Varco della Foce – Corpo di Cava Una tappa breve e di dislivello ridotto che aggira la conca di Cava de’ Tirreni. Da Varco della Foce si scende lungo il crinale verso il mare dapprima su strada carrozzabile, poi su sentiero in direzione del Monte San Liberatore. Da qui si scende nel fondo della valle formata dal torrente Bonea nel tratto che separa Cava de’ Tirreni con Vietri sul Mare. Con una salita verso ovest si raggiunge l’abitato di Corpo di Cava.
View More Sentiero Italia CAI Campania Variante dei Monti Lattari S15S Varco della Foce – Corpo di CavaMese: Ottobre 2023
Palazzo e Parco di Fontainebleau – Francia
Utilizzato dai re di Francia a partire dal XII secolo, il casino di caccia di Fontainebleau, situato nel cuore della vasta foresta dell’Ile-de-France nella regione della Seine-et-Marne, fu trasformato, ampliato e abbellito nel XVI secolo dal re Francesco I , che volle farne una “nuova Roma”. Circondato da un immenso parco, il palazzo, alla cui realizzazione hanno contribuito notevoli artisti italiani, unisce la tradizione artistica rinascimentale e quella francese. La necessità di ampliare e decorare questo immenso palazzo creò le condizioni per la sopravvivenza di un vero e proprio centro artistico.
View More Palazzo e Parco di Fontainebleau – FranciaFocaccia seravezzina PAT Toscana
La focaccia seravezzina ha tipica forma rotonda di 30 cm di diametro, colore giallo-marrone, dorato e consistenza morbida e friabile; viene confezionata in sacchetti di carta. Per la preparazione della focaccia si impastano due tipi di farine (tipo “0” e farina di mais macinata a pietra) con acqua, sale, lievito naturale, olio d’oliva e un trito di basilico, rosmarino, lardo e aglio. Il tutto viene lasciato riposare per 30 minuti, quindi viene formata la focaccia e lasciata lievitare nuovamente per altri 30 minuti. Infine, deve cuocere in forno ben caldo per circa mezz’ora.
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La focaccia leva ha tipica forma rotonda, con diametro di circa 20 cm. e con uno spessore di almeno 1 cm. Ha colore giallo-marrone con evidenti maculature causate dalla cottura nei testi di ferro (detti “cotte”). SI accompagnano con fagioli giallorini all’uccelletto e salsiccia. Sono ottime farcite (lo spessore consente il taglio a metà) con pancetta arrotolata, biroldo, lardo e formaggi semifreschi di vacca e pecora. E’ importante consumarle ben calde.
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La focaccia salata di Pasqua di Pitigliano è una pagnotta di consistenza morbida, dal colore dorato tendente al bruno. La superficie superiore è lucida (caratteristica tipica della doratura) e presenta un disegno a quadri che viene realizzato prima della cottura esercitando sulla pasta una lieve pressione con un coltello o un manico di forchetta. Esternamente viene guarnita con foglie di olivo.
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Una delle più celebri redazioni è quella di Genova, già in collezione Brignole dal Seicento, al 1717 catalogata di mano del Reni, poi donata da Maria Brignole Sale, duchessa di Galliera nonché ultima esponente del casato, ai musei di Genova nel 1889. Per lungo tempo questa redazione fu ritenuta essere il prototipo delle altre, tuttavia venne riconsiderata replica autografa di quella romana successivamente ai lavori di restauro che furono avviati su quest’ultima. Dagli stessi emerse infatti non solo la qualità eccelsa del dipinto in questione, ma anche il sigillo posto sul retro della tela capitolina riprendente lo stemma del Monte, il che certificava il pregio della collezione entro cui si trovava l’opera; questi fattori fecero rivalutare la versione romana e propendere la critica sull’idea che era quest’ultima la versione originale del dipinto.
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È una focaccia di forma rotonda (diametro di circa 15 cm), bassa e schiacciata, di colore brunito e dal peso di circa 400 grammi; le nocciole, le mandorle, l’uvetta, le noci, sono gli ingredienti base che si uniscono ad una pasta zuccherata, lievitata naturalmente per circa 9 ore. È prodotta senza conservanti, a lievitazione naturale, si conserva fino a 30-35 giorni. Viene generalmente confezionata in sacchetti trasparenti, incartata in un foglio di carta e poi legata con lo spago.
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La focaccia con i friccioli è una schiacciata salata dal colore marrone per la presenza dei friccioli, pezzettini di pancetta di maiale che vengono uniti all’impasto e che non si struggono col calore. È molto saporita e friabile. Si produce da novembre a gennaio.
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La Riserva comprende un’ampia pineta a Pinus nigra subsp. calabrica, inquadrata nell’associazione Hypochoerido-Pinetum calabricae del Doronico-Fagion. Si tratta di comunità legate all’abbondanza di substrati granitici e suoli acidi e sabbiosi, ricchi di scheletro, sui quali il pino, specie abbastanza frugale e xerofitica, è avvantaggiato rispetto al faggio. Il corteggio floristico della pineta è caratterizzato da Hypochoeris laevigata, Teucrium siculum, Lathyrus gliciphyllos, Pteridium aquilinum, più raramente si rinvengono le endemiche Buglossoides calabra e Limodorum brulloi. Il pino, di età compresa fra i 50 e i 100 anni, è associato al Cerro e negli avvallamenti umidi sono presenti fitocenosi a Faggio e Ontano nero.
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La focaccia bastarda viene chiamata così perché la pasta, durante la cottura, fuoriesce dal contenitore assumendo una particolare forma a fungo. Il prodotto fa parte della tradizione contadina.
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