Frutti del sottobosco delle Montagne Pistoiesi PAT Toscana

I mirtilli, le more, i lamponi e le fragole sono prodotti spontanei della Montagna Pistoiese. Hanno un sapore molto zuccherino e un aroma intenso, vanigliato. Sono teneri e particolarmente succosi, si utilizzano per la preparazione di marmellate, gelatine e per guarnire dolci alla crema

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Fico verdino PAT Toscana

Fico verde piccolo, dalla polpa di colore rosso intenso. Il frutto è molto saporito e dolce, un po’ frizzante se non troppo maturo, è spiccatamente dolce e di sapore caratteristico quando inizia ad appassire. È ottimo per il consumo fresco, accompagna bene i salumi ed i formaggi. Nella zona di Carmignano rientra nella base per i fichi essiccati. È un albero vigoroso, il fogliame è di colore verde scuro. Non necessita di terreni fertili, non viene concimato né irrigato. Il frutto matura a fine settembre-ottobre

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Villa Visconti Mainer a Cassinetta di Lugagnano (MI)

Superato il ponte sul Naviglio, la villa occupa il lato orientale del canale ed appare nella sua maestosità, colorata di giallo della Milano settecentesca e neoclassica. È infatti un palazzo di città, serrato e chiuso, che nasconde un interno inaspettato. L’origine della villa è sicuramente antica. I terreni erano già di proprietà dei Visconti nel 1392, anno in cui viene scavata la roggia che inizia proprio dinanzi alla villa. L’edificio come oggi si presenta ha una pianta ad H, distribuito su tre piani, con l’asse principale orientato a NO-SE, lungo il Naviglio, a cui il palazzo volge il fianco e non il fronte. Il complesso, apparentemente unitario, è frutto di una serie di modifiche che hanno interessato la costruzione nel corso dei secoli.

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Riserva Naturale Antropologica i Pisconi – Basilicata

L’area faceva parte del complesso forestale demaniale di Lagopesole, interamente gestito dall’Azienda di Stato per le Foreste Demaniali fino agli anni ’70. La Riserva si estende su un territorio collinare compreso tra i 700 metri e i 1000 metri circa. I terreni della Riserva sono arenarie molto cementate e, come le altre formazioni dell’area centrale della Regione, costituiscono i depositi del bacino silenzino ubicato ad Ovest della piattaforma campano-lucana. In località “Tuppo dei Sassi” sorgono i resti di una grotta, usata probabilmente in epoca preistorica, dove su una parete di roccia verticale vi sono i resti di pitture rupestri in ocra rossa che rappresentano la cattura di animali (cervidi e capridi) risalenti al Paleomesolitico (da 7.000 a 10.000 anni a.C.).

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z12 Orosei – Dorgali

Orosei – Dorgali Tappa caratterizzata da un prima parte che collega il centro abitato di Orosei con la marina percorrendo l’argine destro, recentemente sistemato, del fiume Cedrino, seguita da una seconda parte sempre pianeggiante in direzione sud, che attraversa tutto l’arenile, tra lo stesso e lo stagno, fino alla spiaggetta di Osala, limite amministrativo di Orosei. Da qui si raggiunge la spiaggia successiva di Cartoe contornando il promontorio di Punta Nera praticamente sugli scogli, in alcun punti rasentando l’acqua che talvolta potrebbe condizionare il passaggio. Un’alternativa consiste nel superare il promontorio scollinando con un percorso facilmente intuibile ma che insiste per buona parte in una proprietà privata. Dal limite sud della spiaggia di Cartoe inizia la terza parte del percorso, quella più impegnativa, che richiede il superamento dei due rilievi segnati sulle carte come Monte Irveri 616 slm e Monte Bardia 880 slm separati da un valico con strada cementata che conduce al centro di Cala Gonone. Da Monte Bardia, che domina l’abitato di Dorgali, si scende rapidamente, sul filo di cresta, fino alla sella di Buca Entu e da qui, con una suggestiva e antica mulattiera (Scala Omines) si raggiunge un vialetto lastricato che arriva fino al paese di Dorgali. Da segnalare la mancanza di sorgenti per approvvigionamento idrico, mancanza compensata da stupendi e continui panorami sul golfo di Orosei e dalla possibilità di apprezzare alcuni antichi insediamenti pastorali recentemente ristrutturati.

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Fico San Pietro PAT Toscana

I fichi della varietà San Pietro sono di grandi dimensioni, con polpa bianco violacea e si sbucciano facilmente. È considerata la migliore varietà tra quelle che producono fioroni a buccia nera. Nella zona di Carmignano i forniti sono utilizzati anche per la preparazione dei fichi essiccati. L’albero del fico San Pietro è molto vigoroso, ha foglie di colore verde chiaro e leggermente trilobate; predilige terreni ciottolosi-sabbiosi, con drenaggio e fertilità medi. Non necessita di concimazione, ma richiede frequenti irrigazioni. L’epoca di raccolta dei frutti è giugno-luglio.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B14 da Lucca a San Miniato

Lucca – San Miniato Tappa pianeggiante dove l’interesse maggiore è rappresentato dai numerosi edifici storici e religiosi che s’incontrano lungo il percorso: la cinta muraria e l’anfiteatro di Lucca, la Pieve di Capannori, la Badia di Pozzeveri, la chiesa di S. Jacopo e il centro storico di Altopascio. Da Altopascio il percorso ciclabile ricalca quello pedonale fino a Galleno, per poi discostarsene fino a San Miniato. A Ponte a Cappiano all’interno dell’antico ponte mediceo è stato ricavato un ostello. Da qui risaliamo verso l’interessante centro storico di Fucecchio. Superato l’Arno, ne percorriamo l’argine per un breve tratto verso San Miniato.

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