Mela Carla aretina PAT Toscana

La mela Carla, originaria dell’area fiorentina, era diffusa in collina o negli orti delle case padronali. Antica cultivar italiana già ricordata da Gallesio (1817) che ne attribuì l’origine al territorio di Finale Ligure, da cui i sinonimi di Mela di Finale o Finalina. La Carla è segnalata sul catalogo dello Stabilimento Botanico Italiano di Pistoia del 1927, e su quello del Vivaio Baldacci di Pistoia del 1933. Branzanti e Sansavini la citano fra le mele presenti in Toscana nel 1964. E’ descritta da Breviglieri (1954) nell’Enciclopedia Agraria Italiana; Baldini e Sansavini l’hanno inserita nella monografia delle principali cultivar di melo (1967). Sopravvive marginalmente con poche piante isolate in collina presso vecchi casolari.
Questa varietà è inserita nell’elenco per la tutale e la valorizzazione delle razze e varietà locali (L.R. n°64/04)

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z19 Terra Ona – Caserma forestale Montarbu

Terra Ona- Caserma Forestale Montarbu Tappa di media lunghezza che ripercorre inizialmente un breve tratto della tappa Z18 per poi proseguire in direzione S su sterrata che porta al cuile Gidinis e da questo in direzione S-E per arrivare alla strada ed al ponte che attraversa il rio Pirincanes. Strada che percorriamo per un breve tratto per poi deviare, dopo un paio di tornanti, in direzione E, successivamente a S, verso Perda Liana che raggiungiamo sul sentiero che inizia al parcheggio, dopo aver superato la SS 389. Il sentiero ben visibile lo percorriamo tenendo la dx nel successivo bivio (il percorso a sx si ricongiunge dopo aver fatto un giro molto più ampio). Il torrione di Perda Liana, monumento naturale e simbolo dell’Ogliastra è visibile a 360° in quanto situato sulla sommità di un rilievo. Nelle legende popolari divenne l’ingresso degli inferi. Lasciato il torrione alle nostre spalle continuiamo in direzione S, fatto un’ansa con direzione N riprendiamo verso S-O per andare a vedere la voragine Su Stampu, inghiottitoio profondo circa 50 metri (N39.89595° E9.39277°). Si prosegue, sempre in quota, costeggiando la valle del fiume Flumendosa per giungere alla sommità di Pizzu Margiani Pubusa (1325 slm) dove è presente una vedetta antincendio. Da questa vetta inizia la discesa verso il posto tappa di Montarbu (874 slm) percorrendo in direzione S un bel sentiero immerso nel bosco (in questo bivio N39.88223° E9.38695° prendere verso dx) con diverse sorgenti che si trovano lungo il sentiero costeggiando un torrente con numerose cascatelle presenti nel periodo primaverile. Tappa molto panoramica, in particolare nella parte successiva al torrione, ma abbastanza impegnativa.

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Mela Binotto PAT Toscana

La mela binotto si raccoglie da piante spontanee della zona; è piccola e tonda, il colore della buccia è rosso intenso. Il sapore e il profumo ricordano quelli della rosa; la pasta è morbida e di colore giallo-rosa. La mela binotto si raccoglie da piante che crescono spontanee nei prati montani; per questo non si esegue generalmente alcun intervento colturale, provvedendo soltanto allo sfalcio dell’erba al momento della raccolta.

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Riserva Naturale Biogenetica Metaponto – Basilicata

La Riserva si estende per circa 240 ettari lungo la costa Jonica lucana, tra le foci dei fiumi Bradano e Basento, nel comune di Bernalda, in provincia di Matera, e comprende al suo interno una raccolta di ambienti particolari. Sono presenti le aree umide che si spingono fino alla costa, le zone dove domina incontrastata e rigogliosa la macchia mediterranea e la pineta litoranea, di pino d’Aleppo. Tale patrimonio ambientale, risultato del rimboschimento di una difficile zona retrodunale litoranea, svolge oggi un insieme di insostituibili funzioni ecologiche e protettive, per le quali nel 1972 è stata sottoposta a tutela come Riserva Forestale, con il fine di preservare la fascia boscata litoranea, conservare la biodiversità e valorizzare gli ecosistemi presenti, assicurando condizioni di equilibrio nel complesso sistema duna-retroduna-entroterra. L’elevata presenza turistica circostante la Riserva e il rilevante rischio di incendi costituiscono alcuni dei fattori di rischio dell’area protetta, la cui tutela richiede la consapevolezza che la Riserva è una risorsa preziosa nell’intero comprensorio metapontino.

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Riserva Naturale Biogenetica Stornara e Marinella – Basilicata

L’habitat della pineta si presenta a bassa fragilità, come anche la duna a ginepri. Le steppe salate di Salinella e i fiumi ionici sono invece habitat ad elevata fragilità. Il pericolo più grosso delle pinete è da ravvisare negli incendi boschivi. La captazione a scopo irriguo è da considerarsi uno dei problemi più grossi per quanto riguarda i fiumi. La stabilità delle dune è minacciata dall’arretramento della linea di costa determinata dal minore apporto a mare di torbide da parte dei fiumi della Basilicata oggetto di captazione.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B16 da San Gimignano a Siena

San Gimignano – Siena Usciti da S. Gimignano, dopo un tratto in saliscendi, arriviamo a Poggibonsi. Da qui inizia la salita che ci porta a Colle di Val d’Elsa, Gracciano d’Elsa e a Strove, con la sua bella Pieve romanica. Transitiamo dallo splendido complesso di Abbadia a Isola prima di raggiungere Monteriggioni, con la sua inconfondibile corona di torri. Lasciatoci alle spalle il centro storico di Monteriggioni, percorriamo le strade bianche della montagnola senese verso Cerbaia, antico borgo medievale oggi in stato di abbandono. Poco prima di arrivare a Cerbaia scendiamo verso la vicina Cassia che percorriamo fino a Siena.

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Mascina di Montepulciano PAT Toscana

La Mascina di Montepulciano è una susina di forma ellissoidale e di piccola pezzatura, il cui peso varia da 25 g a 30 g, con buccia a maturazione di colore violaceo e ricoperta da uno spesso strato di pruina. La polpa è gialla e al tatto si presenta poco consistente e con buon contenuto zuccherino e per questo motivo è molto dolce. Matura da metà luglio ad inizio agosto, con variazioni dovute all’andamento stagionale. Il frutto fresco presenta un buon contenuto di zuccheri (oltre il 10%), di vitamine, in particolare le vitamine del gruppo A e del gruppo B, e di oligoelementi come il potassio (100 mg per 100 g). Il frutto viene utilizzato, oltre che per il consumo fresco, anche per la produzione di marmellate senza aggiunta di zuccheri, grazie all’alto contenuto degli stessi presenti nel frutto.

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Marroni della Toscana PAT

Marrone: frutto medio-grosso (in media da 70 a 90 frutti per kg) di forma ovale, ellittica o ovale allargata, buccia color marrone avana con striature più scure e rilevate, episperma poco aderente e penetrante, ilo rettangolare ellittico con contorno regolare, seme color crema di sapore dolce e delicato. Si produce a partire dai primi giorni di ottobre.Cecio: frutto medio grosso, con forma globosa, buccia bruno rossastro lucente con striature più scure, ilo piccolo color chiaro e contorno irregolare, episperma poco aderente e asportabile, seme crema chiaro, dolce. Il frutto si raccoglie a partire dall’ultima decade di settembre.

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Marmellate e confetture della Toscana PAT

Le confetture sono quei prodotti preparati con uno o più tipi di frutta (ad eccezione degli agrumi), ottenuti impiegando almeno il 35% di polpa di frutta; per la confetture extra il minimo di polpa di frutta è rappresentato dal 45%. Il termine “marmellate” invece si riferisce a conserve di agrumi preparate esclusivamente con purea, polpa e succo. Nell’uso comune i due termini sono equivalenti e vengono utilizzati come sinonimi.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z18 Separadorgiu – Terra Ona

Separadorgiu – Terra Ona Tappa di media lunghezza che ripercorre inizialmente un breve tratto della tappa Z17 per poi proseguire, in direzione S, dopo aver lasciato la sterrata. Si cammina in un sentiero recentemente realizzato dall’Agenzia Regionale Forestas che ci porta al parcheggio di Bruncu Spina (il sogno della Sardegna di poter avere impianti sciistici) Si prosegue in direzione S-E e dopo aver costeggiato Punta Paulinu seguendo la curva di livello a circa 1680 slm, arriviamo ad una confluenza di sentieri in prossimità di Arcu Gennargentu (1650 slm). Continuiamo in cresta, attraversiamo Punta La Marmora ed arrivati a N39.98703° E9.32408° si prende il sentiero alla nostra dx in direzione S-O che ci porta in discesa verso Arcu Sa Turzi (1604 slm) per poi proseguire in direzione S dopo un breve tornante verso E. Costeggiando un corso di un rio, a quote variabili fra 1440 me 1300 raggiungiamo su sterrata il cuile Strumpu a circa 1100 slm, dopo aver visitato precedentemente il villaggio Nuragico Sa Idda ‘e Ruinas. Continuiamo sulla sterrata per giungere nei pressi del cuile Prediargiu che lasceremo alla nostra sx per prendere un sentiero, per circa 3 km, attualmente segnalato con omini di pietra che ci porta ad una successiva sterrata in direzione N del posto tappa di Terra Ona. Tappa molto panoramica ma abbastanza impegnativa con difficoltà di approvvigionamento idrico. Attenzione in caso di nebbia.

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