Ciaramito di Castell’Azzara PAT Toscana

Il ciaramito è un dolce che si prepara con uova, farina, zucchero, lievito naturale, semi di anice e strutto. Ha una forma circolare, a ciambella bucata, con un diametro che va dai 10 cm in su. Il sapore dolce intenso è dato dall’anice. L’impasto per la preparazione del ciaramito viene preparato a mano, in una zuppiera con l’aiuto di un mestolo di legno. Sono amalgamati anice, farina, uova sbattute, strutto preventivamente sciolto, lievito e zucchero. Quando l’impasto è pronto si dà forma alle ciambelle che vengono adagiate in teglioni già predisposti e unti con lo strutto, indorate ed infornate. La cottura avviene in forno a 180°C per mezz’ora.

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Mangia e bei PAT Toscana

I mangia e bei devono la loro tradizionalità al particolare sistema di lavorazione che prevede l’utilizzo di tavole di legno e di panni umidi di cotone durante la lievitazione, e la cottura in forno a legna. La loro particolarità è da attribuire anche alla combinazione degli ingredienti, che spiega anche il nome: le focaccine venivano farcite con sciroppo di menta o di cedro così che contemporaneamente si poteva “mangiare” e “bere”. La farina, le uova, l’olio e lo strutto sono tutti ingredienti di origine locale. Una volta si producevano, in occasione della Fiera di Prato, dall’8 all’11 di settembre, quando era tradizione acquistare dai “chiccai” questi dolcetti tondi, un “peccato di gola” che anche la gente più umile si concedeva nei giorni di festa. L’utilizzo di sciroppo di menta o di cedro per fare dolci è oggi scomparso, almeno nel pratese. I mangia e bei hanno una storia di almeno 150 anni.

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Villa Saraceno Lombardi

L’attribuzione ad Andrea Palladio, che pubblica la villa nel suo trattato, è certa, come pure è individuato il committente dell’opera, Biagio Saraceno, appartenente a una rilevante famiglia vicentina, che dal 1548 ricoprì importanti cariche pubbliche in città. Rimane incerta, invece, la cronologia dell’intervento, che comunque si colloca certamente tra il 1546 e il 1555, intervallo compreso tra due successive rilevazioni fiscali, nella prima delle quali risultano registrate solo le preesistenze quattrocentesche, mentre nella seconda compare la nuova costruzione. Gli studi attuali tendono a collocare la progettazione intorno al 1548, in concomitanza con l’affermazione sociale del committente, per via dell’analisi stilistica che legittima una classificazione del progetto nell’ambito della produzione palladiana degli anni quaranta del Cinquecento, contraddistinta dall’adozione di un linguaggio sobrio e da un’impostazione planimetrica semplificata.

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Cialde di Montecatini PAT Toscana

Le cialde di Montecatini sono nate negli anni venti grazie all’iniziativa di una famiglia di ebrei cecoslovacchi che pensarono di allestire un laboratorio di pasticceria in una città, Montecatini, che allora era frequentata esclusivamente da un turismo di élite. Oggi le cialde sono conosciute anche all’estero. Sono particolarmente apprezzate per la prima colazione dei bambini per il loro alto valore energetico e per essere prive di grassi.

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Sentiero Italia CAI Campania Variante dei Monti Lattari S13S Contrada – Mercato San Severino

Contrada – Mercato San Severino Questa è la prima tappa della cosiddetta variante dei Monti Lattari che dal percorso campano del Sentiero Italia si stacca in direzione della costa all’estremità della penisola sorrentina. Con una tappa di media lunghezza e dislivello si procede in direzione sud verso Salerno. Dall’abitato di Contrada si sale verso la cima del Monte Bufoni da cui si prosegue verso il Monte Salto. Attraversando appena sotto la punta della montagna, si scende fino all’abitato di Mercato San Severino.

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Ciaccino PAT Toscana

Il ciaccino è una pagnotta schiacciata di colore marrone scuro, dal sapore sia dolce, sia salato; è fatto con la pasta del pane alla quale vengono aggiunte noci, uva passa, sale e pepe. Si produce a novembre per la festività dei Morti. Si prepara la pasta del pane alla quale vengono aggiunti sale, pepe, olio, strutto, noci tritate e uva passa. Una volta raggiunta l’omogeneità dell’impasto, si forma una pagnotta che viene infornata per 25 minuti.

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