Pomodoro ciliegino toscano PAT Toscana

Pomodorino tondo, piccolo con buccia fine “da serbo”. La pianta, ad accrescimento indeterminato, viene trapiantata in giugno e produce frutti tondi e piccoli con buccia più fine del pomodoro da inverno da appendere (pendolino).Richiede normali trattamenti a base di rame.Il frutto si conserva appeso in locali arieggiati per l’inverno, ma ha minore durata del pendolino.

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Pomodoro canestrino di Lucca PAT Toscana

Il successo del canestrino è dovuto alla sua versatilità dato che può essere usato in insalata, fresco su piatti di pasta, per conserve o sughi pronti, e data la scarsa presenza di acqua e la forza della polpa si presta ad essere anche congelato. Non era diffuso prima della guerra. Ha sostituito il pomodoro detto Molgogle francese, che aveva la caratteristica di essere estremamente resistente al freddo ( la produzione arrivava fino a natale salvo forti gelate). Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutela e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04).

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Pomodoro Borsa di Montone PAT Toscana

Questo pomodoro in Vallata viene chiamato “Borsa di Montone” ed è stato coltivato fin dagli anni ’50. Le prime piantine vennero coltivate nel dopoguerra, da semi provenienti dalla Francia. Negli anni quaranta e cinquanta alcuni abitanti della Valbisenzio emigrarono in Corsica per l’attività di taglio della legna, e si ipotizza che la varietà possa essere arrivata grazie a questo fenomeno. La varietà si diffuse rapidamente grazie alle ottime caratteristiche organolettiche dei frutti, molto apprezzate dagli abitanti della zona e nel 1984, attraverso l’agraria locale il pomodoro si diffuse ancor di più. Venivano vendute migliaia di piantine e durante la stagione produttiva anche i pomodori maturi. Con l’arrivo degli ibridi commerciali a metà degli anni ’90 la varietà è stata progressivamente abbandonata, fino quasi a scomparire.

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Riserva Naturale Biogenetica Gariglione Pisarello – Calabria

La Foresta ricade nella zona del Fagetum ed è proprio il Faggio la specie più diffusa in consociazione con l’Abete bianco, la mescolanza è sia a singoli pedali che a gruppi.  Evidente è l’alternanza dei cicli di produzione tra le due specie, infatti nelle zone ricoperte dove ci sono abeti adulti è il Faggio che trova condizioni ideali per rinnovarsi. L’alternanza fra le due specie sarebbe dovuta alle diverse caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche degli orizzonti più superficiali dei suoli ricoperti da Faggio e da Abete bianco. Tuttavia non è da trascurare la pressione antropica e in particolare le intense utilizzazioni dei tempi passati.

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Sentiero Italia CAI Campania S06 Sicignano degli Alburni – Contursi Terme

Sicignano degli Alburni – Contursi Terme Con questa tappa ci si sposta dal Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni in direzione del Parco Regionale dei Monti Picentini. I primi chilometri si percorrono in discesa nell’area periurbana di Sicignano prima di imboccare una serie di strade secondarie che attraversano campagne inframmezzate da boschi. Oltrepassato il torrente Vonghia si prosegue su una strada interpoderale che conduce fino all’abitato di Contursi Terme, dove, attraverso le viuzze del suo centro storico, si raggiunge la centralissima p.zza Garibaldi. Contursi Terme si presenta in tutta la sua vivacità e rappresenta per i cultori del patrimonio storico-archeologico, architettonico, artistico e religioso, una meta dove possono trovarvi monumenti e opere circondate da un fascino ignoto, che trasforma la visita in un’accattivante scoperta.

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Sentiero Italia CAI Campania S05 Casone Aresta – Sicignano degli Alburni

Casone Aresta – Sicignano degli Alburni Una tappa di distanza e dislivello modesto che conduce il Sentiero Italia Cai tra le cime dei Monti Alburni, in particolare sulla sommità della loro elevazione maggiore: il Monte Panormo a 1724 metri di quota. Si tratta di un percorso molto caratteristico attraverso cime calcaree e doline carsiche che hanno fornito alla zona il soprannome di “Dolomiti campane”. Si passa anche nei pressi di alcuni inghiottitoi tra cui la Grotta di Zi Carluccio, dopo la quale il sentiero volge in marcata discesa fino all’abitato di Sicignano degli Alburni dove si può pernottare in un centro ricco di storia già dai tempi dei Sabini.

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Pomodorino da inverno da appendere PAT Toscana

La pianta produce grappoli con 6-8 pomodorini piccoli, lisci, leggermente allungati ed appuntiti. Sono pomodori “da serbo”, vengono conservati appesi in locali arieggiati fino a Natale, a volte fino a febbraio. Hanno una buccia piuttosto spessa di colore arancione, l’interno è carnoso, il sapore dolce. La pianta è ad accrescimento indeterminato e si trapianta agli inizi di giugno. Il pomodorino da inverno viene coltivato prevalentemente in collina e predilige i terreni argillosi; le concimazioni organo-minerali sono leggere, gli interventi irrigui di cui necessita sono esigui. Cultivar di buona produzione, richiede diversi trattamenti con prodotti a base di rame ed è suscettibile alla spaccatura dei frutti.

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Pisello mugellano PAT Toscana

Si dice che tali piselli, chiamati “nostrali”, sono veramente diversi dagli altri ed assai apprezzati dai consumatori perché molto dolci e saporiti. Essendo una varietà a rischio di erosione genetica, il pisello mugellano è stato iscritto nel repertorio regionale delle risorse genetiche autoctone. Un campione del seme è conservato presso la Banca Regionale del Germoplasma (B.R.G.) di Lucca. Al fine di mantenere e valorizzare il patrimonio del germoplasma vegetale locale, nel rispetto del quadro normativo regionale vigente, è in corso la conservazione anche “in situ” ad opera dei Coltivatori Custodi iscritti nell’apposito elenco regionale.

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Sentiero Italia CAI Campania S04 Piaggine – Casone Aresta

Piaggine – Casone Aresta Tappa di media lunghezza e discreto dislivello che arriva a lambire i 1500 metri di quota costeggiando a ovest il Vallo di Diano. Da Piaggine una lunga salita a tratti molto ripida porta in direzione del Monte Motola prima di infilarsi in un vallone da cui si raggiunge la sella che lo separa dal Monte Vivo. Si scende dal versante settentrionale fino a circa 1000 metri di quota prima di riprendere la salita verso il Cocuzzo delle Puglie. Senza raggiungerne la sommità si scende poi al Passo della Sentinella. Dal Passo della Sentinella che collega il Vallo di Diano con la valle del Calore Lucano, si aggira la cima dello Scarrone dei Corvi e si sale in direzione del monte Timpone. Aggirando le cime, si passa sotto il cippo che commemora l’incidente occorso all’eliambulanza dell’Asl Sa3del 1997 e si scende al Casone d’Aresta dove è situato un osservatorio astronomico amatoriale nel sito in cui un tempo sorgeva un ricovero per pastori.

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Pisello a tutta frasca aretino PAT Toscana

È un legume piccolo, liscio e di colore verde chiaro. Pianta ad accrescimento indeterminato; la sua coltura richiede terreni sabbiosi e leggermente concimati. Si semina in solchi nei periodi di settembre-ottobre oppure marzo. Le semine autunnali, rispetto a quelle primaverili, danno maggiore garanzia di sopravvivenza al gelo. La rincalzatura va effettuata prima che spuntino le frasche. Le piante crescono altissime e ricadono dalla frasca. I legumi, piccoli ma molto teneri e di sapore dolce (più di quello nano), maturano da maggio a giugno. Non richiedono trattamenti.

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