Brigidino di Lamporecchio PAT Toscana

Il brigidino di Lamporecchio e’ una cialda rotonda, del diametro di circa 7 cm, fine come un’ostia ed arricciata ai bordi. Ha colore giallo-arancio, sapore di anice e consistenza molto friabile e croccante. Viene confezionato in particolari buste trasparenti, alte e strette, chiuse con un laccio. I brigidini sono confezionati anche in scatole di cartone o buste di carta.

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I benefici dei frutti tropicali per gli atleti

I frutti tropicali sono conosciuti per le loro proprietà nutrizionali uniche. Il mango, per esempio, è ricco di vitamina C, vitamina A e vitamina E, contribuendo così al rafforzamento del sistema immunitario e alla promozione del recupero muscolare. Inoltre, l’alto contenuto di potassio nel mango è essenziale per il mantenimento dell’equilibrio elettrolitico, un aspetto fondamentale per il funzionamento ottimale dei muscoli.

La papaya, con la sua ricchezza di enzimi digestivi come la papaina, favorisce la digestione e l’assorbimento dei nutrienti, un aspetto di rilievo per gli atleti che cercano di ottimizzare il beneficio dai loro pasti. La papaya, come raccontato nell’approfondimento dei fratelli Orsero sulla papaya, è anche una fonte significativa di vitamina C e A, che contribuiscono alla ripresa post-allenamento e alla salute generale.

L’ananas è noto per contenere la bromelina, un enzima che riduce l’infiammazione e accelera la guarigione dei tessuti. Questo può essere particolarmente vantaggioso per gli atleti che sperimentano dolori muscolari o articolari a seguito di sessioni di allenamento intense.

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Riserva Naturale Biogenetica Iona Serra della Guardia – Calabria

La Riserva Naturale Biogenetica di “Iona – Serra della Guardia” è stata inizialmente istituita sul bosco classificato come “bosco per la produzione di seme” di pino laricio, iscritto alla scheda n. 121 nel libro nazionale dei boschi da seme. Essa nasce nell’ambito della risoluzione n. 17 del 15.03.1976 del Comitato dei Ministri del Consiglio Europeo, volta a costituire una rete europea di riserve per integrare la rete mondiale delle riserve della biosfera istituita dall’UNESCO con il progetto MAB, inteso a combattere l’erosione del patrimonio genetico animale e vegetale presente negli ecosistemi mondiali.

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Sentiero Italia CAI Campania S15 Rifugio Piano di Lauro – Bucciano

Rifugio Piano di Lauro – San Martino Valle Caudina – Bucciano Un trasferimento di media lunghezza e dislivello esclusivamente in discesa attraverso la Valle Caudina tra i Monti del Partenio e il massiccio del Taburno. La prima metà del percorso si svolge in discesa per sentieri e carrarecce fino all’abitato di San Martino Valle Caudina da cui parte una seconda metà pianeggiante che attraversa prevalentemente aree urbane e periurbane. Il centro storico di Montesarchio con il castello arroccato sul colle che domina la città vale una sosta. Dopo alcuni chilometri lungo strade di campagna si giunge a Bucciano dove si può pernottare.

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Bozza pratese PAT Toscana

La bozza pratese ha forma rettangolare, colore bruno scuro, toppatura bianca di farina e sapore leggermente acido. La pezzatura è di circa 1 kg. La farina di grano tenero viene impastata con acqua e lievito naturale. L’impasto, dopo essere stato a riposo, viene lavorato nuovamente e poi tagliato a mano. Infine viene cotto nel forno a legna.

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Biscotto salato di Roccalbegna PAT Toscana

La tradizionalità di questo biscotto è da individuare oltre che nella peculiarità del sapore e della forma, nella combinazione degli ingredienti e nella particolarità delle tecniche di impasto e di cottura. È il dolce tipico del Comune di Roccalbegna: veniva preparato in occasione dei matrimoni, per la Pasqua, per la festa di Roccalbegna (14 settembre) e per la Sagra del biscotto salato che si tiene ogni anno a Ferragosto. Le sue origini si perdono nel Medioevo: le materie prime semplici e facilmente reperibili lo rendevano molto diffuso in tutte le famiglie. Dai primi del Novecento la produzione di questo biscotto si è estesa anche alle zone limitrofe sebbene con alcune varianti, quali l’aggiunta di uova e/o di marsala nella pasta.

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Biscotto di mezz’agosto PAT Toscana

Il biscotto di mezz’agosto costituiva lo spuntino di metà pomeriggio dei lavoranti impiegati nelle operazioni di trebbiatura (trebbiatura a fermo sull’aia) ed era un’occasione gradita per una breve sosta di lavoro.Il “ciambellone” veniva consumato anche in occasione dei festeggiamenti per il Ferragosto.

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Biscotti o cantuccini di Prato PAT Toscana

Il prodotto deve la sua tradizionalità al sistema di lavorazione, all’originalità del gusto e alla particolarità della forma. La ricetta dei biscotti probabilmente è stata tramandata dai cuochi della Corte Medicea, che l’avevano ottenuta dai pasticceri giunti in Toscana al seguito di Isabella d’Este verso la fine del XV secolo, durante un soggiorno fiorentino della nobildonna in occasione di uno dei numerosi pellegrinaggi a Roma per visitare il Papa. La prima ricetta di questi biscotti è stata ritrovata a Prato ed è quella di un noto personaggio pratese del Settecento, Amadio Baldanzi. Ma è nell’ottocento, grazie alle capacità creative di un pasticcere di Prato che perfezionò la ricetta, che è accresciuta e proseguita questa tradizione dolciaria. Nonostante siano privi di stabilizzanti e conservanti, questi biscotti si conservano a lungo perché molto secchi. Risultano ottimi con ogni vino da dessert, ma soprattutto inzuppati nel vin santo toscano.

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Biscotti col riccio PAT Toscana

La tradizionalità del berlingozzo è dovuta alla particolare combinazione degli ingredienti, alcuni dei quali sono di origine locale come il vin santo e l’olio di oliva. I sistemi di lavorazione sono rimasti invariati nel tempo: la ricetta risale al tempo dei Medici, quando veniva utilizzato come antipasto. Oggi viene consumato inzuppato nel caffellatte a colazione o a merenda. Si può gustare anche come dessert insieme al vin santo. Il nome sembra derivi dalla parola “Berlingaccio”, giovedì grasso; altra interpretazione spiega che “Berlingaccio” è il dispregiativo di “berlengo” espressione longobarda che sta ad indicare la tavola dove si mangia.

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Berlingozzo PAT Toscana

La tradizionalità del berlingozzo è dovuta alla particolare combinazione degli ingredienti, alcuni dei quali sono di origine locale come il vin santo e l’olio di oliva. I sistemi di lavorazione sono rimasti invariati nel tempo: la ricetta risale al tempo dei Medici, quando veniva utilizzato come antipasto. Oggi viene consumato inzuppato nel caffellatte a colazione o a merenda. Si può gustare anche come dessert insieme al vin santo. Il nome sembra derivi dalla parola “Berlingaccio”, giovedì grasso; altra interpretazione spiega che “Berlingaccio” è il dispregiativo di “berlengo” espressione longobarda che sta ad indicare la tavola dove si mangia.

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