Costolaccio PAT Toscana

Il costolaccio è ricavato dalla costata del maiale, ovvero un taglio di 8/10 Kg con attaccate le costole. Ha un sapore molto speziato. Appena tagliato il pezzo di carne viene massaggiato con il vino e fatto riposare per un giorno, successivamente viene sottoposto alla classica conciatura con pepe e sale alla toscana. Dopo 25 giorni viene spazzolato e lasciato a bagno nel vino rosso per una settimana. Viene così lasciato appeso ad asciugare minimo per 60 giorni, quindi viene ridata una leggerissima conciatura di pepe con misto sale.

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Sentiero Italia CAI Trentino Alto Adige C11N Variante Nord Via Bolzano Malga Monte Corno – Redagno

Malga Monte Corno – Redagno Una tappa di media percorrenza prima in discesa e poi in salita. Da malga Monte Corno si segue in discesa il sentiero E 5 fino ad arrivare all’ abitato di Trodena. Si attraversa il paesino ( merita una vista il centro Visitatori del Parco Naturale Monte Corno ) e seguendo sempre il sentiero E5 si arriva ad incrociare la strada provinciale a Fontanefredde. Attraversata la strada subito inizia la salita fino a Redagno, in mezzo al bosco e sempre sul sentiero nr. E 5. Anche nel paesino di Trodena, interessante una visita al centro informativo del Geopark Bletterbach (sito patrimonio UNESCO ) e magari una visita allo stesso.

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Carne salata o nel bigoncio PAT Toscana

La carne viene tagliata in grossi pezzi e confezionata in vasi di vetro insieme a salamoia naturale. La consistenza è simile a quella del prosciutto, il colore è rosso scuro grazie all’assenza di conservanti. Per la preparazione si utilizza la parte inferiore del prosciutto, che viene tagliata in pezzi di circa 400 gr ciascuno e disposta a strati nei contenitori di vetro. Si aggiungono sale grosso, aglio, rosmarino, pepe in grani e spezie varie (chiodi di garofano, noce moscata, cannella, macis, coriandolo), ottenendo in tal modo una salamoia senza aggiunta di acqua. La carne salata viene prodotta per tutto l’arco dell’anno a eccezione dei mesi estivi e consumata dopo 15 giorni di stagionatura.

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Carne di razza maremmana PAT Toscana

La carne di razza maremmana è di colore rosso intenso, magra e molto saporita. Questa carne ha una buona capacità di ritenzione idrica (perde poca acqua durante la cottura, fenomeno che spesso caratterizza altri carni derivate da animali da allevamento). Viene impiegata soprattutto per la preparazione di stracotti e nei bolliti.

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Carne di razza calvana PAT Toscana

L’attitudine principale è la carne che presenta ottime caratteristiche organolettiche. Il mantello è, nei soggetti adulti, bianco porcellana con pigmentazione apicale nera. Nei primi mesi di vita il mantello è fromentino. La testa è leggera, nei tori più corta che nelle vacche, con profilo rettilineo, le corna sono corte, a sezione ellittica, dirette lateralmente in avanti. Il colllo così come tutte le altre parti dell’animale sono muscolose e ben sviluppate a dimostrazione dell’attitudine al lavoro di questa razza.

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Carne di mucca pisana del Parco di Migliarino-San Rossore o mucco pisano PAT Toscana

a mucca pisana è il risultato di un incrocio tra la mucca podolica locale (che ha caratteri intermedi tra la maremmana e la pontremolese), la chianina e la bruno alpina. Il manto, nelle femmine, è castano uniforme che varia da soggetto a soggetto, dal chiaro allo scuro. La riga dorsale rossiccia (spigatura) costituisce una caratteristica essenziale di razza. Regione mammaria, perianale e perivulvare color fulvo chiaro. Nei maschi la colorazione più scura è definibile come marrone focato.

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Carne di cavallo o puledro di Comano PAT Toscana

La carne di cavallo di Comano, genuina e saporita, si ottiene da puledri di 6-7 mesi allevati a Comano. Gli animali crescono, insieme alle madri, allo stato brado, sui pascoli appenninici fino al periodo della vendita, che tradizionalmente coincide con la Rassegna Equina Comano Cavalli di settembre.

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Riserva Naturale Statale Monte Velino – Abruzzo

La Riserva si trova lungo la catena del Sevice-Velino-Cafornia-Magnolia, tra i 987 metri di Bocca di Tevee i 2.486 di Monte Velino. Quest’ultima elevazione, pur presentando un’evidente continuità genetica e strutturale, è nettamente separata dalle altre dalla profonda spaccatura della Valle Majelama, diretta in senso Nord-Sud, che divide il gruppo principale dalle creste della Magnola e del Costone della Cerasa (2.182 m).

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Capretto delle Apuane PAT Toscana

La carne del capretto è più magra di quella dell’agnello, di consistenza tenera e colorazione rosea; risulta morbida al palato e con un sapore meno dolce rispetto a quella di altre razze ovine, ma mai con sentore selvatico. Il capretto viene macellato mediamente a 50-60 giorni di età, anche se ha ancora un mercato locale la capra di 7-8 mesi di età. La capra delle Apuane ha una corporatura media, tendenzialmente longilinea, con orecchie medie e mammelle ben attaccate al ventre e spaccate nella metà (quadre). E’ una capra generalmente con corna anche se in alcuni allevatori tendono a selezionare la linea senza corna (zucca), con mantello a pelo tendenzialmente raso e con colorazione prevalente ghirlandata-striata o tabacco uniforme, con numerose forme intermedie (rossa, cenere).

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Sentiero Italia CAI Trentino Alto Adige C10S Variante SUD via Trento Rifugio Potzmauer – Molina di Fiemme

Rifugio Potzmauer – Molina di Fiemme La prima parte della tappa è lungo il sentiero 480 che dal rifugio scavalca il Passo Potzmauer (1350 m) e si abbassa entro una boscosa valletta fino ai Masi alti di Grumes (1060 m) in alta Val di Cembra. Nei pressi del Casel dei Masi, si imbocca il tracciato del “Sentiero Botanico” che costeggia nel bosco il Monte di Grumés e porta al paese di Gràuno; nell’attraversare il Rio dei Molini ricalca parte del “Sentiero dei Vecchi mestieri” itinerario etnografico di notevole interesse lungo il quale sono stati restaurati fucine, molini, segherie e opifici. Dalla chiesa nella parte alta del caratteristico centro di Gràuno (986 m), si percorre il ripido tratturo selciato (sentiero 481) che, nel bosco di pino silvestre, passa dalla Fratta dal Monél, da cui si gode un’eccezionale vista su Valfloriana e Lagorai da un lato e su Capriana, Anterivo e fin verso il Latemar e le Pale di S. Martino dall’altro. Superato il bivacco forestale Fontanad’Ao (1293 m), si passa in prossimità del belvedere di Grava Longa e dal bivio di Liòn da cui si scende su strada forestale fino ai prati terrazzati in vista di Capriana. Dal paese (1008 m), disteso su un bel ripiano alluvionale esposto a mezzogiorno, considerato parte già della Val di Fiemme, si costeggia la strada che porta alla frazione di Carbonare (1005 m) ed esce poi al limite inferiore dei prati coltivati di Anterivo-Altrei, piccolo paese sudtirolese, che domina l’intera vallata. Oltrepassato il Maso Trenta-Wasserlehof (1140 m) su strada forestale si cala progressivamente fino a Molina di Fiemme

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