interessato da insediamenti indigeni raggruppati qui in villaggi capannicoli della media e tarda età del bronzo. Nel tempo questi insediamenti sono stati oggetto di ricerche archeologiche di cui il Cavallari e l’Orsi ne furono i primi scavatori, fornendo un dettagliato quadro culturale. Agli insediamenti corrispondevano le necropoli come testimoniano gli scavi di Paolo Orsi che hanno evidenziato due nuclei di tombe a grotticella l’uno nei pressi dell’insenatura di Massoliveri, l’altro lungo la costa meridionale di Capo Murro di Porco: si tratta di tombe con accesso a pozzetto che hanno restituito corredi funerari importanti contenenti anche oggetti di importazione egea, inquadrabili nell’ambito della cultura di Thapsos (XV-XIV sec. A. C.). Tombe, talvolta utilizzate anche in epoche successive, sono state scavate anche sui costoni di roccia calcarea della dorsale della penisola che degradano a nord e a sud sul mare. Nel V sec. a.C. il Plemmirio e il porto di Siracusa furono il teatro sanguinoso di azioni di guerra fra Siracusani e Ateniesi. Tucidide (libri VI-VII), ipotizza sul riuso delle tombe, che gli Ateniesi, che al tempo dell’assedio occuparono il Plemmirio, anziché gettare in mare i cadaveri (ciò era grave delitto), seppellirono i caduti nelle tombe più antiche che già esistevano.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 22 Prato Spilla – Lago Santo Parmense

Passo del Lagastrello – Lago Santo Parmense Di fronte all’alberghetto rifugio di Prato Spilla si segue il sentiero 705 che si sviluppa lungo la pista da sci fino al raggiungimento delle Capanne Biancani da cui devia verso ovest per raggiungere l’intaglio tra il Torricella ed il Crinale. Raggiunto il Passo di Giovarello si prosegue verso ovest sul sentiero 00. Qui inizia il percorso di crinale che, raggiunge le cime dei Monti Bragalata, Losanna, Sillara, Paitino e Matto, si sviluppa con ampi panorami sulle Alpi Apuane, il Mar Ligure e a nord la catena alpina, mentre a nostri piedi si avvicendano una lunga serie di laghetti, tipici dell’Appennino Parmense. 

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Quadrelli pelusi PAT Marche

Il termine “pelusi” intende evidenziare la rusticità del prodotto derivante dal fatto che la sfoglia è ricavata senza utilizzare le uova. I quadrelli pelusi, di colore chiaro, hanno forma di piccoli quadratini e sono utilizzati per la preparazione di minestre in brodo. E’ un piatto tradizionalmente povero, tuttora apprezzato per il suo sapore semplice e caratteristico reso lievemente piccante dalla presenza di aglio, pepee pecorino ben stagionato nel condimento.

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Area Marina protetta Isole Ciclopi

L’area marina protetta Isole Ciclopi (semplificato AMP Isole Ciclopi) è un’area marina protetta che si estende nel tratto di mare antistante Aci Trezza e comprende il piccolo arcipelago delle Isole dei Ciclopi e il tratto di mare tra Capo Mulini e Punta Aguzza nel comune di Aci Castello, istituita con Decreto Istitutivo Ministeriale del 09/11/2004.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 21 Rifugio Sarzana – Prato Spilla

Rifugio Sarzana – Prato Spilla Dal parcheggio si prende il sentiero 00, che costeggia il giardino del ristorante serpeggiando sul versante N del Colle Ospedalaccio. Quasi del tutto in mezza costa si aggira il colle fino a sbucare di nuovo sul crinale sui larghi pascoli del Passo dell’Ospedalaccio 1280 m, attraversando i quali si raggiunge uno stradello forestale. Prendendo a destra raggiungiamo in breve il cippo napoleonico e voltando a sinistra si imbocca un tratto comune ai sent. 00 e 671 che inizia ad inerpicarsi fuori dal bosco sulle pendici del M. Alto. In breve essi si dividono ed il SI segue a destra il 671 che sale obliquamente fino alla costa della Marinella, a 1533 m. Sul versante opposto si entra nell’alta valle del Secchia, e dopo pochi minuti di falsopiano tra faggete rigogliose e carbonaie sbuchiamo nello splendido conca glaciale del Prataccio Ora attraversiamo tutta la piana e sempre sul sent. 671 iniziamo a risalire tra i faggi il versante del monte in dir. W. Presto si individua a sinistra tra zone umide la Sorgente del Secchia formata da varie polle che scaturiscono dagli strati di arenaria macigno ai piedi del M. Alto.

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Pizza o Crescia di Pasqua al formaggio PAT Marche

Ha forma leggermente a fungo che ricorda vagamente un “babà”, alta almeno 10 cm, diametro variabile, colore dorato, interno giallo, sapore spiccato, mollica soda con evidenti pezzi di formaggio. La pezzatura varia mediamente da 0,5 a 1 Kg..

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 20 Passo del Cerreto – Rifugio Sarzana

Passo del Cerreto – Rifugio Sarzana Dal parcheggio si prende il sentiero 00, che costeggia il giardino del ristorante serpeggiando sul versante N del Colle Ospedalaccio. Quasi del tutto in mezza costa si aggira il colle fino a sbucare di nuovo sul crinale sui larghi pascoli del Passo dell’Ospedalaccio 1280 m, attraversando i quali si raggiunge uno stradello forestale. Prendendo a destra raggiungiamo in breve il cippo napoleonico e voltando a sinistra si imbocca un tratto comune ai sent. 00 e 671 che inizia ad inerpicarsi fuori dal bosco sulle pendici del M. Alto. In breve essi si dividono ed il SI segue a destra il 671 che sale obliquamente fino alla costa della Marinella, a 1533 m. Sul versante opposto si entra nell’alta valle del Secchia, e dopo pochi minuti di falsopiano tra faggete rigogliose e carbonaie sbuchiamo nello splendido conca glaciale del Prataccio Ora attraversiamo tutta la piana e sempre sul sent. 671 iniziamo a risalire tra i faggi il versante del monte in dir. W. Presto si individua a sinistra tra zone umide la Sorgente del Secchia formata da varie polle che scaturiscono dagli strati di arenaria macigno ai piedi del M. Alto.

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