Farina di castagne d’Antona PAT Toscana

La tradizionalità del prodotto è legata alle caratteristiche organolettiche delle castagne determinate dalle cultivar locali, alla tecnica di essiccazione nei caratteristici seccatoi e alla molitura con impiego di macine in pietra. Un proverbio dice “Castagna minuta il caniccio l’aiuta”, cioè le castagne piccole si seccano più facilmente e sono ottime per la farina, mentre quelle grosse seccano in maniera meno omogenea e sono più adatte al consumo fresco. La resa delle castagne fresche in secche sbucciate è circa il 33% e non ci sono altre perdite perché il passaggio successivo da castagna secca a farina non determina calo.

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Le emissioni dei principali inquinanti atmosferici

Le emissioni dei principali inquinanti atmosferici monitorate ai sensi della normativa UE hanno continuato a diminuire nella maggior parte degli Stati membri dell’UE, mantenendo una tendenza dal 2005. Tuttavia, l’area più problematica rimane la riduzione delle emissioni di ammoniaca, emesse principalmente dal settore agricolo. Viene pubblicata oggi l’ultima analisi annuale dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) sui dati sull’inquinamento atmosferico forniti dagli Stati membri dell’UE.

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Una gita in bicicletta? Via Francigena B12 Da Aulla a Massa

Aulla – Massa Dopo un breve tratto di SS 63 seguiamo la SP 57  in una lunga e impegnativa salita. Subito dopo Ponzanello proseguiamo sulla SP 9 fino alla bella cittadina di Sarzana. La seconda parte del percorso è pianeggiante; la principale attrattiva è l’area archeologica di Luni, antico porto romano dove i pellegrini francigeni s’imbarcavano verso Santiago. Da Luni si prosegue attraversando Avenza e, dopo una salita, si scende a Massa.

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Villa “La Montesca” Città di Castello (PG)

È proprio a Villa “La Montesca” che nel 1901 nacque la scuola elementare gratuita per i figli dei contadini, luogo in cui dunque non a caso mosse i primi passi l’esperienza educativa di Maria Montessori chiamata ad amministrare la realtà pedagogica da Alice Franchetti Hallgarten, statunitense moglie del senatore Leopoldo Franchetti, donna colta dotata di illuminato spirito filantropico. La Montesca, in origine aristocratica residenza estiva che i baroni Leopoldo e Giulio Franchetti fecero erigere dal nulla nel mezzo delversante digradante del monte Arnato, su progetto dell’architetto fiorentino Giuseppe Boccini, nella seconda metà dell’Ottocento (in contemporanea alla “Villalago” di Piediluco), domina da una posizione straordinariamente panoramica il corso superiore del Tevere e la vicina Città di Castello.

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Sentiero Italia CAI Sardegna Z09 Giuanne Stuppa – Vecchia Cantoniera di Sant’Anna

Caserma Forestale “Gianni Stuppa” – Vecchia Cantoniera di Sant’Anna Tappa piuttosto lunga che attraversa il Parco di Tepilora, inizialmente su comoda sterrata, fino alle pendici del monte Tepilora da dove prosegue su sentieri e antiche mulattiere fino a guadare il rio Mannu. Si comincia a salire decisamente, anche con qualche tratto di strada bitumata, fino alla parte più alta del percorso con orientamento est – nordest con ampie visuali sulla baronia di Posada, il lago Maccheronis e il mare sullo sfondo. Si prosegue alternando, dopo una breve bretella di strada provinciale, sentieri recentemente ripristinati e tratte di pista forestale fino all’arrivo a S. Anna di Lodè, con quote variabili tra i 400 e i 625 slm. Da evidenziare la godibilità di ampi panorami e la presenza frequente di acque sorgive che risparmiano agli escursionisti pesanti approvvigionamenti.

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Riserva Naturale Antropologica Agromonte Spacciaboschi – Basilicata

È una Riserva Naturale Antropologica, compresa nel territorio comunale di Filiano, istituita con lo scopo di salvaguardare un sito di notevole interesse storico ed archeologico. La collina custodisce le rovine di un esteso insediamento normanno (Acermontis), visibile a terra nell’impianto urbano generale entro cui spiccano le strutture della chiesa e del palazzetto signorile e alcuni apprestamenti produttivi (vasche, silos). Il complesso boscato incluso appartiene alla foresta demaniale di Lagopesole e domina, verso levante, la Valle di Vitalba, attraversata dal tracciato tardoimperiale della via Herculia, unente l’Hirpinia al cuore della Lucania e distintamente visibile dai resti dell’edificio di culto.

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Farina di castagne di Prato PAT Toscana

La tradizionalità del prodotto è legata alle caratteristiche organolettiche delle castagne determinate dalle cultivar locali, alla tecnica di essiccazione nei caratteristici seccatoi e alla molitura con impiego di macine in pietra. Un proverbio dice “Castagna minuta il caniccio l’aiuta”, cioè le castagne piccole si seccano più facilmente e sono ottime per la farina, mentre quelle grosse seccano in maniera meno omogenea e sono più adatte al consumo fresco. La resa delle castagne fresche in secche sbucciate è circa il 33% e non ci sono altre perdite perché il passaggio successivo da castagna secca a farina non determina calo.

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Farina di castagne dell’Amiata PAT Toscana

La farina di castagne dell’Amiata ha colore marrone scuro, sapore dolce e intenso e profumo di castagne tostate. Viene macinata molto finemente, ma mantiene una consistenza dura. Generalmente viene confezionata in sacchetti trasparenti. Una volta raccolte e scelte, le castagne vengono portate al seccatoio, stese su un graticcio di legno posto al piano superiore (a circa 2 m da terra) e seccate con il fumo e il calore del fuoco allestito al piano terra.

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