Zucca da semi toscana PAT Toscana

Questa zucca viene utilizzata quando è matura come alimento per i maiali, ma la pianta è un’ottima produttrice di fiori per le fritture. Si semina da metà aprile a metà maggio, mettendo uno o due semi in ogni buca, dopo buona concimatura con letame maturo. Le file devono essere distanti almeno un metro. Dopo circa 10 giorni fuoriesce la piantina che sviluppa un tralcio molto lungo, fino a 7-8 m. Produce molti fiori e almeno 10-15 zucche per pianta.Per la riproduzione vengono utilizzate le zucche più belle i cui semi vengono fatti seccare all’aria e conservati in luoghi asciutti e riparati.

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Zafferano purissimo di Maremma PAT Toscana

Lo zafferano è una spezia che si ricava dagli stimmi, filamenti finissimi di colore dal rosso porpora al roso aranciato, del fiore del Crocus sativus L., tuberosa appartenente alla famiglia delle Iridacee. I bulbo-tuberi di crocus sativus vengono messi a dimora dopo la metà del mese di Agosto, esclusivamente a mano, in solchi profondi 15 cm in terreni non argillosi, lavorati e concimati in primavera con stallatico preferibilmente di origine ovina, comunque di natura organica. I bulbi vengono poi ricoperti con la zappa. Dopo 40-50 giorni nasce la piantina e dopo 10-15 giorni inizia la fioritura. I fiori, di un bel colore azzurro violetto, vengono raccolti manualmente la mattina presto o la sera prima che il sole, con il calore, li faccia schiudere completamente. La fioritura si protrae per 12-18 giorni (ogni bulbo tubero produce più di un fiore). Dai fiori raccolti giornalmente vengono raccolti tre filamenti rossi, gli stimmi, che vengono essiccati su braci o su forni elettrici ventilati e poi confezionati in bustine per alimenti da 0,10 gr. o in contenitori di vetro con chiusura a baionetta da 0,20 gr. e da 1 gr.

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Zafferano delle colline fiorentine PAT Toscana

Numerosi richiami storici attestano la presenza produttiva, la commercializzazione e l’alto riconoscimento dello zafferano delle Colline fiorentine che veniva denominato e apprezzato a livello internazionale come “zima di Firenze”. Lo stesso veniva utilizzato anche come valore di scambio di merci ed utilizzato come spezia per la preparazione di piatti e pietanze prelibate. Nel Medioevo a Firenze affluivano commercanti di tutta Europa per acquistare lo zafferano del contado fiorentino ed ai tempi del Da Uzzano (1440) lo zafferano transitante per Firenze era soggetto ad un dazio di transito di otto fiorini per soma, per differenziarlo dallo zafferano prodotto in loco. È noto, da precisi riferimenti storici, che Firenze era un centro di produzione dello zafferano e da alcuni brani frammentari di Baumgartner sembra che i dintorni della città fossero le migliori zone di produzione. Da diversi anni alcuni agricoltori hanno ripreso questa coltivazione nella zona con successo pari ai riconoscimenti ottenuti nel basso ed alto Medioevo

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Zafferano aretino PAT Toscana

Si narra che lo zafferano venisse coltivato, nelle case più “danarose”, già agli inizi del secolo, in vasi, allo stesso modo del basilico . La particolarità della coltivazione viene comunque annoverata al terreno affermando che i terreni renosi, friabili e che facciano defluire l’acqua in modo tale da non compromettere i bulbi ne conferiscano una ottimale riuscita producendo fiori più grandi delle misure solite che si vanno a raccogliere nelle piantagioni abruzzesi .

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