Frittelle di riso PAT Emilia Romagna

Riso, farina bianca, uovo, olio o strutto, sale. Si mescola energicamente per ottenere un impasto omogeneo il riso cotto in precedenza (o avanzato) con farina e uova. In una padella o tegame a bordi alti – in molto olio o strutto bollente- gettare poco alla volta l’impasto a cucchiaiate. Scolare le frittelle e metterle sulla carta assorbente per togliere l’eccesso di unto. Servitele calde con un pizzico di sale.

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Il Ratto di Proserpina di Bernini

Gian Lorenzo Bernini, uno dei maestri indiscussi del periodo barocco, ha creato un capolavoro senza tempo con la sua scultura “Il Ratto di Proserpina”. Quest’opera, completata tra il 1621 e il 1622, è un inno alla forza espressiva e alla maestria tecnica di Bernini, offrendo una visione straordinaria della mitologia romana. Il “Ratto di Proserpina” di Gian Lorenzo Bernini è un trionfo dell’arte barocca, un’opera che incanta e affascina i visitatori con la sua forza emotiva e la sua straordinaria maestria tecnica. Questa scultura rimane un testimonio immortale del genio di Bernini e della sua capacità di trasformare il marmo in una visione straordinaria della mitologia e dell’umanità

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Enea, Anchise e Ascanio di Bernini

Il Barocco italiano è caratterizzato dalla sua grandiosità, dalla drammaticità e dalla maestria tecnica, e uno dei capolavori più straordinari di questo periodo è la “Statua di Enea, Anchise e Ascanio” di Gian Lorenzo Bernini. Quest’opera d’arte cattura la grandezza dell’eroe troiano Enea, insieme a suo padre Anchise e suo figlio Ascanio, in un momento di fuga da Troia.

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Riserva naturale biogenetica Po di Volano – Emilia Romagna

La formazione forestale di Lido di Volano si estende su una superficie di circa 190 ettari, di cui 146 nel comune di Comacchio e 44 nel comune di Codigoro, in provincia di Ferrara. La pineta demaniale costituisce una fascia boscata che si sviluppa per una lunghezza di circa 5.5 chilometri con una larghezza variabile tra i 70 e i 350 metri. Si estende parallelamente alla linea di costa, seguendone l’andamento, tenendo una distanza da questa che va dal contatto quasi diretto con le scogliere a ridosso della battigia, fino a 200 metri circa nella zona dove sono presenti degli stabilimenti balneari. Il complesso boscato confina a Nord con il ramo morto del Po di Volano e con la sacca di Goro, ad Est con il mare Adriatico, a Sud con coltivi di proprietà privata ed a Ovest ancora con coltivi ed inoltre con l’abitato di Lido di Volano (frazione del comune di Comacchio).

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Frittelle di farina di castagne PAT Emilia Romagna

Farina di castagne, strutto/olio di oliva, sale, uva secca e pinoli. Si amalgamano tutti gli ingredienti ottenendo così una morbida pasta che verrà gettata, a cucchiaiate, nello strutto bollente. Oggi lo strutto può essere sostituito da olio.

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Fritloc o frittelle di castagne PAT Emilia Romagna

Farina di castagne, acqua e un pizzico di sale, strutto/olio per friggere. Si prepara una pastella abbastanza morbida amalgamando farina di castagne, latte, acqua ed una presa di sale. Si prelevano cucchiaiate di tale pastella e si gettano a friggere nello strutto bollente. Oggi lo strutto può essere sostituito con olio. E’ questa una tipica preparazione della montagna reggiana ancor oggi assai gradita.

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Sentiero Italia CAI Lombardia D04 Rifugio Campiglio al Pradecolo – Diga di Creva (Luino)

Rifugio Campiglio al Pradecolo – Diga di Creva (Luino) Con questa tappa di lunghezza intermedia e dislivello esclusivamente in discesa il Sentiero Italia torna nei pressi di Luino sul Lago Maggiore dopo una divagazione attraverso le montagne della propaggine settentrionale della Provincia di Varese. Dal Rifugio Campiglio con andamento sostanzialmente in piano ci si sposta in direzione sud ovest verso il confine con la Svizzera prima di scendere con decisione fino all’abitato di Dumenza e poi alla frazione Creva di Luino.

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Focaccia con ciccioli PAT Emilia Romagna

Una antica leggenda fa risalire al 1155 un curioso aneddoto. Federico Barbarossa di passaggio in questa località (Borgonovo non era ancora stato fondato ma esisteva già grosso agglomerato di case) con le sue truppe stremate ed affamate, venne rifocillato dalla popolazione locale con quintali di “chisola”. L’esercito di Federico I proseguì il suo cammino senza creare danno alla gente.

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Fave dei morti PAT Emilia Romagna

Un tempo, forse retaggio di un’offerta rituale, erano una consuetudine ai primi di novembre, e si preparavano con molta pazienza per offrirle ai parenti che, nella ricorrenza dei morti, facevano visita a casa. Questi dolci di pasta di mandorle sono evocativi del frutto, le fave per l’appunto, che erano considerate come nutrimento dei “lemuresì” ovvero le anime dei morti, nella festività romana dei “Lemuria”.

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Erbazzone di Reggio Emilia PAT Emilia Romagna

La tradizione contadina di tutta Italia vanta torte, salate o dolci, a base di erbe, formaggi, uova e altri ingredienti di ripiego, magari avanzi di altre preparazioni di cucina; la culinaria romana, diffusasi in breve ovunque, era ricca di ricette ottenute schiacciando erbe e ortaggi tra due strati di pani o schiacciate. Mastro Martino nel libro “De arte coquinaria” (1450) e Bartolomeo Sacchi, detto “Il Platina”, nel suo “De honesta voluptate” (1475) si riferiscono a queste torte d’erbe come “alla bolognese”.

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