Frustrenga PAT Marche

Con la farina di granoturco si prepara la polenta alla quale, una volta cotta, verranno aggiunti, previa bollitura in acqua, fichi secchi, uvetta, gherigli di noci e mele. Il composto, mescolato a dovere, viene poi versato in una teglia unta di burro e cosparsa di pane grattugiato. La cottura avviene in forno a 180° e si raggiunge in 30 minuti circa. Va servita sia calda che fredda sul tagliere della polenta

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I leader globali del settore e IRENA uniscono le forze per accelerare l’implementazione delle energie rinnovabili

L’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili e l’Alleanza globale per le energie rinnovabili hanno firmato oggi un protocollo d’intesa per lavorare insieme verso una transizione energetica rapida, sostenibile, accessibile e inclusiva. Il mondo ha bisogno di energie rinnovabili ora e i responsabili politici devono avere un’attenzione chiara per fornirle: questa partnership contribuirà a garantire che ciò accada. L’obiettivo di IRENA di 1 TW di nuova capacità rinnovabile all’anno fino al 2030 guiderà l’ambizione di questo lavoro.

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Sentiero Italia CAI Toscana ed Emilia Romagna 14 Lago Scaffaiolo – Abetone (Boscolungo)

Lago Scaffaiolo – Abetone (Boscolungo) Questa tappa si percorre lungo lo spartiacque dell’Appennino Settentrionale sul confine tra le province di Pistoia e Modena che separa i versanti adriatico e tirreno, la Toscana dall’Emilia Romagna. Con un cammino di media lunghezza e dislivello ridotto si uniscono due importanti stazioni sciistiche dell’Italia Centrale: il Corno alle Scale con l’Abetone passando per i 1937 metri della vetta del Libro Aperto, gruppo montuoso così denominato per il suo aspetto osservabile dal pistoiese. Dalla vetta più alta si prosegue per un tratto lungo il crinale prima di deviare verso sud scendendo all’Abetone.

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Fristingo – Fristingu – Frestinghe PAT Marche

Dolce tipicamente natalizio a base di fichi secchi, farina di grano tenero, olio extravergine d’oliva, uva sultanina, canditi, mandorle tostate, noci, noce moscata, cannella, caffè, liquore a base d’anice, limone, miele, pane grattugiato.

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Alessandria Comune di BELFORTE MONFERRATO Piemonte

Conserva ancora la topografia medioevale, traendo origine da un primitivo nucleo cristiano aggregatosi nelle adiacenze di un monastero di epoca lontana, fondato da monaci dipendenti dalla diocesi di Bobbio, in provincia di Piacenza. Il monastero si trovava in una località chiamata del Faldellino, tra la statale del Turchino e la sponda sinistra del torrente Stura. La comunità laica si dovette insediare invece sulla sponda destra del torrente, nella sottostante pianura, nell’attuale zona di San Colombano, ove fu eretta una cappella che, nonostante le numerose ristrutturazioni, si riconosce ancora di epoca alto-medioevale. Un primo centro abitato sorse con il nome di Bellum Fortium nel X secolo con lo spostamento della popolazione dal fondovalle, per occupare la zona del Castello. Successivamente, per motivi di sicurezza la popolazione abbandonò il fondovalle e la Chiesa di San Colombano servì solo come cimitero. Parte degli abitanti si stabilì sulla collina, nei pressi di costruzioni di difensive, ove attualmente è presente l’oratorio.

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Crostoli del Montefeltro PAT Marche

Forma a disco, di diametro variabile, colore chiaro e dorato. Si accompagna, in alternativa al pane, con con salumi, formaggi, carne e verdure grigliate di ogni tipo. Il prodotto ricorda la piadina romagnola, ma se ne differenzia per la pasta, che è sfogliata, unta e molto saporita.

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Alessandria Comune di BASSIGNANA Piemonte

Quando si risale il corso medio del Po e si varca la foce del Tanaro appare un terrazzo naturale che domina la pianura circostante. Su questo modesto rilievo, presso quindi la confluenza dei fiumi, si sviluppò un centro abitato che assunse in seguito il nome di Bassignana. Questa collocazione strategica segnò il destino del borgo, da sempre importante snodo commerciale e militare. Sicuramente il territorio fu abitato da una popolazione mista ligure e gallica e poi nell’ambito della centuriazione, cioè il sistema con cui veniva organizzato in modo regolare il terreno agricolo, coltivato da coloni romani. L’esistenza di una importante villa, residenza di famiglie aristocratiche e di legionari veterani, nel I secolo d.C. è testimoniata dal ritrovamento di diverse iscrizioni, delle quali soltanto una, la stele di Sesto Emilio, figlio di un altro Sesto, appartenente alla legione ottava, è scampata alla dispersione. Inoltre il nome stesso della località, villa Bassiniana poi nella forma contratta Bassiniana, è da ricondurre all’eponimo Bassinus di indubbia impronta romana.

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