Passo Pramollo – Rifugio Gortani Da passo Pramollo (sent. 504) con pista cementata si raggiunge C.ra Auernig. Il percorso con strada forestale si snoda fra prati e boschi di conifere. Ora con mulattiera a saliscendi, si raggiunge il pianoro di Malga Biffil per poi ripidamente scendere sul greto del Rio Bianco. Tagliando alcuni solchi torrentizi, si raggiunge Sella Clinach. Ora con strada forestale arriviamo alla piana di Ciurciule per poi in salita arrivare alla Sella Colarice. Si sbocca in Val Rauna ed al bel rifugio Gortani.
View More Sentiero Italia CAI Friuli Venezia Giulia A06 Passo Pramollo – Rifugio GortaniGiorno: 16 Dicembre 2023
DICHIARAZIONE CONGIUNTA COP28 SU CLIMA, NATURA E PERSONE
1. Promuovere sinergie, integrazione e allineamento più forti nella pianificazione e attuazione dei piani e delle strategie nazionali per il clima, la biodiversità e il ripristino del territorio, con particolare attenzione all’ambizione, alla completezza e alla coerenza tra la prossima tornata di contributi determinati a livello nazionale (NDC), piani nazionali di adattamento (NAP) aggiornati e strategie e piani d’azione nazionali per la biodiversità (NBSAP) di prossima revisione, a seconda dei casi/nell’ambito dei rispettivi mandati, e l’attuazione di un approccio globale che integri la coerenza, il coordinamento e la l’uso efficiente delle risorse all’interno e tra i ministeri e i dipartimenti competenti;
View More DICHIARAZIONE CONGIUNTA COP28 SU CLIMA, NATURA E PERSONEAntiche varietà di Mela Ferrarese: Mela Abbondanza, Mela Imperatore, Durello PAT Emilia Romagna
La mela Abbondanza (Malus Communis Abbondanza). Matura la prima settimana di ottobre. Dà Frutti di medie dimensioni, ed è mediamente zuccherina; è resistente al freddo, il frutto è medio-grosso, leggermente asimmetrico e schiacciato. Presenta buccia cerosa verde-gialla con striature rosse sulla maggior parte del frutto. La Polpa è bianca crema, compatta, dolce, poco succosa, poco acidula ed aromatica con profumo che si accentua maturando. Ottima anche cotta al forno. L’albero è poco o mediamente vigoroso, a portamento aperto, di veloce messa a frutto; produce abbondantemente.
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Antiche varietà di mandorla piacentina: mandorla piacentina
View More Antiche varietà di mandorla piacentina: mandorla piacentina PAT Emilia RomagnaDalle Grandi Saline di Salins-les-Bains alle Saline Reali di Arc-et-Senans, la produzione del sale a cielo aperto – Francia
Le saline reali di Arc-et-Senans, vicino a Besançon, furono costruite da Claude Nicolas Ledoux. La sua costruzione, iniziata nel 1775 durante il regno di Luigi XVI, fu la prima grande realizzazione dell’architettura industriale, riflettendo l’ideale di progresso dell’Illuminismo. Il vasto complesso semicircolare doveva consentire un’organizzazione razionale e gerarchica del lavoro e avrebbe dovuto far seguito la costruzione di una città ideale, progetto mai realizzato.
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Antiche varietà di fico piacentino cultivar Verdolino della goccia, verdulino, verdulen d’la gusa
View More Antiche varietà di fico piacentino cultivar Verdolino della goccia, verdulino, verdulen d’la gusa PAT Emilia RomagnaAntica varietà di ciliegia piacentina: Flamengo, Pavesi, Mora o Mora piacentina, Mori, Marasca di Villanova, Prima, Primissima, Smirne, Mora di Diolo, Albanotti PAT Emilia Romagna
L’istituto di Coltivazione Arboree della Facoltà di Agraria della Università Cattolica di Piacenza ha condotto accurate indagini fin dagli anni ’60 sulle caratteristiche delle antiche varietà locali di ciliegio (Fregoni M. 1962). Come risulta dall’indagine del CNR sulle cultivar di ciliegio diffuse in Italia (Baldini E. 1973 – successivamente integrato dal Prof. Roversi con le schede pomologiche di cultivar piacentine di ciliegio dolce), in provincia di Piacenza la cerasicoltura vanta antiche tradizioni comprovate dalla individuazione e caratterizzazione delle 10 cultivar piacentine documentate, oltre a numerose altre documentate più di recente, nonché dalla presenza, nelle zone di produzione di giganteschi alberi secolari.
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Nel “L’albicocco” (Enrico Casini – Mario Neri, Edagricole 1964), la zona imolese veniva annoverata tra i principali centri di diffusione di questa drupacea in Italia. Imola e il suo comprensorio legano il proprio nome non solo a delle specifiche varietà, ma l’opera di studiosi, ricercatori, la competenza e la passione di tanti operatori agricoli, saldano la coltura dell’albicocco al territorio, per farne una delle produzioni più tipiche e caratteristiche dell’ampio e variegato panorama agricolo comprensoriale.
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Nel Piacentino, fino al XIX secolo, la coltivazione dell’aglio riguardava orti familiari. Le più antiche notizie statistiche relative alla produzione di pieno campo di aglio nell’area risalgono al 1922. Nel 1947 si costituì a Piacenza il Consorzio Provinciale Orticoltura avente un proprio marchio commerciale ed una specifica Sezione Economica Produttori di Aglio, il S.E.P.A., che da subito si distinse principalmente per l’esportazione di tale prodotto verso gli Stati Uniti
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