Sentiero Italia CAI Abruzzo P09 Ofena – Santo Stefano di Sessanio

Ofena – Santo Stefano di Sessanio Una tappa piuttosto lunga e di discreto dislivello che si riporta in quota addentrandosi nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Da Ofena in direzione est si sale all’abitato di Castelvecchio Calvisio sul versante opposto alla famosa Rocca di Calascio. Percorrendo in salita la valle che sale fino alle cime dei monti Cofanello e della Selva, si prende gradualmente quota finché intorno a quota 1100 metri si svolta raggiungendo l’abitato di Santo Stefano di Sessanio.

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Carciofo di San Miniato PAT Toscana

Carciofo di forma tondeggiante/globosa, senza spine, di colore verde chiaro tendente allo scuro nella parte apicale delle foglie; il capolino, a maturazione, è di dimensioni medio-grandi (diametro di circa 8/9cm), di forma globosa e senza spine, mentre l’ infiorescenza apicale (chiamata “mamma”) presenta dimensioni ragguardevolmente piu’ grandi e colore viola. L’altezza della pianta può andare oltre 1,3 mt, le foglie sono regolari e presenta una vegetazione folta. Per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche, il prodotto si presenta carnoso e di estrema morbidezza, è caratterizzato per la buona compattezza alla giusta maturazione. Il gusto è sapido, molto tannico e leggermente astringente, molto persistente e intenso. Una volta cucinato si esaltano le sue caratteristiche di sapidità e di morbidezza.

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Carciofo di Pian di Rocca PAT Toscana

Il carciofo di Pian di Rocca è di colore verde intenso tendente al violaceo, ha una forma conica e una consistenza tenera. È molto piccolo e compatto, il sapore è amarognolo. Ha una maggiore resistenza al freddo rispetto alle altre cultivar. La propagazione avviene per talea: i polloni, detti “carducci”, vengono prelevati dalle piante madri migliori e poi trapiantati. Per l’impianto della carciofaia si esegue un’aratura leggera, seguita dalla concimazione, da due fresature e da una successiva assolcatura.

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Carciofo del litorale livornese PAT Toscana

La forma della parte edibile è ovoidale. Le brattee esterne del capolino sono di colore viola chiaro nelle prime fasi della maturazione e via via diventano di un viola più scuro; le brattee più interne sono di colore giallo chiaro, quasi bianco. Il capolino ha una consistenza coriacea, infatti le brattee esterne, se mangiate crude, sono leggermente amarognole e fortemente astringenti, quelle più interne hanno un sapore più dolciastro. Il peso del capolino oscilla fra 120 e 200 g.

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Carciofini sott’olio PAT Toscana

I carciofini sott’olio hanno dimensioni piuttosto ridotte e forma simile a quella di una noce. Il colore è variabile dal giallo paglierino al verde giallognolo. La consistenza è sempre morbida e il sapore dolciastro con retrogusto amarognolo. Il prodotto viene conservato in barattoli di vetro utilizzando olio di oliva. Particolarmente rinomati sono i carciofini sott’olio della provincia di Grosseto e quelli di Livorno.

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Intonaci canapa e calce per il contenimento energetico e un ambiente salubre: una alternativa sostenibile al cappotto

La canapa è una pianta dalla quale si può estrarre una fibra utilizzata per produrre tessuti, cordami e altri materiali. La canapa è nota per la sua resistenza e durabilità, ed è considerata una materia prima eco-sostenibile per la produzione di prodotti tessili. La calce, invece, è un materiale usato tradizionalmente nella costruzione edilizia. Si tratta di una polvere bianca ottenuta dalla cottura di pietra calcarea. La calce viene mescolata con acqua per creare una pasta utilizzata per la malta, gli intonaci e gli intonacatori. La calce è un materiale naturale e traspirante, che permette alle superfici di respirare e regolare l’umidità all’interno degli edifici. Entrambi i materiali hanno un impatto ambientale ridotto rispetto ad altre alternative più comuni, come ad esempio il cemento o le fibre sintetiche. Inoltre, entrambi possono essere utilizzati in un’ottica di sostenibilità e eco-compatibilità nella realizzazione di prodotti e nell’edilizia.

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Sentiero Italia CAI Abruzzo P08 Popoli – Ofena

Rifugio Jaccio Grande – Popoli Con questa tappa di media lunghezza e dislivello esclusivamente in discesa si abbandonano le alture della Majella e si raggiunge il paese alla base delle sorgenti del Fiume Pescara. Dal rifugio si guadagna il crinale che si segue in discesa al Colle dei Sambuchi a 1638 metri di quota e più giù fino ai 1293 metri di quota della Sella Tremonti lungo la cosiddetta Schiena d’asino. Da questo punto si abbandona il panoramico crinale per scendere lungo i versanti esposti a sud ovest fino all’abitato di Popoli sulla Via Tiburtina Valeria.

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Bietola a coste sottili PAT Toscana

Questa varietà di basilico è interessante per le caratteristiche organolettiche, in particolare per l’aroma intenso, con sfumature che ricordano la menta. Viene usato tradizionalmente per piatti locali. La foglia viene usata nella panzanella, dopo averla spezzettata e non tritata come si fa con il genovese.Questa varietà viene anche utilizzata in salse come il pesto e per altri usi.

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Basilico gigante PAT Toscana

Questa varietà di basilico è interessante per le caratteristiche organolettiche, in particolare per l’aroma intenso, con sfumature che ricordano la menta. Viene usato tradizionalmente per piatti locali. La foglia viene usata nella panzanella, dopo averla spezzettata e non tritata come si fa con il genovese.Questa varietà viene anche utilizzata in salse come il pesto e per altri usi.

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