Sentiero Italia CAI Valle d’Aosta F01 Rifugio Savoia – Rhêmes-Notre-Dame

Rifugio Savoia – Rhêmes-Notre-Dame La prima tappa interamente in territorio valdostano si svolge nel Parco Nazionale del Gran Paradiso con lunghezza e dislivello intermedi. Dal Rifugio Savoia si segue il tracciato della strada carrozzabile progettata negli anni Settanta e fortunatamente mai conclusa. Ci si tiene in posizione elevata rispetto allo splendido pianoro del Nivolet lungo il quale scorre placido il torrente disegnando tortuose anse tra verdi pascoli. Quando il pianoro si restringe affacciandosi sulla sottostante Valsavarenche, si abandona la strada e si prende un po’ di quota svoltando nell’ampia e selvaggia conca del Vallone delle Meyes. Salendo al Colle Manteau a 2790 matri si scende nel sottostante vallone per riprendere la salita verso il Colle di Entrelor a 3002 metri di quota. Da qui inizia una lunga e ripida picchiata fino a Bruil, capoluogo di Rhêmes-Notre-Dame.

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Cipolla massese PAT Toscana

Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità alla particolarità della cultivar, alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo e all’originalità del gusto. La messa a dimora delle piantine sdraiate e rincalzate sé che crescano storte e questo, insieme all’influenza del terreno sabbioso e del clima (vicinanza al mare), conferiscono alla cipolla massese il tipico sapore dolciastro. L’approvvigionamento delle piantine avviene per autoriproduzione in azienda. Un altro fattore che conferisce particolarità al prodotto è il confezionamento: la piantina secca viene intrecciata in un modo particolare a formare il cosiddetto “forcone”

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Cipolla lucchese PAT Toscana

Si tratta di una cultivar tipica di questa zona, la sola ad essere coltivata ancora con sistemi tradizionali. Le principali caratteristiche sono la particolarità della forma e del gusto. Tradizionale è la confezione delle cipolle secche, intrecciate tra loro per la conservazione e la vendita.

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Sentiero Italia CAI Abruzzo P14 Campotosto – Amatrice

Campotosto – Amatrice Dalla piazzetta centrale di Campotosto si affronta la stradina in salita direzione nord, (v.Castello) che passando attraverso la parte alta del paese vi porterà con il sentiero 359 sul M.Te Cardito dove potrete ammirare un meraviglioso panorama a 360° vicino ad un piccolo rifugio. Alla fine di maggio questi luoghi diventano gli scenari di una spettacolare fioritura delle ginestre e il paesaggio si riempie di giallo.Si scende poi in direzione nord ovest verso il fosso Cerruglia che costeggiato ci porterà fino alla  strada SR577 dove come riferimento avremo una casa Cantoniera con un fontanile . le indicazioni poi vi porteranno a percorrere un tratto di risalita per il sentiero 362a sul colle in zona Fontusci. Da qui si incrocia il 362 e di nuovo incontrerete la strada SR577 che si dovrà attraversare e percorre per qualche decina di metri fino all’inizio del tornante. Da qui un cartello vi indicherà il sentiero 362 che scendendo per faggete e radure in zona Serrerota e Serreripa (da qui 363) vi condurrà ad Amatrice passando per Villa San Cirpiano. Un strada interna vi farà attraversare l’area del gusto e della tradizione con la presenza di 7 ristoranti e poi il viale centrale vi condurrà fino alla Casa della Montagna.

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Sentiero Italia CAI Abruzzo P17N Ceppo – San Martino

Ceppo – San Martino Con questa tappa di lunghezza media e dislivello esclusivamente in discesa si abbandona l’Abruzzo lungo in panoramico crinale. Da Ceppo si segue lo spartiacque in direzione nord passando dal Monte Ceraso e continuando fino al Monte la Morra. Dopo aver disegnato un’ampia “s” si abbandona il costone principale scendendo poi lungo il versante esposto a nord ovest fino all’abitato di Moricce. Qui si scende per un breve tratto attraversando il torrente Castellano dove passa il confine tra Marche e Abruzzo e si prosegue fino a San Martino.

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Sentiero Italia CAI Abruzzo P16N Padula – Ceppo

Padula – Ceppo Tappa intermedia per lunghezza e dislivello che si porta sul crinale che fa da spartiacque tra i torrenti che divallano verso Teramo e quelli che scorrono verso l’Ascolano. Da Padula si imbocca la valle che in direzione nord ovest sale verso il Pizzo di Moscio prima di svoltare decisamente in direzione est fino a raggiungere il Rifugio Lago dell’Orso intorno a 1800 metri di quota. Lungo il percorso denominato Sentiero del Ceppo si scende al valico dove passa la Strada Provinciale del Bosco Martese.

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Cipolla di Treschietto PAT Toscana

Il prodotto deve la sua tradizionalità sia alla particolarità della cultivar che si adatta perfettamente al clima montano della Lunigiana, sia alla tecnica di produzione rimasta invariata nel tempo. L’approvvigionamento delle piantine avviene per autoriproduzione in semenzaio, mantenendo così il patrimonio genetico autoctono. Non vengono generalmente utilizzate sostanze chimiche per la difesa o per la fertilizzazione; la concimazione viene eseguita con letame della zona.Il confezionamento è un altro fattore che rende il prodotto particolare, in quanto le cipolle vengono intrecciate insieme formando delle “reste”.Il sapore dolciastro che la caratterizza permette di consumarla cruda, in pinzimonio (con olio e sale), oppure come ingrediente di dolci fra i quali la barbotla e la torta di cipolle cotta al forno. Si abbina molto bene con i vini rossi locali.

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Cipolla di Terceretoli PAT Toscana

Il prodotto deve la sua tradizionalità e qualità sia alla particolarità della cultivar, sia alla tecnica di produzione che prevede l’uso di foglie di felce per la copertura del suolo dopo la letamazione. L’approvvigionamento delle sementi avviene per autoriproduzione; questo permette di mantenere il patrimonio genetico della specie autoctona. Il clima e il terreno conferiscono a questa cipolla un gusto particolarmente dolce. È adatta al consumo fresco sia per il sapore particolare, sia perché si conserva meno a lungo.

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Cipolla di Ripola PAT Toscana

La tradizionalità della cipolla di Ripola è dovuta alla particolarità della cultivar, influenzata dalle condizioni pedoclimatiche: il terreno e soprattutto l’altitudine delle zone di coltivazione conferiscono un sapore meno pungente e più dolciastro alla cipolla che, se coltivata a quote basse, assume un gusto più amarognolo. Si consuma fresca in insalata e si presta ad essere utilizzata per fare dolci.

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